SMANTELLATO PEZZO PER PEZZO IL "DOSSIER SUL WTC-7" DI ATTIVISSIMO

(Vedi anche il dialogo con Attivissimo, la smentita alle sue obiezioni sull'aereo del Pentagono e sul crollo delle Torri Gemelle, e le risposte alle sue 12 domande)


 

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Dopo la sua imbarazzante "indagine antibufala sul Pentagono" (già ampiamente smentita da tempo), Attivissimo, non pago degli errori finora commessi, decide di dare il suo contributo anche sulla faccenda dell'inspiegabile crollo del WTC-7 (definito "inspiegabile" dallo stesso rapporto ufficiale), presentando un "dossier" che proverebbe come il WTC-7 sia crollato per un semplice cedimento spontaneo, provocato dall'enorme "valanga di detriti" (parole sue) da cui è stato investito.
Visto che inoltre Attivissimo si è lamentato dell'"assordante silenzio dei complottisti" (parole sue) che ha accompagnato l'uscita di questo suo "dossier", ci penso io a commentarlo. Sono sicuro che ne sarà felice.

Dunque, come dice Attivissimo stesso all'inizio del suo "dossier" (consultabile qui), nè i rottami degli aerei schiantatisi sulle Torri Gemelle, nè il crollo della Torre Sud, hanno potuto danneggiare il WTC-7. Fin qui siamo d'accordo: la distanza tra Torre Sud e il WTC-7 è troppa, e i rottami degli aerei fuoriusciti sono minimi ed insignificanti.
Per verificarlo, vediamo un'immagine dello schianto del secondo aereo in cui è ben chiara la direzione presa dai rottami:

Come si vede dall'immagine, i rottami degli aerei sono caduti lateralmente, non addosso al WTC-7.

Se anche fosse riuscita ad arrivare fino al WTC-7, una pioggia di minuscoli rottami come questa non avrebbe intaccato nemmeno la copertura esterna dell'edificio.
Occupiamoci ora del crollo della Torre Sud.
Il WTC-2 (la Torre Sud) si trovava a più di 200 metri di distanza dal WTC-7 (calcolate voi stessi la distanza, tenendo conto che le Torri erano larghe circa 60 metri). E' quindi evidente, osservando anche il video del crollo, che i suoi detriti non hanno potuto scalfire in nessun modo il WTC-7.
Qui sotto potete osservare una mappa della zona e una foto del crollo della Torre Sud. Nonostante la prospettiva ingannevole (che attivissimo sfrutta in modo indecoroso), i detriti non possono aver nemmeno sfiorato il WTC-7. Basta guardare la cartina per accorgersene:


Come si può vedere da questa mappa, tra la Torre Sud
e il WTC-7 c'erano circa 200 metri (abbondanti).
 Durante il crollo della Torre Sud, i detriti sono
caduti molto distanti dal WTC-7.

Notare che gli edifici vicini al WTC-7 (cioè Verizon, U.S. Post Office, e anche gli altri in blu a sinistra dell'immagine), pur essendo alla stessa distanza dalle Torri ed essendo stati danneggiati dalle macerie anche loro, si sono guardati bene dal crollare (com'è logico, con danni così leggeri).
Resta a questo punto da vedere se il crollo della Torre Nord, distante circa 110 metri, ha potuto in qualche modo danneggiare il WTC-7 tanto gravemente da farlo collassare alla velocità record di 6 secondi e mezzo dopo meno di 7 ore, e in maniera precisa e verticale come la migliore delle demolizioni controllate.

Scrive Attivissimo: "La vista aerea permette anche di notare come anche le macerie del WTC2 siano state proiettate a grandi distanze. L'impressione ricorrente che le torri siano crollate su se stesse è quindi palesemente errata."
Attivissimo si riferisce alla foto in basso a destra (quella a sinistra è una mappa che ho aggiunto io per chiarire la posizione di tutti gli edifici del WTC):

      

A sinistra, una mappa del World Trade Center. A destra, una foto aerea dell'area del WTC dopo i crolli (cliccate per ingrandirla).

Come si può vedere, solo il WTC-1 (Torre Nord), il WTC-2 (Torre Sud) e il WTC-7 sono crollati completamente.
Tutti gli altri edifici del World Trade Center sono rimasti in piedi e hanno subito al massimo crolli parziali. Anche molto estesi, come nel caso del WTC-6 e del WTC-4, ma comunque sempre parziali. Anziché implodere totalmente sulla propria pianta, si sono limitati a crollare nei punti in cui avevano ricevuto i danni peggiori (com'è logico che accada). Solo il WTC-7 ha fatto eccezione. Solo nel suo caso danni asimmetrici e superficiali hanno portato a un crollo totale e simmetrico.

