Scena Nona
Don Giovanni e Zerlina.
Don Giovanni:
Alfin siam liberati,
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
Zerlina:
Signore, è mio marito...
Don Giovanni:
Chi? Colui?
Vi par che un onest'uomo,
un nobil cavalier, com'io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?-
Zerlina:+
Ma, signore, io gli diedi
parola di sposarlo.
Don Giovanni:
Tal parola
non vale un zero. Voi non siete fatta
per essere paesana; un altra sorte
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
quei labretti sì belli,
quelle dituccie candide e odorose,
parmi toccar giuncata e fiutar rose.-
Zerlina:+
Ah!... Non vorrei...
Don Giovanni:
Che non vorreste?
Zerlina:
Alfine
ingannata restar. Io so che raro
colle donne voi altri cavalieri
siete onesti e sinceri.
Don Giovanni:
È un impostura
della gente plebea! La nobilità
ha dipinta negli occhi l'onestà.
Orsù, non perdiam tempo; in questo istante
io ti voglio sposar.-
Zerlina:+
Voi!
Don Giovanni:
Certo, io.
Quel casinetto è mio: soli saremo
e là, gioiello mio, ci sposeremo.-
Là ci darem la mano,
Là mi dirai di sì.
Vedi, non è lontano;
Partiam, ben mio, da qui.
Zerlina:
(Vorrei e non vorrei,
Mi trema un poco il cor.
Felice, è ver, sarei,
Ma può burlarmi ancor.)-
Don Giovanni:
Vieni, mio bel diletto!
Zerlina:
(Mi fa pietà Masetto.)
Don Giovanni:
Io cangierò tua sorte.
Zerlina:
Presto... non son più forte.
Don Giovanni:
Andiam!
Zerlina:
Andiam!-
A due:
Andiam, andiam, mio bene.
a ristorar le pene
D'un innocente amor. (Si incamminano abbracciati verso il casino.)-
Scena Decima
Donna Elvira e detti
Donna Elvira (che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni):
Fermati, scellerato! II ciel mi fece
udir le tue perfidie. Io sono a tempo
di salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
Zerlina:
Meschina! Cosa sento!-
Don Giovanni:
(Amor, consiglio!)
(Piano a Donna Elvira.)
Idol mio, non vedete
ch'io voglio divertirmi?
Donna Elvira:
Divertirti,
è vero? Divertirti... Io so, crudele,
come tu ti diverti.
Zerlina:
Ma, signor cavaliere,
è ver quel ch'ella dice?-
Don Giovanni (piano a Zerlina):+
La povera infelice
è di me innamorata,
e per pietà deggio fingere amore,
ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.-
Donna Elvira:
Ah, fuggi il traditor!
Non lo lasciar più dir!
Il labbro è mentitor,
fallace il ciglio.
Da' miei tormenti impara
A creder a quel cor,
E nasca il tuo timor
Dal mio periglio.
(parte conducendo via Zerlina.) -
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