SITO PER CUORI RIBELLI
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il successo di Tersite: grazie ai gentili odissei.
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LA POLITICA |
BERTINOTTI TRA ESKIMO E GRISAGLIA |
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Quel gioco di ruolo tra eskimo e grisaglia Bertinotti sostiene che questo è il tempo della mescolanza e delle contaminazioni. Ma c'è un limite, se non si vuole creare paura e caos di Eugenio Scalfari Fausto Bertinotti ha rilasciato un'intervista al 'Corriere della Sera' che l'ha pubblicata domenica 21 gennaio. È un'intervista politicamente interessante: prende posizione netta contro l'allargamento della base militare Usa a Vicenza, polemizza indirettamente ma abbastanza scopertamente con Prodi su parecchie e rilevanti questioni; al tempo stesso si augura che il suo governo duri per tutta la legislatura, anzi afferma che questa durata, di per sé, è una condizione non sufficiente ma necessaria per cambiare la società italiana, obiettivo da lui ritenuto assolutamente urgente.
Non starò a commentare i
tanti aspetti politici di questa intervista, ma ce n'è uno che definirei
filosofico, che voglio qui prendere in esame. L'intervistatore gli
chiede ad un certo punto se sia possibile indossare al tempo stesso
l'eskimo e la grisaglia, intendendo dire un atteggiamento di lotta
(l'eskimo) e uno di governo (la grisaglia). La risposta è questa:
"L'idea della fissità dei ruoli è una concezione sbagliata. Questo è il
tempo della mescolanza e delle contaminazioni, non delle separazioni e
dell'albagia. Se si vuole cambiare la società c'è bisogno sia
dell'eskimo sia della grisaglia".
La visione era
seducente. Metteva in discussione alcune gravi lacune della democrazia
rappresentativa, si rifaceva alla partecipazione diretta di tutti i
cittadini al governo della società con evidenti riferimenti
all'esperienza della Comune di Parigi del 1871 e alle tesi
rivoluzionarie di Rosa Luxemburg che infatti fu allora una delle icone
di quella rivoluzione giovanile.
Personalmente sono da
tempo arrivato alla conclusione che l'io non sia affatto monolitico e
che rappresenti l'usbergo della capacità riflessiva della mente. Del
resto, dopo Freud, sarebbe difficile attestarsi ancora sull'icona delle
monadi, chiuse e sempre eguali a se stesse. (Fonte la repubblica.it) (la repubblica di tersite 9 marzo 2007) |
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