Un caso particolarmente degno di nota è il WTC-3, un edificio molto più piccolo degli altri. Nella foto a destra non si vede perché è completamente coperto dai detriti delle Torri, dato che è stato investito in pieno da entrambi i crolli, vicino com'era, ma delle foto ci mostrano che non è affatto crollato. Non completamente, comunque, ma solo parzialmente. 
E se il WTC-3, molto più piccolo e vicino alle Torri Gemelle del WTC-7, non ha subìto un crollo totale nemmeno dopo essere stato investito dalle macerie più grandi e massicce di tutte e due le Torri, come è possibile sostenere che il WTC-7 sia stato danneggiato dal crollo della Torre Nord al punto da non poter sopportare nemmeno (come vedremo più avanti) tre piccoli focolai, e da polverizzarsi al suolo in sei secondi e mezzo, qualche ora più tardi?

Altri elementi che smentiscono la teoria secondo cui il WTC-7 sia crollato per l'effetto combinato di danni + incendi sono il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6, che riportarono gravissimi danni a causa delle macerie delle Torri e svilupparono incendi altrettanto gravi (molto più estesi e duraturi di quelli del WTC-7, almeno nel caso del WTC-5). 
Il WTC-4 fu schiacciato quasi del tutto dalle Torri, ma una parte dell'edificio si ostinò a restare in piedi.
Il WTC-5 dovette sopportare le macerie delle Torri e poi ore di incendi furiosi, eppure resistette.
Il WTC-6 fu danneggiato in modo talmente grave da risultare del tutto sventrato, eppure si rifiutò di crollare.
Le immagini mostrano chiaramente la severità dei danni riportati da questi edifici (cliccate per ingrandire):

wtc4 wtc5 wtc6
WTC-4 WTC-5 WTC-6

Il WTC-3, il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6 dovettero venire demoliti intenzionalmente in seguito per sgomberare Ground Zero e poter iniziare a ricostruire.

Altri edifici, alla stessa distanza dalle Torri Gemelle del WTC-7, hanno subito danni anche più gravi del WTC-7, eppure sono rimasti in piedi:


In realtà qui l'unica cosa palese è che Attivissimo non ha visto i filmati dei crolli o sceglie di ignorarli volutamente: non è ammissibile, dopo averli visti, affermare che le Torri non sono crollate in verticale su loro stesse.

Basta guardarli, infatti, per rendersi conto che entrambe le Torri (così come il WTC-7) cadono in verticale su loro stesse in maniera pressochè perfetta. L'inclinazione è assolutamente insignificante, tanto che durante il crollo non si nota nemmeno, ad occhio nudo. Esattamente come accade in una qualunque demolizione controllata, per via del fatto che con gli esplosivi vengono fatti saltare tutti i sostegni praticamente in contemporanea, evitando così inclinazioni durante il crollo.

E se anche inizialmente l'edificio è leggermente inclinato da un lato, immediatamente l'inclinatura viene controbilanciata da altro esplosivo che distrugge i sostegni ancora intatti. L'inclinatura, quindi, dura solo un istante, dopodichè l'edificio si raddrizza da solo e viene giù in verticale. Che l'edificio cominci a crollare inclinato, si raddrizzi da solo, e poi crolli in verticale naturalmente è impossibile in un crollo spontaneo (per via di una semplice legge fisica spiegata in dettaglio qui), eppure è avvenuto anche alla Torre Sud, come testimonia inconsapevolmente Attivissimo stesso mostrando la foto della parte superiore della Torre Sud leggermente inclinata all'inizio del crollo (per approfondimenti a riguardo vedi qui). E Attivissimo nemmeno si rende conto di darsi la zappa sui piedi, continuando a mostrare quella foto.
Comunque... durante un cedimento spontaneo, contrariamente alla demolizione controllata, cede solo una parte dei sostegni dell'edificio, non tutti contemporaneamente, cosicché esso crolla inclinandosi dove i sostegni hanno ceduto, cadendo al suolo di sbieco anzichè sulla propria base, e facendo in questo modo anche molti più danni.
Un'immagine molto eloquente in cui sono messe in evidenza le numerose ed inconfondibili differenze tra crolli spontanei e demolizioni controllate (crollo verticale e simmetrico, cemento polverizzato, ecc.) è questa.

