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Nascita degli Ultras  · Ultimi 20 anni  · Gemellaggi&Rivalità

Premessa

 

PER QUANTO RIGUARDA QUESTA PAGINA INVITO TUTTI I NAVIGATORI A CONSULTARE LE PAGINE RELATIVE ALLA STORIA NEI SITI UFFICIALI DEL GRUPPO STORICO ULTRAS VIOLA 1973 E DEL COLLETTIVO AUTONOMO VIOLA

 

IL RACCONTO SCRITTO QUI DI SEGUITO E' STATO FATTO IN BASE A CONOSCENZE PERSONALI OTTENUTE GRAZIE ALLA CONOSCENZA DIRETTA DI PERSONE CHE HANNO VISTO MOLTO DA VICINO I FATTI CITATI.

NON AVENDO VISSUTO DIRETTAMENTE QUESTA ESPERIENZA, NON POSSO ASSICURARE LA MANCANZA DI QUALCHE IMPRECISIONE.

ALTRE FOTO RELATIVE A QUESTI ANNI, OLTRE A QUELLE PRESENTI IN QUESTA PAGINA, LE POTETE TROVARE ALLA SEZIONE FOTO STORICHE

 

La nascita del tifo organizzato

 

Il tifo organizzato nacque a Firenze già nella prima metà degli anni ' 60: dopo la nascita di alcuni viola club (tra cui il Vieusseux ed il 7bello che esistono ancora oggi rispettivamente in curva Ferrovia e Fiesole) si arrivò alla costituzione del Centro di Coordinamento dei Viola Clubs nel 1965.

Fu in quel periodo che iniziarono a nascere vari gruppi di tifosi che dettero vita a quello che in futuro sarebbe diventato il tifo moderno: questo avvenne piano piano dentro le curve di tutta Italia.

Questa situazione a Firenze andò avanti con pochi mutamenti fino al 1973, quando già da qualche tempo si parlava di formare un gruppo unico che riunisse insieme i frazionati gruppetti formati fino ad allora: l'idea venne a concretizzarsi in seguito ad una furibonda rissa avvenuta a Genova con alcuni sostenitori genoani; dopo pochi giorni venne creato un grande gruppo, che riuniva con se molti ragazzi appartenenti ad altre fazioni, che prese per guida colui che gli dette il nome, Stefano Biagini conosciuto da tutti come il "Pompa", uno dei fondatori degli "Ultras".

Dopo la fondazione, la sistemazione in sede e la creazione dello striscione, gli Ultras viola entrarono in curva Fiesole, dove dettero vita al loro tifo e dove si rafforzò il loro spirito di gruppo che si distingueva da quello degli altri viola club per il fatto di essere appunto degli ultras: la squadra veniva seguita ovunque, le trasferte effettuate spesso in treno anzichè in pullman e gli scontri con le tifoserie avversarie erano all'ordine del giorno, dato che all'epoca poche forze di polizia venivano impegnate negli stadi di calcio.

Ben presto gli Ultras divennero il gruppo guida, il più importante della curva.

 

   > I primi anni di vita degli Ultras Viola 1973

 

Nonostante alla fine degli anni ' 70 la Fiorentina non fosse affatto competitiva, i tifosi viola seguivano ovunque la loro squadra e con il passare del tempo gli Ultras si fecero conoscere e rispettare; molti sono gli scontri che li hanno visti protagonisti, tra cui spiccano quelli più clamorosi avvenuti con napoletani, genoani, ascolani, juventini, milanisti e pisani: le botte si danno e si prendono ma mai gli Ultras si sono tirati indietro davanti a tifoserie che volevano dominare nei loro confronti, nemmeno in trasferte come Milano o Roma in cui i numeri delle forze in campo erano estremamente impari.

La forza degli Ultras era notevole: lo straordinario orgoglio per quello che rappresentavano, il vigore del tifo, l'amicizia nata e cresciuta anno dopo anno grazie alla passione per la squadra viola e la generale robustezza e compattezza del gruppo anche nei confronti e nei rapporti con gli altri club della curva, fecero si che la Fiesole divenisse una delle curve più belle e rispettate della penisola.

