Saranno esposti attrezzi originali su: la
trebbiatura del grano e sulla produzione della farina (con l’esposizione
anche dei diversi tipi di cereali, alcuni poco conosciuti, come il grano
saraceno, il farro, il
sorgo e il triticale); le scene della vendemmia e della preparazione
del vino; la raccolta delle olive e la preparazione dell’olio (sarà
esposto anche un vero albero di ulivo concesso da un noto vivaio locale,
impiantato nella terra contenuta dentro un ampio contenitore); la vita
quotidiana (dallo schiacciapatate utilizzate dalle massaie fino agli
accessori per l’uso del tabacco).
E’ questa l’occasione per poter
osservare in un’unica raccolta molti pezzi ormai rari e tanti oggetti dei
quali si è quasi completamente persa la memoria con la rapida
trasformazione della nostra società dagli anni ‘60 in poi.
Seicento metri quadri di esposizione
torneranno a far rivivere le atmosfere del nostro passato.
Vogliamo
rendere omaggio a
Fernando Aurini (giornalista recentemente scomparso) facendoci guidare
nell’Abruzzo d’altri tempi con un suo articolo sulla trebbiatura
pubblicato su «Il Giornale d’Italia» del
luglio 1959:
“Terminata
la fatica della mietitura, i covoni vengono raccolti in biche sulle aie,
in attesa della trebbiatrice, che, fin dagli ultimi giorni di giugno, si
muove verso le masserie, tutta rossa nel giallore arsiccio dei campi…
… Tutti
i contadini delle fattorie vicine sono presenti alla trebbiatura. E’
antica consuetudine aiutarsi a vicenda, ed il gentile costume è detto la «prestarella»
o anche «l’aiutarella». Mancare sarebbe un segno di inimicizia, uno sgarbo
brutale, quasi una dichiarazione di guerra. E, oltre agli amici, ci sono
le «opre» donne e giovanette per lo più, forti come bufale e capaci di
sostenere qualunque confronto...
… alla
sera, quando è franta l’ultima spiga e, portato via a spalla d’uomo
l’ultimo sacco verso il granaio, la trebbiatrice finalmente riposa. Si fa
allora a chi mangia di più, fino a che, sazi e con gli occhi lustri,
buttati via sedie e panchetti, ci si siede a terra a fumare, rimasticando
i quintali « fatti » durante la giornata, e il prezzo, e quanto tocca al
padrone e quanto al «soccio», e i guadagni e le perdite. Qualcuno inganna
il sonno ed i pensieri giocando alla «morra» al chiaror fioco delle
lucerne all’olio, mentre le donne sparecchiano e cani e gatti rosicchiano
al buio ossi e croste sotto le tavole.”
Visite: dal 10 al 25 aprile presso la “sala
polivalente” nel piano inferiore del municipio di Torricella Sicura,
piazza Mario Capuani.
Orario di apertura: feriali ore 18-22;
sabato e festivi ore 9-13 e 15-22.
Ingresso libero.
LUCIO DE MARCELLIS |