Ma ora ammiriamo finalmente il crollo del WTC-7, perché vederlo con i propri occhi è l'unico modo per capire davvero quanto è stato rapido, preciso e simmetrico (e perché ci sono così tante discussioni intorno a questa vicenda):



Il crollo "spontaneo" del WTC-7

Solo a qualcuno che ha deciso in partenza di credere per fede alla versione ufficiale può non venire il (forte) dubbio che si sia trattato di una demolizione controllata.

Ma attenzione! Attivissimo cerca di dimostrare che non è vero che il WTC-7 è collassato in verticale, perchè lui ha trovato un'immagine del crollo in cui l'edificio mostra una lieve inclinatura, e secondo lui questo basta per provare che è davvero crollato spontaneamente.
Ecco il fotogramma rivelatore (tratto da questo video, che secondo attivissimo noi infami complottisti non mostriamo mai perchè smentisce completamente quasi un decennio di indagini e di analisi fisiche e matematiche... o forse perchè è sfocatissimo e si vede da schifo e l'unico video nitido del crollo del WTC-7 è quello qui sopra? Chissà... ma perchè perdere l'occasione di insinuare che i complottisti stiano nascondendo la verità, giusto, attivissimo? Sono queste le stupidaggini che ti fanno arrivare le donazioni paypal, dopotutto.):

A riprova che Attivissimo di ingegneria e di demolizioni controllate non capisce nulla e per evitare figuracce farebbe meglio a stare zitto, ecco qui un'immagine esilarante (per chiunque tranne che per lui):

Nell'immagine qui sopra sono messe a confronto due demolizioni controllate di edifici (con una struttura allungata anche abbastanza simile a quella del WTC-7), insieme col fotogramma che secondo Attivissimo è la prova del cedimento spontaneo del WTC-7. 
Le prime due immagini sono tratte dal sito di una società di demolizioni controllate: la Controlled Demolition Incorporated.

(E' da notare che gli squibs nelle normali demolizioni controllate sono molto evidenti perché non c'è motivo di nasconderli, ma volendo è più che possibile occultarli.)

Seguendo la logica di Attivissimo, se io ora affermassi che le prime due immagini anzichè essere demolizioni controllate sono cedimenti spontanei per via di quella leggera e temporanea inclinazione, avrei ragione!
Follia pura.
Questo giusto per dimostrare fino a che punto è assurda la pretesa di Attivissimo di smentire pagine e pagine di calcoli basati su leggi fisiche e ingegneristiche (fatti da gente molto più qualificata di lui) usando solo un fotogramma sfocato. (Pretesa che, inoltre, viene dalla stessa persona che dai suoi interlocutori esige una laurea per ogni minima affermazione, anche per dire che 2 più 2 fa 4, rifiutandosi altrimenti di accettare obiezioni.)

Comunque, se volete osservare il crollo del WTC-7 da molte diverse angolazioni andate qui.
Giusto per trasparenza e per provarvi che il crollo non è identico a una demolizione controllata solo da una certa particolare angolazione accuratamente scelta dai complottisti. Non è un gioco di inquadrature o di luci: è proprio un'implosione totale, simmetrica e rapidissima, non importa da dove la si guardi.

Tolta di mezzo questa sciocchezza del crollo inclinato, passiamo ad altro.
Ora osservate voi stessi i filmati dei crolli delle due Torri, per giudicare voi stessi se crollano in verticale sulla propria base o no, un'immagine vale più di mille parole:

Crollo della Torre Nord (WTC-1) Crollo della Torre Sud (WTC-2)

Facendo attenzione, nel filmato del crollo della Torre Nord si può notare come i detriti che hanno colpito il WTC-7 siano in realtà di dimensioni molto ridotte (le macerie più grandi sono precipitate ai piedi della Torre), troppo ridotte per danneggiare un grattacielo di 174 metri tanto da farlo crollare.

Torniamo ora all'affermazione di Attivissimo: "La vista aerea permette anche di notare come anche le macerie del WTC2 siano state proiettate a grandi distanze. L'impressione ricorrente che le torri siano crollate su se stesse è quindi palesemente errata."

