Atto II (III e IV)

 

Scena Terza


Donna Elvira e detti

Donna Elvira:
Eccomi a voi.

Don Giovanni:
(Veggiamo che farà.)

Leporello:
(Che bell'imbroglio!)

Donna Elvira:
Dunque creder potrò che i pianti miei
abbian vinto quel cor? Dunque pentito.
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor mio ritorna?-

Leporello (alterando sempre la voce):
Sì, carina!

Donna Elvira:
Crudele, se sapeste
quante lagrime e quanti
sospir voi mi costaste!

Leporello:
Io, vita mia?

Donna Elvira:
Voi.

Leporello:
Poverina! Quanto mi dispiace!-

Donna Elvira:
Mi fuggirete più?

Leporello:
No, muso bello.

Donna Elvira:
Sarete sempre mio?

Leporello:
Sempre.

Donna Elvira:
Carissimo!

Leporello:
Carissima! (La burla mi dà gusto.)-

Donna Elvira:
Mio tesoro!

Leporello:
Mia Venere!

Donna Elvira:
Son per voi tutta foco.

Leporello:
Io tutto cenere.

Don Giovanni:
(Il birbo si riscalda.)

Donna Elvira:
E non m'ingannerete?-

Leporello:
No, sicuro.

Donna Elvira:
Giuratelo.

Leporello:
Lo giuro a questa mano,
che bacio con trasporto, e a que' bei lumi...

Don Giovanni (fingendo di uccidere qualcheduno):
Ah! eh! ih! ah! ih! ah, sei morto...

Donna Elvira e Leporello:
Oh numi!
(Fuggon assieme.)-

Don Giovanni:
Ha, ha, ha! Par che la sorte
mi secondi; veggiamo!
Le finestre son queste. Ora cantiamo.-

Don Giovanni - Canta accompagnandosi col mandolino

Don Giovanni:
Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro,
Deh, vieni a consolar il pianto mio.
Se neghi a me di dar qualche ristoro,
Davanti agli occhi tuoi morir vogl'io!
Tu ch'hai la bocca dolce più del miele,
Tu che il zucchero porti in mezzo al core!
Non esser, gioia mia, con me crudele!
Lasciati almen veder, mio bell'amore! -


Scena Quarta


Masetto, armato d'archibuso e pistola, Contadini e detto.

Don Giovanni:
V'e gente alla finestra,
forse è dessa!
(chiamando)zi, zi!

Masetto (ai contadini armati di fucili e bastoni):
Non ci stanchiamo; il cor mi dice che
trovarlo dobbiam.

Don Giovanni:
(Qualcuno parla!)

Masetto (ai contadini):
Fermatevi; mi pare
che alcuno qui si muova.-

Don Giovanni:
(Se non fallo, è Masetto!)

Masetto (forte):
Chi va là? (a' suoi) Non risponde;
animo, schioppo al muso!
(più forte)Chi va là?

Don Giovanni:
(Non è solo;
ci vuol giudizio.)
Amici...
(Cerca di imitare la voce di Leporello.)
(Non mi voglio scoprir.) Sei tu, Masetto?-

Masetto (in collera):
Appunto quello; e tu?

Don Giovanni:
Non mi conosci? Il servo
son io di Don Giovanni.

Masetto:
Leporello!
Servo di quell'indegno cavaliere!

Don Giovanni:
Certo; di quel briccone!

Masetto:
Di quell'uom senza onore: ah, dimmi un poco
dove possiam trovarlo?
Lo cerco con costor per trucidarlo!-

Don Giovanni:
(Bagattelle!) Bravissimo, Masetto!
Anch'io con voi m'unisco,
per fargliela a quel birbo di padrone.
Ma udite un po'qual è la mia intenzione.
(accennando a destra)
Metà di voi qua vadano,
(accennando a sinistra)
E gli altri vadan là!
E pian pianin lo cerchino,
Lontan non fia di qua!-

Se un uom e una ragazza
Passeggian per la piazza,
Se sotto a una finestra
Fare all'amor sentite,
Ferite pur, ferite,
II mio padron sarà.
In testa egli ha un cappello
Con candidi pennacchi,
Addosso un gran mantello,
E spada al fianco egli ha.
(ai Contadini)
Andate, fate presto!
(a Masetto)
Tu sol verrai con me.
Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos'è.
(Partono i Contadini da opposte vie.) -

 

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