Carlo Angelo Giuseppe Quarto Trezzini nacque a Berciamo (Parrocchia di Sant'Agata al Carmine) il 15 novembre 1844 da Pietro e Angela Annoni, morì ivi il 10 giugno 1863. Breve vita da eroe e di martire la sua che vide l'ultima sera Studente appena quindicenne esulò in Piemonte, dove si arruolò volontario tra i
Cacciatori delle Alpi
. Partecipò alla campagna del 1859 a fianco degli amici e condiscepoli
Sylva
,
Alessio Maironi
e
Giulio Negri
coi quali, oltre che gli Austriaci, gli convenne combattere i parassiti lasciati dai Croati tra la paglia della chiesa di S. Rocco a Collio in Valle Trompia, dove
furono allogati i nostri
Cacciatori
dopo la fuga dei nemici. L'anno seguente cogli amici già ricordati e col cugino
Valoncini Alessandro
fu dei primi ad arruolarsi per la leggendaria spedizione di Sicilia, nella quale appartenne all'8ª " Compagnia di ferro " che segui per breve tempo. Il 15 maggio a Calataflmi fu tra quella ottantina di Bergamaschi che, incerta da prima la battaglia, intese l'ordine del
Nullo
di raccogliersi intorno a lui dietro una baita sita di fronte al " Pianto dei Romani ". Uscito d'impeto all'attacco che assai cooperò a decidere le sorti della giornata, restò gravemente ferito subito sotto il ginocchio sinistro da una palla che causò frattura interna;
Sylva
Io ritrovò dopo qualche ora, solo e addossato a una siepe d'una strada campestre, poco lungi dalla baita sopra ricordata. Ricoverato a Vita nel Convento dei Cappuccini vi subì ben tre volte la progressiva amputazione della gamba sinistra, prima sopra il ginocchio, poi a metà della coscia e finalmente alla giuntura presso il bacino, perché dopo ogni operazione si constatava che la cancrena aveva già oltrepassato 'il limite di troncamento. Salvato cosi, quando già si disperava di lui, nell'estate del 1862 a Bergamo appariva florido, ma dentro la natura lo insidiava. Vero o che egli restò martire vivente dell'eroica campagna, con le medaglie commemorative e con quella al valor militare, finche, come riconosce anche l'Elenco Ufficiale, non si spense a Bergamo ancora in conseguenza della grave ferita, che il
D'Ayala
, cadendo nell'errore accolto dallo stesso Elenco Ufficiale, gli fa toccare a Palermo, dodici giorni dopo la pugna di Calatafimi.
Carlo Agrati
vorrebbe che sul monumento ai Caduti di Calalafimi figurasse anche il nome di questo eroico giovinetto. Il
Sylva
gli fu amico e ne conservò una fotografia, ove compare mutilato, col volto triste e buono. La famiglia potè godere la parziale pensione alla memoria dell'eroico giovinetto.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 1021. - "Illustr. Ital.", p. 443, con fotografia. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A. Bergamo, 1959, pp. 181, 193, 199, 263, 264. - Elenco dei decorati al Datore, presso l'Archivio di Stato di Palermo. -
SYLVA
, " Rivista di Bergamo ", 1926, p. 9. - D'AYALA, p. 408. - Notizie patrie, 1864, p. 167. - MENGHINI, Spedizione, p. 167. - PECORINI-MANZONI, 15ª Divisione, p. 408 ss. - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato do Torino. - Non documentata la notizia che gli assegna il grado di sottotenente.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 25/Apr/2004 alle 12:38