In realtà qui Attivissimo cerca di manipolare uno dei tanti fenomeni inspiegabili accaduti quel giorno (cioè che pezzi di macerie delle Torri siano state scagliate a centinaia di metri di distanza da una forza non identificata) agendo come se questo confermasse la sua teoria (che le Torri non sono crollate in verticale), quando invece non è affatto così, anzi!
Lui dice: "Siccome delle macerie delle Torri sono state proiettate a centinaia di metri di distanza, allora significa che le Torri non sono crollate in verticale su sè stesse", facendo un ragionamento che di logico ha solo una vaga parvenza.
La verità è che (basta vedere i filmati) le Torri SONO EFFETTIVAMENTE CROLLATE IN VERTICALE SU LORO STESSE, questo è innegabile, ma contemporaneamente hanno anche scagliato rottami a grande distanza, in maniera del tutto inspiegabile ed incompatibile con l'ipotesi del crollo spontaneo.
Se invece si accetta la possibilità dell'uso di esplosivi, allora si capisce cosa possa essere questa "forza misteriosa" che scaglia travi d'acciaio a centinaia di metri di distanza, mandandole a conficcarsi in edifici lì vicino come in questo caso:

L'anomalia di questo fenomeno è stata osservata anche da molti testimoni oculari, che hanno parlato di getti orizzontali di macerie fuoriusciti dalle Torri:

Il Comandante Frank Cruthers ha detto: «C'è stata quella che sembrava... un'esplosione. E' apparsa in cima, simultaneamente da tutti i quattro lati, i materiali sono stati sparati fuori orizzontalmente.» (NYT, Cruthers, p. 4).

Il vigile del fuoco James Curran ha detto: «Ho guardato indietro e... ho sentito come se ogni piano si fosse schiantato. Ho guardato indietro e tutto era stato sparato fuori dai piani per la pressione prima che si verificasse effettivamente il crollo.» (NYT, Curran, pp. 10-11). Questi getti di macerie sono stati quindi osservati un attimo prima del crollo delle Torri. Viene quindi a cadere la spiegazione ufficiale secondo cui possano essere stati provocati dall'effetto "stantuffo" dei piani che crollavano l'uno sull'altro, espellendo l'aria all'esterno.

Il comandante Brian Dixon ha affermato: «sembrava che qualcuno avesse piazzato degli esplosivi tutto intorno al piano più basso dell'incendio nella torre sud... tutto è stato sparato fuori da quel piano.» (NYT, Dixon, p. 15).

Insomma, che delle macerie siano state lanciate via durante il crollo delle Torri non conferma affatto la tesi di Attivissimo del "crollo spontaneo e non verticale", ma anzi aggiunge nuove prove contrarie alla teoria del cedimento spontaneo.
E rafforza l'ipotesi della demolizione controllata.
(Notare inoltre che il palazzo colpito dalla trave nella foto in alto, il WTC Financial Center, pur essendo stato danneggiato dalle macerie in molti punti non è affatto crollato, né c'è mai stato pericolo neanche per un attimo che potesse farlo. Lo stesso dicasi di tutti gli altri edifici in blu nella mappa lì sopra.)

Attivissimo inoltre sembra non capire che la questione non è se il WTC-7 sia stato colpito o meno dai detriti delle Torri, è OVVIO che debba esserlo stato, considerando la distanza che li separava. Il punto della faccenda è se il WTC-7 ne sia davvero rimasto danneggiato tanto gravemente da sbriciolarsi in verticale sulla propria base dopo meno di 7 ore (scarica video).
E' di questo che stiamo discutendo.
Quindi è del tutto inutile che Attivissimo continui a mostrare nel suo "dossier" fotografie di calcinacci giunti nelle strade fino a 200 metri dalle Torri, annunciando soddisfatto: "Queste immagini dimostrano che le macerie del crollo delle Torri Gemelle hanno raggiunto distanze pari e anche superiori a quelle che separavano il WTC7 dalle Torri". E' scontato che i detriti più piccoli e leggeri siano arrivati tanto lontano per via dell'enorme spostamento d'aria generato dai crolli, ma è altrettanto ovvio che dei pezzi di cemento e metallo di dimensioni così esigue non possono causare il crollo di un grattacielo.

Bisogna quindi vedere, basandosi sui video dei crolli e sui danni visibili dalle fotografie satellitari, in che area siano cadute le macerie di dimensioni maggiori. Quelle pesanti quintali, per intenderci, se non addirittura tonnellate, che avevano davvero il potere di danneggiare seriamente gli edifici lì intorno, e che hanno infatti causato il crollo parziale del WTC-4, del WTC-5 e del WTC-6:

Dai filmati dei crolli, dai danni agli edifici visibili nelle foto satellitari, e dalle foto che Attivissimo stesso mostra nel suo "dossier", è assolutamente evidente che oltre i cerchi bianchi non sono caduti detriti di grandi dimensioni, ma solo scariche di piccoli calcinacci, di frammenti di travi spezzate e di documenti provenienti dagli uffici nelle Torri. Ed immense nuvole di polvere di cemento.