 

   > Ultras a Roma

 

Il 1978 vide nascere, da alcuni ragazzi che si erano staccati dagli Ultras, una nuova fazione di tifosi vicina come mentalità e coerenza a quello da cui era nato: il Collettivo Autonomo Viola ("autonomo" perchè non iscritto al Centro di Coordinamento Viola Club), il quale, dopo lo scioglimento del gruppo madre avvenuto nell' 83, assumerà il ruolo di gruppo conducente della curva.

Quegli anni e quelli subito successivi furono tra i più belli della storia della curva Fiesole, la quale vide una crescita di entusiasmo dovuto anche alla creazione di una squadra più robusta e capace di arrivare nella stagione 81/82 ad uno scudetto perso all'ultima giornata di campionato; inoltre in curva erano presenti anche vari esponenti del Calcio Storico Fiorentino (tra i quali spesso e volentieri si scatenavano furibonde risse), che contribuirono a rendere la Fiesole ancora più temuta di quello che già era.

Molte vicende hanno caratterizzato la storia dei gruppi della curva come coreografie, risse con le tifoserie avversarie, striscioni rubati o persi, soddisfazioni o contestazioni secondo l'andamento della squadra: tra i gruppi più importanti ad accompagnare gli Ultras viola ' 73 nella loro avventura, con il passare degli anni, si alternarono i Rangers, i Supporters, i Commandos, i Boys, i Fedelissimi e le Brigate, oltre al CAV ed i vecchi Settebello e Vieusseux (vedi sezione gruppi di ieri).

 

   > Gli anni ' 70

 

Con il passare del tempo cominciarono però ad affiorare anche i primi problemi all'interno dei leader della tifoseria fiorentina: varie vicende avevano minato la solidità del gruppo tra cui anche problemi legati alle droghe, ai rapporti con il Centro di Coordinamento Viola Clubs e con la società viola, i cui unici rapporti erano legati alla fornitura dei biglietti per le partite; tutto stava diventando tremendamente difficile anche nel trovare pullman per le trasferte (che nessuno metteva più a disposizione perchè questi tornavano danneggiati) ed inoltre cresceva, nell'opinione pubblica generale, la diffidenza verso quei ragazzi inquadrati come teppisti e disadattati.

Nonostante tutto gli Ultras andarono avanti per la loro strada fino alla fine del 1983 quando, dopo altri ulteriori molteplici problemi, ricevettero il colpo di grazia dalla giustizia che costrinse il gruppo allo scioglimento.

Tutto accadde dopo la partita Fiorentina - Roma: alcuni tifosi romanisti vennero assaliti e picchiati selvaggiamente non solo con l'uso delle mani, e nei giorni subito seguenti a quella partita molti esponenti, tra cui alcuni elementi portanti, degli Ultras si ritrovarono arrestati per poi essere posti sotto diffida.

 

   > Fiorentina - Bologna del 1981/82

 

Tutti si scagliarono contro il gruppo a cui venne posta sotto perquisizione la sede (in cui però non venne trovata traccia di oggetti pericolosi o contundenti), venne isolato, accusato anche di alcuni fatti a cui era estraneo da tutta l'opinione pubblica ed infine perse ogni credibilità nei confronti di tutte le amministrazioni pubbliche.

I fatti commessi furono senz'altro gravissimi; gli aggressori dei tifosi della Roma rivendicarono la paternità dei fatti esponendo uno striscione con la scritta "colpirne uno per educarne 100", ed il maggior prezzo venne pagato dal gruppo già da tempo in crisi che, nonostante la solidarietà della curva, decise di non continuare un'avventura che durava già da 11 anni: ormai i tempi d'oro erano passati, e non aveva senso continuare ad andare avanti senza quelli che avevano creato l'anima del gruppo solo per portarne avanti il nome.

Dopo la scomparsa, nella zona che era stata occupata negli 11 anni precedenti dagli Ultras, non venne posto nessuno striscione per molto tempo, sia in segno di rispetto che in attesa di un gruppo che fosse all'altezza per poterlo sostituire.