Scene VII e VIII

 

Scena Settima


Zerlina, Masetto e Coro di Contadini d'ambo i sessi,
che cantano, suonano e ballano.-

Zerlina:+
Giovinette che fate all'amore,
Non lasciate che passi l'età!
Se nel seno vi bulica il core,
Il rimedio vedetelo qua!
La ra la, la ra la, la ra la.
Che piacer, che piacer che sarà!

Coro:
La ra la, ecc.-

Masetto:+
Giovinetti leggeri di testa,
Mon andate girando di là.
Poco dura de'matti la festa,
Ma per me cominciato non ha.
La ra la. La ra la. La ra la. Che piacer, che piacer che sarà!

Coro:
La ra la, ecc.

Zerlina e Masetto:
Vieni, vieni, carino. godiamo,
E cantiamo e balliamo e suoniamo!
Che piacer, che piacer che sarà!-


Scena Ottava


Don Giovanni, Leporello e detti.

Don Giovanni:
Manco male, è partita. Oh guarda, che
bella gioventù; che belle donne!

Leporello:
(Fra tante, per mia fè,
vi sarà qualche cosa anche per me.)

Don Giovanni:
Cari amici, buon giorno, Seguitate a
stare allegramente, seguitate a suonar,
buona gente. C'è qualche sposalizio?-

Zerlina:+
Si, signore, e la sposa. son io.

Don Giovanni:
Me ne consolo. Lo sposo?

Masetto:
Io, per servirla.

Don Giovanni:
Oh bravo! Per servirmi; questo è vero
parlar da galantuomo.

Leporello:
(Basta che sia marito.)

Zerlina:
Oh, il mio Masetto
è un uom d'ottimo core.-

Don Giovanni:
Oh anch'io, vedete!
Voglio che siamo amici. Il vostro nome?

Zerlina:
Zerlina.

Don Giovanni (a Masetto):
E il tuo?

Masetto:
Masetto.-

Don Giovanni:
O caro il mio Masetto!
Cara la mia Zerlina! v'esibisco
la mia protezione, Leporello?
(a Leporello che fa scherzi alle altre contadine)
Cosa fai lì, birbone?

Leporello:
Anch'io, caro padrone,
esibisco la mia protezione.-

 Don Giovanni:
Presto, va con costor; nel mio palazzo
conducili sul fatto. Ordina ch'abbiano
cioccolatta, caffè, vini, prosciutti:
cerca divertir tutti,
mostra loro il giardino,
la galleria, le camere; in effetto
fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?-

Leporello (ai contadini):
Ho capito. Andiam!

Masetto:
Signore!

Don Giovanni:
Cosa c'è?

Masetto:
La Zerlina
senza me non può star.

Leporello (a Masetto):
In vostro loco
ci sarà sua eccellenza; e saprà bene
fare le vostre parti.-

Don Giovanni:
Oh, la Zerlina
è in man d'un cavalier. Va pur, fra poco
ella meco verrà.

Zerlina:
Va, non temere.
Nelle mani son io d'un cavaliere.

Masetto:
E per questo...

Zerlina:
E per questo
non c'è da dubitar...-

Masetto:+
Ed io, cospetto...

Don Giovanni:
Olà, finiam le dispute! Se subito
senza altro replicar non te ne vai,
(mostrandogli la spada)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.-

Masetto:+
Ho capito, signor sì!
Chino il capo e me ne vo.
Giacch´ piace a voi così,
Altre repliche non fo.
Cavalier voi siete già.
Dubitar non posso affé;
Me lo dice la bontà
Che volete aver per me.
(a Zerlina, a parte)
Bricconaccia, malandrina!
Fosti ognor la mia ruina!
(a Leporello, che lo vuol condur seco.)
Vengo, vengo!
(a Zerlina)
Resta, resta.
È una cosa molto onesta!
Faccia il nostro cavaliere
cavaliera ancora te.
(Masetto parte con Leporello ed i contadini)-

 

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