AGGIORNAMENTO:
Poche ore dopo aver fatto l'immagine qui sopra, ne ho trovata un'altra (graficamente molto superiore) tratta dai rapporti ufficiali (quindi non di creazione "complottista") e visionabile a www.911research.wtc7.net, che mostra esattamente le stesse aree coperte dalle macerie maggiori, a conferma che avevo valutato correttamente i danni provocati dalle macerie. Nei due cerchi rossi più scuri sono cadute le macerie più grandi, nelle zone più chiare sono caduti i detriti minori (l'immagine mostra anche in quali strade sono caduti e dove sono stati danneggiati gli edifici vicini):

Come si può notare, le zone (in arancione scuro) dove sono cadute le macerie più pericolose non raggiungono il WTC-7, che viene a malapena raggiunto dalla zona (in arancione chiaro) che indica la caduta dei detriti più leggeri.
Si possono inoltre osservare numerosi altri edifici investiti da detriti altrettanto o più seriamente del WTC-7 che però sono ancora in piedi (ad esempio la Bankers Trust, in basso).

Qui sotto, le foto che Attivissimo usa per dimostrare che i detriti sono arrivati a più di 200 metri di distanza (senza però precisare le esigue dimensioni e gli scarsissimi danni che questi detriti possono provocare ad un edificio). Cliccate per ingrandire:

      

Detriti simili al massimo possono rovinare la copertura esterna e infrangere le finestre di un grattacielo, ma di sicuro non possono penetrare a fondo nell'edificio fino a danneggiarne la struttura interna e farlo crollare. Soprattutto se si parla di un grattacielo in acciaio e cemento armato di 174 metri, con una struttura di sostegno interna formata da 24 enormi colonne portanti d’acciaio, al pari di gigantesche travi, disposte asimmetricamente insieme a 58 colonne perimetrali esterne (Fonte: FEMA, 2002, chapter 5).
Ecco una rappresentazione grafica piuttosto accurata della struttura del WTC-7 e dei danni causati dai detriti della Torre Nord:

Immagine non fatta da me né da un sito complottista, io ho solo  tradotto in italiano le scritte e semplificato l'immagine togliendo alcuni dettagli che non avevano a che fare con i danni e la struttura di sostegno e che complicavano il disegno. Non ho modificato i danni né la struttura dell'edificio, ci tengo a precisarlo. L'originale, comunque, è tratta dal rapporto NIST "Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis", ed è visibile qui, per i meno fiduciosi.
Quindi, ufficialmente, i danni riportati dal WTC-7 sono proprio questi. Né più, né meno.

Mi sembra che a questo punto sia chiaro (sia da questa immagine sia dalle foto dei danni) come la struttura portante interna del WTC-7 sia stata danneggiata solo lievemente dai detriti del WTC-1.
Appena 3 colonne interne su 24, e solo 9 colonne esterne su 58, sono rimaste "danneggiate" (che non significa "divelte").
Facciamo un paio di conti: 3 colonne danneggiate su 24 significa che è danneggiato solo un ottavo (24 / 3 = 8) della struttura dell'edificio, ed un ottavo equivale al 12,5% dell'intera struttura (100 / 8 = 12,5). Ora sottraiamo il 12,5% di struttura danneggiata al 100% di struttura totale, ed otteniamo l'87,5% di struttura intatta.
Questo significa che l'87,5% della struttura di sostegno interna era ancora intatto, così come era ancora intatto l'84,4 della struttura esterna (basta fare lo stesso calcolo).

In media, circa l'86% della struttura del WTC-7 era ancora intatta.

Dato un principio basilare dell'ingegneria, confermato da qualsiasi libro di testo universitario, per esempio da "Engineering and Technical Handbook" di McNeese e Hoag, Prentice Hall, terza edizione del settembre 1959, pagina 47 (tabella) capitolo "Fattori di sicurezza dei vari materiali": «il fattore di sicurezza minimo obbligatorio per una struttura in acciaio e cemento armato è del 600%. Una struttura in acciaio e cemento armato deve essere progettata per reggere un carico pari a sei volte il suo carico massimo. I calcoli vengono fatti 6 volte in eccesso per avere la certezza che la struttura non ceda nemmeno in situazioni critiche.»

