Vito Luigi Asperti nacque a Bergamo (Parrocchia di S. Alessandro in Colonna) il 15 giugno 1845 da Giovanni e Marietta Bonometti, mori ivi il 7 gennaio 1908.
Non aveva ancor compiuti i quindici anni quando all'insaputa dei parenti si arruolò volontario per la Spedizione dei Mille alla quale partecipò insieme col fratello maggiore
Pietro Giovanni Battista
.
Ai genitori accorsi in cerca di lui il giorno della partenza (3 maggio 1860) sfuggì giocando d'astuzia e nascondendosi sotto le panche dei vagoni e dietro le gambe dei compagni finché il treno non uscì dalla stazione
di Bergamo. Dopo
Adolfo Biffi
fu il più giovane dei Bergamaschi.
Era di carattere vivacissimo e birichino, degnissimo compagno di quell'altro simpatico mattacchione che fu
Benigno Alfieri
.
Sbarcato a Marsala s'incaricò con quest'ultimo di trovar cibo ai compagni, che s'erano appena accantonati alla men peggio, e insieme tornarono in breve con pane, acciughe, cacio " e due cannate (quasi due litri) di vino prelibato, non inferiore al Marsala di commercio " : il tutto al prezzo " di... una svanzica, equivalente a ottanta centesimi di lira italiana " e sufficiente a sfamare " una dozzina di persone ". Il carattere di questi due non cede neppure davanti al pericolo: a Calatafimi, malgrado i replicati ordini superiori e in vista del nemico, " non possono rimanere fermi un istante... saltano di qua e di là, ridono e gridano e si rincorrono come in ricreazione finché il
Tasca
spazientito li fa prendere, fa loro passare il fucile sotto le ginocchia piegate e al fucile li fa legare pei polsi. E' affare di pochi minuti, ma intanto son costretti a stare tranquilli ".
Durante tutta la campagna di guerra si comportò sempre con molta vivacità, ma anche con generosità e coraggio, riportandone le medaglie commemorative.
Al 2 settembre 1860 era soldato nella 3° Compagnia, VII Battaglione, II Brigata della XV Divisione. Godette della pensione dei Mille (legge 22 gennaio 1865).
Nel 1866 si arruolò nuovamente volontario nei
Cacciatori delle Alpi
e dagli atti di iscrizione apprendiamo che abitava in città bassa, in via Macellerie al n. 941. .
Il 28 agosto 1876 sposò Maria Gandossi; nel 1885 partecipò alle feste di Palermo, per il 25° anniversario della liberazione, e visse poi modestamente di alcuni suoi non molto redditizi possessi.
Si fa cenno di lui, nell'articolo Da Genova a Civitavecchia con la Carovana dei " Mille " di
Renato Simoni
sul " Corriere della Sera" del 25-V-1910: "Un magnifico vecchio con la gran barba bianca, coi capelli bianchi che gli scendono aerei e ondulati sul colletto bianco rovesciato sulla giacca nera, una specie di poeta biblico, di veggente in solitudine, attira tutti gli occhi: E' un artista, lo scultore dei Mille,
Tassara
, genovese, che ora vive a Macerata. Ha fatto parte della prima compagnia, che a Calafatimi si meritò il nome di compagnia di ferro. Racconta come fu che combattè. E' stato mandato al fuoco in un duro momento e vide subito cadere un compagno col collo sanguinante.
Quel sangue italico barbaramente sparso gli pose in cuore un subito furore.
Si scagliò alla carica, non sentì più nulla, non respirò che odio e vendetta. Gode nel rievocare tanti vecchi compagni: parla con loro, con una certa dignitosa gravita. Ma ci sono dei ricordi che gli mordono il cuore. Non c'è più il suo fido veneto
Teresini
Vito Asporti
, che con altri quattro compagni, con disperato eroismo, si lanciò a Palermo contro il palazzo reale difeso da dodici uomini. I suoi quattro compagni furono massacrati, e lui ebbe il vanto e lo spasimo di sei ferite ".
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 38. -" Illustr. Ital.", p. 418, con fotografia. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6. - Elenco Volontari Bergamaschi - Duce
Garibaldi
, 1866. Manoscritto nel Museo del Risorgimento di Bergamo. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A., Bergamo, 1959, pp. 73, 163, 177. - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 20:10