Ottenne un lavoro come ricercatore

presso l’Imperial Alkali.

Diceva a se stesso mentre si radeva:

"Diventerò famoso prima di morire".

 

All’Imperial Alkali

c’era una ragazza chiamata Doreen,

un giorno si tagliò un dito,

gli chiese un po’ di iodio.

 

"Mi sento svenire" ella disse.

La condusse ad una sedia,

le portò un bicchiere d’acqua,

volle accarezzarle i capelli.

 

Acquistarono una villa sulla grande strada occidentale,

la dipinsero di verde e di bianco;

una latteria alla sinistra,

un cinema alla destra.

 

In fondo al giardino

costruì un piccolo capanno.

"Ci farà saltare in aria",

dicevano i vicini.

 

Doreen lo chiamava a mezzanotte

"Jim caro, è l’ora del riposo".

"Finisco il mio esperimento

e poi vengo" rispondeva.

 

Andava a passeggio la domenica,

aiutava a spingere la carrozzina,

diceva: "Sto cercando un gas, cara;

un soffio ucciderà un uomo".

 

Nelle calde notti estive

quando le rose erano tutte rosse

James Honeyman lavorava

nel suo piccolo capanno da giardino.

 

Salì le scale a mezzanotte,

baciò il suo bimbo addormentato,

sollevò una provetta sigillata,

disse: "Guarda, Doreen, ho vinto!".

 

Prese il treno il mattino successivo,

andò al ministero

con una fiala in tasca

per mostrarla a tutti loro.

 

Mostrò il suo biglietto da visita,

i funzionari imprecarono:

"Dite che siamo molto impegnati

e mandatelo via".

 

Doreen disse ai vicini:

"Non è una vergogna?

Mio marito è così intelligente

e loro non conoscevano il suo nome".

 

Una vicina mostrò simpatia,

il suo nome era Mrs Flower.

Era un agente

di una potenza straniera.

 

Una sera mentre erano seduti a cena,

ci fu un lieve battito alla porta:

"Un signore desidera vedere Mr Honeyman".

 

 

Rimase fino alle 11.

Scesero nel giardino insieme,

camminarono fino al piccolo capanno.

"Ci vedremo, allora, a Parigi,

buona notte", il signore disse.

 

La nave si avvicinava a Dover,

si voltò a guardare Calais.

Disse: "Un giorno si parlerà

del gas di Honeyman".

 

Era seduto nel giardino,

scriveva note su un taccuino,

il loro piccolo giocava

attorno a mamma e papà.

 

Improvvisamente dall’oriente

apparvero alcuni aeroplani.

Qualcuno gridò: "Sono bombardieri!

Deve essere stata dichiarata la guerra!".

 

La prima bomba colpi la latteria,

la seconda il cinema,

la terza cadde nel giardino

proprio come una stella cadente.

 

"Oh, baciami, mamma, baciami

aggiustami nel mio letto

poiché l’invenzione di papà

mi sta uccidendo!".

 

"Dove sei James, dove sei?

abbracciami,

i miei polmoni sono pieni

del gas di Honeyman!".

 

"Vorrei essere un salmone

che nuota nel mare,

vorrei essere una colomba

che tuba sull’albero".

 

"Oh, tu non sei un salmone,

oh, tu non sei una colomba,

ma tu hai inventato il gas

che uccide quelli che tu ami".

 

TU MI CHIAMI LUCE..... MA NON MI VEDI.

SIGNORE, FA’ CHE IO VEDA!

TU MI CHIAMI VERITÀ...... MA NON CREDI IN ME.

SIGNORE, FA’ CHE IO CREDA!

TU MI CHIAMI CAMMINO...... MA NON MI SEGUI.

SIGNORE, FA’ CHE IO SAPPIA CAMMINARE CON TE

VERSO CIELI NUOVI E TERRE NUOVE.

 

 

<<Pag. prec.

La propria capanna come centro dell'universo

In viaggio con gli altri

Il sogno del villaggio

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