Questo significa che, secondo le più banali norme di sicurezza ingegneristica, il WTC-7 non avrebbe rischiato il crollo finché non fosse rimasto con appena il 16,6% della sua resistenza totale.
Dato che, a giudicare dai danni, circa l'86% della sua struttura era illesa, il crollo di cui è stato vittima resta tuttora inspiegabile per le leggi dell'ingegneria (così come il metallo fuso ritrovato nelle sue fondamenta settimane dopo il crollo, gli squibs e altre stranezze di cui si parla dettagliatamente in questa pagina).

E non sono io a dirlo, è la FEMA stessa ad ammetterlo nel suo rapporto: «Le caratteristiche degli incendi nel WTC 7 e il come abbiano determinato il crollo dell’edificio, al momento restano sconosciute. Sebbene tutto il gasolio nella costruzione contenesse una notevole quantità di energia potenziale, la migliore delle ipotesi è che tale evento fosse assai improbabile. Ulteriori ricerche, indagini ed analisi sono necessarie per risolvere la questione (FEMA, 2002, chapter 5).»
Insomma, c'è bisogno di molto ottimismo anche solo per definire la versione ufficiale "assai improbabile".
Giusto per non dire che è proprio "impossibile".

Anche un articolo del New York Times del 29 novembre 2001 parla della questione: “Gli ingegneri sono sconcertati sul crollo del WTC 7: gli elementi in acciaio sono parzialmente evaporati” (“Engineers are baffled over the collapse of 7 WTC: Steel members have been partly evaporated”, reperibile on-line qui). Leggiamo un brano preso dall'articolo: «Gli esperti dicono che nessun edificio come questo, un alto edificio moderno, rinforzato in acciaio, è mai crollato a causa di un incendio incontrollato (Glanz, 2001).»

Che sorpresa, dunque, un evento del genere che si verifica per la prima volta nel centro di Manhattan... e non solo una, ma tre volte nello stesso giorno, l’11 settembre 2001!
Gli ingegneri hanno provato a capire cosa successe esattamente e se avessero dovuto preoccuparsi per altri edifici costruiti come il WTC-7 nel Paese. La maggior parte degli altri edifici dell’area è rimasta in piedi nonostante questi abbiano subito danni di ogni tipo, incendi compresi. «Incendio e danno strutturale … non spiegherebbero la presenza nel cumulo di macerie di elementi in acciaio che sembrano essere parzialmente evaporati», ha detto il Dr. Jonathan Barnett (Glanz, 2001).

Vediamo ora altre testimonianze (complete di fonte) della presenza di acciaio fuso nelle fondamenta del WTC-7:

Il dr. Keith Eaton ha ispezionato Ground Zero e ha dedotto su The Structural Engineer: “Ci hanno fatto vedere molte diapositive interessanti” ha continuato [Eaton], “spaziando dal metallo fuso che era ancora rovente settimane dopo l’evento alle lastre d’acciaio da 4 pollici tranciate e piegate nel disastro” (Structural Engineer, September 3, 2002, p. 6).

L’osservazione sul metallo fuso a Ground Zero fu pubblicamente sottolineata da Leslie Robertson, l’ingegnere strutturale responsabile della progettazione delle Torri del World Trade Center, che disse che “Qualcosa come 21 giorni dopo l’attacco, gli incendi ardevano ancora e scorreva ancora acciaio fuso (Williams, 2001, p. 3). Poi Robertson si è rimangiato questa dichiarazione (insieme ad altre sulla resistenza delle Torri) per poter supportare la versione ufficiale, ma quello che ha detto rimane nero su bianco e inequivocabile.

Il paramedico Lee Turner ha riferito di aver visto "lucente metallo fuso colare da una trave" (quindi si trattava di acciaio, visto che le travi degli edifici sono fatte solo di quello). (fonte)

Sarah Atlas faceva parte della New Jersey’s Task Force One Urban Search and Rescue ed è stata tra i primi sul campo a Ground Zero col suo collaboratore canino Anna. Ha detto a Penn Arts and Sciences nell’estate 2002: “Nessuno è sopravvissuto. Gli incendi continuavano e acciaio fuso colava nel cumulo di macerie che ancora si trovava sotto i suoi piedi” (Penn, 2002).

Ron Burger, un consigliere per la salute pubblica arrivato a Ground Zero il 12 settembre, ha detto che "la scena per via del calore e dell'acciaio fuso mi ricordava un vulcano". (fonte)

Allison Geyh faceva parte di un gruppo di ricercatori della salute pubblica della Johns Hopkins che visitò il luogo del WTC dopo l’11 settembre. Nel numero di fine autunno 2001 della rivista della Johns Hopkins Public Health scrisse: “In alcune cavità che si stanno scoprendo ora si sta trovando acciaio fuso”.

