Scena Undicesima
Don Giovanni, poi Don Ottavio e Donn'Anna vestita a lutto.
Don Giovanni:
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a miei piacevoli progressi
vanno mal tutti quanti.
Don Ottavio (a Donn'Anna):
Ah! Ch'ora, idolo mio, son vani i pianti,
di vendetta si parli. Oh, Don Giovanni!
Don Giovanni:
(Mancava questo intoppo!)
Donna Anna:
Signore, a tempo vi ritroviam: avete
core, avete anima generosa?-
Don Giovanni:
(Sta a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
Che domanda! Perchè?
Donna Anna:
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
Don Giovanni:
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate.
I congiunti, i parenti,
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
Ma voi, bella Donn'Anna,
perchè così piangete?
II crudele chi fu che osò la calma
turbar del viver vostro? -
Scena Dodicesima
Donna Elvira e detti
Donna Elvira (a Don Giovanni):
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
(a Donn'Anna)-
Non ti fidar, o misera,
Di quel ribaldo cor;
Me già tradì quel barbaro,
te vuol tradir ancor.
Donna Anna e Don Ottavio:
(Cieli, che aspetto nobile,
Che dolce maestà!
II suo pallor, le lagrime
M'empiono di pietà.)
Don Giovanni (a parte; Donna Elvira ascolta):
La povera ragazza
È pazza, amici miei;
Lasciatemi con lei,
Forse si calmerà.-
Donna Elvira:
Ah non credete al perfido!
Don Giovanni:
È pazza, non badate.
Donna Elvira:
Restate ancor, restate!
Donna Anna e Don Ottavio:
A chi si crederà?-
Donna Anna, Don Ottavio, Don Giovanni:
Certo moto d'ignoto tormento
Dentro l'alma girare mi sento-
Che mi dice, per quell'infelice,
Cento cose che intender non sa.
Donna Elvira:
Sdegno, rabbia, dispetto, spavento
Dentro l'alma girare mi sento,
Che mi dice, di quel traditore,
Cento cose che intender non sa.-
Don Ottavio (a Donn'Anna):+
Io di qua non vado via
Se non so com'è l'affar.
Donna Anna (a Ottavio):
Non ha l'aria di pazzia
II suo tratto, il suo parlar.
Don Giovanni:
(Se m'en vado, si potria
Qualche cosa sospettar.)
Donna Elvira (a Donn'Anna e Ottavio):
Da quel ceffo si dovria
La ner'alma guidicar.-
Don Ottavio(a Don Giovanni):
Dunque quella?...
Don Giovanni:
È pazarella.
Donna Anna:
Dunque quegli?...
Donna Elvira:
È un traditore.
Don Giovanni:
Infelice!
Donna Elvira:
Mentitore!-
Donna Anna e Don Ottavio:
Incomincio a dubitar. (Passano dei contadini.)
Don Giovanni:
Zitto, zitto, che la gente
Si raduna a noi d'intorno;
Siate un poco più prudente,
Vi farete criticar.
Donna Elvira (forte, a Don Giovanni):
Non sperarlo, o scellerato,
Ho perduta la prudenza;
Le tue colpe ed il mio stato
Voglio a tutti palesar.
Donna Anna e Don Ottavio (a parte, guardando Don Giovanni):
Quegli accenti sì sommessi,
Quel cangiarsi di colore,
Son indizi troppo espressi
Che mi fan determinar. (Donn'Elvira parte.)-
Don Giovanni:
Povera sventurata! I passi suoi
voglio, seguir; non voglio
che faccia un precipizio:
perdonate, bellissima Donn'Anna;
se servirvi poss'io,
in mia casa v'aspetto. Amici, addio!-
|