Atto II (XI e XII)
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Scena undicesima
Loco chiuso, in forma di sepolcreto; Diverse statue equestri; statua del Commendatore. Don Giovanni; poi Leporello.
RECITATIVO
DON GIOVANNI (ridendo, entra pel muretto) Ah! ah! ah! questa è buona! Or lasciala cercar. Che bella notte! E’ più chiara del giorno; sembra fatta per gir a zonzo a caccia di ragazze. E’ tardi? Oh, ancor non sono due della notte. Avrei voglia un po' di saper com'è finito l'affar tra Leporello e Donn'Elvira, s'egli ha avuto giudizio...
LEPORELLO Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.
DON GIOVANNI (E’ desso!) Oh, Leporello!
LEPORELLO (dal muretto) Chi mi chiama?
DON GIOVANNI Non conosci il padrone!
LEPORELLO Così nol conoscessi!
DON GIOVANNI Come, birbo?
LEPORELLO Ah, siete voi? Scusate!
DON GIOVANNI Cos'è stato?
LEPORELLO Per cagion vostra io fui quasi accoppato.
DON GIOVANNI Ebben, non era questo un onore per te?
LEPORELLO Signor, vel dono.
DON GIOVANNI Via, via, vien qua. Che belle cose ti deggio dire!
LEPORELLO Ma cosa fate qua?
DON GIOVANNI Vien dentro e lo saprai. Diverse istorielle che accadute mi son da che partisti, ti dirò un'altra volta; or la più bella ti vo' solo narrar.
LEPORELLO Donnesca al certo.
DON GIOVANNI C'è dubbio? Una fanciulla bella, giovin, galante, per la strada incontrai; le vado appresso, ù la prendo per la man; fuggir mi vuole; dico poche parole; ella mi piglia sai per chi?
LEPORELLO Non lo so.
DON GIOVANNI Per Leporello.
LEPORELLO Per me?
DON GIOVANNI Per te.
LEPORELLO Va bene.
DON GIOVANNI Per la mano essa allora mi prende.
LEPORELLO Ancora meglio.
DON GIOVANNI M'accarezza, m'abbraccia. "Caro il mio Leporello! Leporello mio caro!".. . Allora m'accorsi ch'era qualche tua bella.
LEPORELLO (Oh maledetto!)
DON GIOVANNI Dell'inganno approfitto; non so come mi riconosce; grida; sento gente; a fuggire mi metto, e, pronto pronto, per quel muretto in questo loco io monto.
LEPORELLO E mi dite la cosa con tanta indifferenza?
DON GIOVANNI Perché no?
LEPORELLO Ma se fosse costei stata mia moglie?
DON GIOVANNI (ride molto forte) Meglio ancora!
COMMENDATORE Di rider finirai pria dell'aurora.
DON GIOVANNI Chi ha parlato?
LEPORELLO Ah! qualche anima sarà dell'altro mondo, che vi conosce a fondo.
DON GIOVANNI (mette mano alla spada) Taci, sciocco! Chi va là? chi va là?
COMMENDATORE Ribaldo! audace! Lascia a' morti la pace.
LEPORELLO Ve l'ho detto!...
DON GIOVANNI Sarà qualcun di fuori che si burla di noi... (con indifferenza e sprezzo) Ehi! del Commendatore non è questa la statua? Leggi un poco quella iscrizion.
LEPORELLO Scusate... Non ho imparato a leggere ai raggi della luna.
DON GIOVANNI Leggi, dico!
LEPORELLO (leggendo) "Dell'empio che mi trasse al passo estremo Qui attendo la vendetta..." Udiste? ... lo tremo!
DON GIOVANNI Oh, vecchio buffonissimo! Digli che questa sera l'attendo a cenar meco.
LEPORELLO Che pazzia! Ma vi par?... Oh Dei! mirate che terribili occhiate egli ci dà... Par vivo... par che senta... E che voglia parlar...
DON GIOVANNI Orsù, va là. 0 qui t'ammazzo e poi ti seppellisco.
LEPORELLO Piano... piano... signore... ora ubbidisco.
NO. 9: DUE7TO
0 statua gentilissima del gran Commendatore... Padron... mi trema il core... Non posso... non posso terminar...
DON GIOVANNI Finiscila, o nel petto ti metto quest'acciar. (Che gusto! che spassetto! Lo voglio far tremar.)
LEPORELLO (Che impiccio! che capriccio! lo sentomi gelar!) 0 statua gentilissima, benché di marmo siate... Ah! padron mio... mirate ... che seguita... a guardar ...
DON GIOVANNI Mori...
LEPORELLO No, no... attendete ... (alla statua) Signor, il padron mio ... badate ben... non io ... vorria con voi cenar ... Ah! ah! che scena è questa!... (la statua china la testa) Oh ciel!... chinò la testa...
DON GIOVANNI Va là, che se' un buffone!
LEPORELLO Guardate ancor... padrone...
DON GIOVANNI E che degg’io guardar?
LEPORELLO Colla marmorea testa ei fa... così... così...
DON GIOVANNI (Colla marmorea testa ei fa così... così!) (alla statua) Parlate, se potete: verrete a cena?
COMMENDATORE si.
LEPORELLO Mover... mi... posso appena... Mi manca, oh Dei!... la lena... Per carità... partiamo... Andiamo via di qua.
DON GIOVANNI Bizzarra è inver la scena! Verrà A buon vecchio a cena! A prepararla andiamo: partiamo - via di qua. (partono)
Scena dodicesima
Camera tetra in casa di Donn'Anna.
Don Ottavio e Donn'Anna.
RECITATIVO
DON OTTAVIO Calmatevi, idol mio; di quel ribaldo vedrem puniti in breve i gravi eccessi: vendicati sarem.
DONN'ANNA Ma il padre, oh Dio!...
DON OTTAVIO Convien chinare il ciglio al volere del ciel. Respira, o cara! Di tua perdita amara fia domani, se vuoi, dolce compenso questo cor, questa mano, e il mio tenero amor...
DONN'ANNA Oh Dei! che dite! In sì tristi momenti...
DON OTTAVIO E che! vorresti, con indugi novelli, accrescer le mie pene? Crudele!
NO. 10: RECITATIVO ACCOMPAGNATO AD ARIA
DONN'ANNA Crudele? Ah no! mio ben! troppo mi spiace allontanarti un ben che lungamente la nostr'alma desia... Ma il mondo, oh Dio!... Non sedur la costanza del sensibil mio core: abbastanza per te mi parla amore. Non Mi dir, bell'idol mio, che son io crudel con te: tu ben sai quant'io t'amai, tu conosci la mia fe'. Calma, calma il tuo tormento, se di duoL non vuoi ch'io mora; forse un giorno il cielo ancora sentirà pietà di me. (parte)
RECITATIVO
DON OTTAVIO Ah, si segua il suo passo; io vo' con lei dividere i martiri. Saran meco men gravi i suoi sospiri. (parte)
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