Ken Holden, che si è occupato delle demolizioni dei restanti edifici del World Trade Center e della rimozione dei detriti, ha detto alla Commissione sull'11/9: "Sottoterra era ancora così caldo che metallo fuso colava sui lati delle pareti del WTC-6". (fonte)

William Langewiesche, l'unico giornalista ad avere accesso illimitato a Ground Zero durante le operazioni di sgombero, ha detto: "I primi giorni, i ruscelli di metallo fuso che colavano dai punti più caldi scorrevano tra le pareti in frantumi delle fondamenta." (fonte)

Un membro del 109esimo Battaglione Aereo della Guardia Nazionale di New York, arrivato a Ground Zero il 22 settembre, ha riferito: "Un pompiere ci ha detto che c'era ancora acciaio fuso al centro delle macerie delle Torri. I pompieri hanno spruzzato acqua per raffreddare i detriti, ma il calore è rimasto tanto intenso da fondere i loro stivali." (fonte)

In un articolo del New York Post del 3 marzo 2004, viene ricordato che i pompieri a Ground Zero hanno parlato di "calore così intenso che videro fiumi di acciaio fuso".

Ancora cinque mesi dopo i crolli, il vigile del fuoco Joe O'Toole vide una trave
che "grondava acciaio fuso" venire estratta dalle profondità di Ground Zero. (fonte)

[Molte altre testimonianze sulla presenza di pozze e rivoli di acciaio fuso nelle macerie del WTC, si possono trovare a questo indirizzo. Se la pagina non funziona, provate qui.]

Sentiamo ora con le nostre orecchie cosa hanno da dire a riguardo i pompieri che si sono trovati in prima persona sul luogo:

Un altro video è visibile qui, in caso il primo abbia problemi.

Tutte queste testimonianze sono inoltre avallate dalle fotografie delle macerie delle Torri Gemelle e del WTC-7, dove sono visibili il fumo e travi d'acciaio ancora parzialmente fuse settimane dopo il crollo (l'ultima foto è datata 27 settembre 2001):

   

Gli elementi in acciaio fusi o addirittura “parzialmente evaporati” sono particolarmente fastidiosi per la teoria ufficiale del "crollo causato dagli incendi" (perchè la teoria ufficiale sul WTC-7 attualmente è questa. I danni causati dai detriti delle Torri ufficialmente nemmeno vengono considerati, a conferma di quanto siano stati insignificanti), dal momento che un incendio che coinvolge carta, materiali da ufficio e del combustibile, non può generare temperature in nessun modo vicine ai 2760° C necessari per far “evaporare” l’acciaio, o anche solo ai 1538° C necessari per fonderlo.
Tuttavia, thermite, RDX ed altri esplosivi di uso comune, arrivando ai 2800° C, possono tranquillamente tranciare l’acciaio (tagliando quindi simultaneamente, in una esplosione controllata, le colonne portanti) e raggiungere le temperature richieste. E' plausibile anche che siano state implicate delle altre reazioni chimiche che possono verificarsi a temperature più basse.
Ciò che è assolutamente certo è che non può essere opera di un semplice incendio.

Dai rilevamenti termici qui sotto, inoltre, appare evidente che le pozze di metallo fuso si trovano SOLO nelle fondamenta delle Torri Gemelle e del WTC-7, nonostante molti altri edifici della zona abbiano anch'essi subìto incendi.
Come mai, nonostante tutto il complesso del WTC abbia subito incendi simili, il metallo fuso è stato ritrovato solo nelle fondamenta di questi tre edifici e non in tutti gli altri?
E' evidente che gli incendi nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 devono essere stati in qualche modo diversi da quelli in tutti gli altri edifici (come il WTC-6, il WTC-4 e il WTC-5), per generare un calore così maggiore.
Che cosa è avvenuto di particolare in questi tre grattacieli per causare un calore così tremendo?
E perchè è avvenuto solo in questi tre edifici?
Alcune foto termiche della zona dopo 5 giorni dal crollo:

       

