Fatwa

 

Ayatollah Khomeini

"I inform the proud Muslim people of the world that the author of the Satanic Verses book which is against Islam, the Prophet and the Koran, and all involved in its publication who were aware of its content, are sentenced to   death."

Ayatollah Ruhollah Khomeini FATWA issued February, 1989 against Salman Rushdie 

     

Salman Rushdie lives under sentence of death by the Iranian government since early 1989 for writing books allegedly "blasphemous" to Islam. As the Ayatollah Ruhollah Khomeini proclaimed upon pronouncing his verdict, "It is incumbent on every good Muslim to do everything possible to send him to hell." Khomeini and his government put a US $5,000,000 bounty on Rushdie, a British national. Rushdie is currently in hiding.

"The ultimate form of censorship is assassination." 
George Bernard Shaw 

 


Era il 1989 quando l’Ayatollah Khomeini, massima figura della rivoluzione islamica iraniana rendeva noto al mondo dei fedeli musulmani il suo giudizio di condanna a morte per lo scrittore indiano, nato a Bombay. La fatwa, come è stata definita da quel giorno la sentenza conosciuta dal mondo, utilizzando la corrispondente espressione tratta dal linguaggio giuridico coranico, è divenuta cosi’ quasi un’immagine retorica, simbolo di un nuovo cruento scontro fra pensiero e religione. L’infamante, e mortale accusa che da quel giorno pesa su Rushdie e’ la bestemmia della figura del Profeta, la distorsione del significato religioso del Corano, la ridicolizzazione infine dell’Islam intero nella sua opera ad oggi piu’ conosciuta, " The Satanic Verses" – "I versi satanici".

E cosi’ è in quel giorno del 1989, che comincia per Salman Rushdie, quel racconto ancora senza fine: la fuga continua, braccato dal terrore che ogni persona possa nascondere il braccio dell’esecuzione. E' la fama internazionale, ma quel tipo di notorieta’ che nessuno vorrebbe mai sperimentare, che sposta l’attenzione dalle opere di un autore alla sua vita. Quella fama che non gli permette di presenziare ad un qualsiasi evento, perche’ non puoi presentarti con 100 agenti di Scotland Yard al seguito e dire salve, sono qui. O che non gli permette di leggere in pubblico un suo libro, perche’ rappresenti un pericolo non solo per te stesso, ma anche per chi volesse ascoltarti. Quella che in fondo non gli ha permesso di scendere in strada, comprare un giornale, prendere un caffe’, passeggiare con qualcuno come ogni persona normale per dieci lunghi anni. Perche’ Salman Rushdie diviene da quel lontano momento quello che i latini chiamavano un "homo sacer". Condannato come violatore delle norme piu’alte, quell’uomo non era piu’ un individuo ma un essere che non poteva avere piu’ rapporti col mondo umano. Chiunque poteva disporre della sua vita a piacimento. Salman Rushdie è questo oggi: un moderno homo sacer.

 

 

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