L'Abruzzo d'altri tempi

 Vita e lavori del passato in mostra a Torricella Sicura,  dal 10 al 25 aprile 2004,  con gli “altri oggetti” di Gino Di Benedetto.

 Dopo il recente e inaspettato successo di pubblico (circa 9000 visitatori) ottenuto dal presepe «Le genti della Laga» nel corso delle ultime feste natalizie, Torricella si prepara ad accogliere un nuovo allestimento sulle tradizioni della nostra terra d’Abruzzo.

 L’evento progettato da Gino Di Benedetto con la consulenza di Sergio Cappelli (dell’ARSSA) e con l’Amministrazione Comunale si prospetta come molto interessante e diverso dalla precedente esposizione.  

 Dal 10 al 25 aprile 2004, Gino Di Benedetto offrirà ai tanti visitatori, che vorranno recarsi a Torricella Sicura, la ricostruzione di scene del passato a grandezza reale. 

Saranno esposti attrezzi originali su: la trebbiatura del grano e sulla produzione della farina (con l’esposizione anche dei diversi tipi di cereali, alcuni poco conosciuti, come il grano saraceno, il farro, il sorgo e il triticale); le scene della vendemmia e della preparazione del vino; la raccolta delle olive e la preparazione dell’olio (sarà esposto anche un vero albero di ulivo concesso da un noto vivaio locale, impiantato nella terra contenuta dentro un ampio contenitore); la vita quotidiana (dallo schiacciapatate utilizzate dalle massaie fino agli accessori per l’uso del tabacco).

 E’ questa l’occasione per poter osservare in un’unica raccolta molti pezzi ormai rari e tanti  oggetti dei quali si è quasi completamente persa la memoria con la rapida trasformazione della nostra società dagli anni ‘60 in poi.

 Seicento metri quadri di esposizione torneranno a far rivivere le atmosfere del nostro passato.

 Vogliamo rendere omaggio a Fernando Aurini (giornalista recentemente scomparso) facendoci guidare nell’Abruzzo d’altri tempi con un suo articolo sulla trebbiatura pubblicato su «Il Giornale d’Italia» del luglio 1959:

 “Terminata la fatica della mietitura, i covoni vengono raccolti in biche sulle aie, in attesa della trebbiatrice, che, fin dagli ultimi giorni di giugno, si muove verso le masserie, tutta rossa nel giallore arsiccio dei campi…

… Tutti i contadini delle fattorie vicine sono presenti alla trebbiatura. E’ antica consuetudine aiutarsi a vicenda, ed il gentile costume è detto la «prestarella» o anche «l’aiutarella». Mancare sarebbe un segno di inimicizia, uno sgarbo brutale, quasi una dichiarazione di guerra. E, oltre agli amici, ci sono le «opre» donne e giovanette per lo più, forti come bufale e capaci di sostenere qualunque confronto...

… alla sera, quando è franta l’ultima spiga e, portato via a spalla d’uomo l’ultimo sacco verso il granaio, la trebbiatrice finalmente riposa. Si fa allora a chi mangia di più, fino a che, sazi e con gli occhi lustri, buttati via sedie e panchetti, ci si siede a terra a fumare, rimasticando i quintali « fatti » durante la giornata, e il prezzo, e quanto tocca al padrone e quanto al «soccio», e i guadagni e le perdite. Qualcuno inganna il sonno ed i pensieri giocando alla «morra» al chiaror fioco delle lucerne all’olio, mentre le donne sparecchiano e cani e gatti rosicchiano al buio ossi e croste sotto le tavole.”

Visite: dal 10 al 25 aprile presso la “sala polivalente” nel piano  inferiore del municipio di Torricella Sicura, piazza Mario Capuani.

Orario di apertura: feriali ore 18-22; sabato e festivi ore 9-13 e 15-22.

Ingresso libero.                                           

LUCIO DE MARCELLIS