Qui sotto una tabella (tratta, come le fotografie, dal sito http://pubs.usgs.gov) che mostra le reali temperature delle zone rosse e arancioni (contrassegnate nella foto a sinistra con le lettere dalla A alla H):
ZONA ROSSA O ARANCIONE TEMPERATURA
A (WTC-7) 1000° Kelvin 726° Celsius
B (WTC-7) 830° Kelvin 556° Celsius
C (WTC-1) 900° Kelvin 626° Celsius
D (WTC-1) 790° Kelvin 516° Celsius
E (WTC-1) 710° Kelvin 436° Celsius
F (WTC-2) 700° Kelvin 426° Celsius
G (WTC-2) 1020° Kelvin 746° Celsius
H (WTC-2) 820° Kelvin 546° Celsius

Come si può vedere, dopo cinque giorni dal crollo c'erano ancora zone roventi a oltre 740° Celsius. Ovvero vicino alla temperatura massima che avrebbe raggiunto il kerosene incendiato nelle Torri e nel WTC-7, e che avrebbe mantenuto solo per pochi minuti.
Come ha potuto un incendio di kerosene e mobili da ufficio mantenere un calore simile per almeno 5 giorni di fila? Non è naturale.
E perchè questo non è accaduto anche in tutti gli altri edifici lì intorno che hanno subìto incendi simili?
Quale strano fenomeno fisico è accaduto nelle Torri e nel WTC-7 per produrre un risultato tanto anomalo?
Questi dati sono del tutto incompatibili con la versione ufficiale, secondo cui nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 ci sono stati solo normali incendi di kerosene e arredamento degli uffici. E' evidente che in questi tre edifici deve aver bruciato qualcosa di ben più pericoloso, altrimenti non si sarebbe mai raggiunto un calore simile.

Ma ora non divaghiamo, torniamo al "dossier".

La (prevedibile) obiezione di Attivissimo che il WTC-7 non sia crollato solo per via dell'incendio, ma per l'incendio combinato ai danni riportati, non è accettabile. Abbiamo visto che il WTC-7 era illeso per oltre l'80%, eppure dopo neanche sette ore (e alcuni piccoli incendi scoppiati in maniera tuttora ignota in varie parti dell'edificio), eccolo collassare su sè stesso in pochi secondi come nella più elegante delle demolizioni controllate.
Un moderno grattacielo con struttura in acciaio e cemento armato che si sbriciola completamente in pochi secondi solo per dei piccoli incendi asimmetrici e dei danni esterni del tutto trascurabili, lasciando inoltre al suolo pozze di acciaio fuso? Ma certo, nulla da obiettare, se non fosse che questa fantasiosa spiegazione contraddice le proprietà dei materiali con cui era costruito il WTC-7 (come la temperatura di fusione dell'acciaio), e le leggi ingegneristiche su cui sono costruiti gli edifici di tutto il mondo (uno tra tutti il principio già citato del calcolo della resistenza in eccesso di 6 volte, per non parlare del trattamento di resistenza al calore che viene fatto all'acciaio dei grattacieli).

Gli edifici, soprattutto se moderni, non crollano così facilmente. Sono progettati appositamente per resistere a situazioni critiche simili a quella affrontata dal WTC-7. L'ipotesi di Attivissimo ignora spudoratamente gli ultimi secoli di sviluppo ingegneristico, e perciò non è accettabile, nemmeno con tutta la buona volontà.

Per non parlare poi dell'enorme difficoltà dell'ottenere un crollo del tutto verticale, sulla propria base, preciso e pulito come quello del WTC-7. Le migliori compagnie di demolizioni controllate impiegano settimane o mesi di lavoro per ottenere un crollo simile, e che siano bastati una manciata di detriti e alcuni piccoli incendi asimmetrici per ottenere un'implosione perfetta (perchè questo è stata), è talmente improbabile da poter essere definito impossibile. Senza contare che, contando le Torri Gemelle, questa eventualità pressoché impossibile avrebbe dovuto verificarsi 3 volte in un solo giorno.

Il livello di precisione necessario per ottenere una perfetta demolizione controllata è così alto, che anche il minimo errore può avere conseguenze del genere:

E questa era una demolizione controllata pianificata ed eseguita da una compagnia di professionisti.

Ora dovrebbe essere del tutto chiaro perché sostenere che tre piccoli incendi e dei danni superficiali e asimmetrici abbiano potuto provocare una demolizione perfetta e del tutto spontanea per puro caso, significa rifiutarsi di usare il cervello (o mentire sapendo di farlo).

Confrontate il crollo del WTC-7 con la demolizione controllata qui sopra.

Ha la parola "artificiale" stampata dappertutto, questo crollo, altro che "spontaneo".

 

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