LA CHIESA

| Riflessioni,opinioni e aforismi |



Tutti vi credono una chiesa vivente, ma in realtà siete morti. 
Svegliatevi! 
Rafforzate la fede dei pochi che sono ancora viventi, 
prima che muoiano del tutto!
 
(Ap. 3:1) 

Guai ai capi del mio popolo
 - dice il Signore - 
Sono come pastori che distruggono e disperdono il mio gregge.

(Ger. 23,1)

Per colpa vostra i non credenti parlano male di Dio.  
(Rm 2:24)

È mai possibile che il cristianesimo, un tempo iniziato in forma così rivoluzionaria, ora abbia sempre una tendenza conservatrice? 
E che ogni nuovo movimento debba aprirsi la strada senza la chiesa, che la chiesa sia sempre indietro di venti anni nel cogliere la sostanza di ciò che accade?

(Dietrich Bonhoeffer, Fedeltà al mondo)

Gesù ci pone delle esigenze terribili e la Chiesa, la Chiesa stessa che è la sposa del Cristo non sfugge al pericolo della potenza, dell'orgoglio, della libidine, del possesso.
La sua vera forza non sarà mai nel numero, ma nella sua fedeltà alla nudità della Parola di Dio e della Croce del Cristo.
Non è facile accettare Gesù in tutta la sua ampiezza e profondità. Alla Chiesa stessa è molto più facile accettare la legge del Vecchio Testamento che la novità dell'Amore contenuta nel Nuovo.

(Carlo Carretto, cattolico)

Per l'elezione dei vescovi sono richiesti il consenso del clero, la testimonianza dei notabili, l'approvazione degli ordini e dei laici. Bisogna che colui che governa sia scelto da tutti.
(Celestino 1°, papa del V secolo)

L'elezione di un vescovo non eletto dal suo clero, non richiesto dal suo popolo, non consacrato in presenza dei vescovi della provincia, è nulla. 
(S. Leone I Magno, papa, 440-461)

Chi deve stare alla testa di tutti, deve essere eletto da tutti. 
(S. Leone, papa. Editto del 445)

- Il papa è il solo uomo di cui tutti i principi baciano i piedi.
- A lui è permesso deporre gli imperatori.
- La sua sentenza non può essere riformata da nessuno ed egli solo può riformare quella di tutti.
- Non deve essere giudicato da nessuno.
- La Chiesa romana non ha mai sbagliato e, come attesta la Scrittura, non potrà mai sbagliare.

(Dal dictatus papae di Gregorio VII, 1075)

Sogno una Chiesa che si dedichi tutta alla cura di coloro che sono entro il suo seno, rinunciando però a quella politica di ecumenismo che letta in controluce appare una politica di imperialismo spirituale;
una Chiesa che rinunci a portare aventi un progetto di organismo superstatuale;
una Chiesa che anche quando amministra il conforto per gli umili, e un tetto e un pane per i poveri, non lo faccia con intento di surrogazione dei pubblici poteri, ma in spirito di autentica, gratuita carità.
Ai cattolici (come del resto ai laici) chiedo di non accettare come data e immutabile la divisione in laici e non laici.
Chiedo di lasciar cadere le pretese totalitarie.
Chiedo di rinunciare a ogni forma di proselitismo e alla tentazione di far usare la religione come un discrimine civile e politico.
Ai cattolici chiedo non già di rinunciare a essere tali (anche se mi piacerebbe fossero un po' più cristiani e un po' meno apostolici e romani), bensì di vigilare affinché qualsivoglia suggestione teocratica sia abbattuta sul nascere.

(Angelo D'Orsi, storico, "Richieste alla Chiesa Cattolica Italiana", 24 maggio 2001)

Crediamo con i nostri cuori e confessiamo con le nostre labbra una sola Chiesa, non quella degli eretici, ma la Santa Romana, Cattolica, e Apostolica Chiesa, all'infuori della quale crediamo che nessuno sia salvato.
(Papa Innocenzo III, Quarto Concilio Laterano, 1215)

Noi dichiariamo, diciamo, definiamo e pronunciamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana essere soggetti al Pontefice Romano.
All'infuori di questa Chiesa non c'è salvezza e non c'è remissione dei peccati. 

(Papa Bonifacio VIII, Bolla Unam Sanctam, 1302)

Un papa può errare in materie di fede. E nessuno deve dire: “io credo in questo perché il papa ci crede”, ma “perché la Chiesa ci crede".
(Papa Innocenzo III)

Quelli al di fuori della Chiesa non posseggono lo Spirito Santo. Solo la Chiesa Cattolica è il Corpo di Cristo.
(Papa Paolo VI)

Nessuno, anche se versa il proprio sangue per il nome di Cristo, può esseer salvato a meno che egli rimanga in seno e nell'unità della Chiesa Cattolica.
(Papa Eugenio IV)

Cristo non disse sopra Pietro, perché non fondò la Chiesa sopra un uomo, ma sopra la fede. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, vale a dire sulla fede che hai confessato.
(Giovanni Crisostomo)

La Santissima Chiesa Cattolica Romana crede fermamente, professa e predica che nessuno di coloro che esistono fuori dalla Chiesa Cattolica, non solo i pagani, ma anche gli ebrei e gli eretici e gli scismatici, possa partecipare alla vita eterna; ma che essi vadano nelle fiamme eterne che vennero preparate per il diavolo e i suoi angeli, a meno che prima della morte essi si uniscano ad Essa; e che così importante è l'unità di questo corpo ecclesiastico che solamente coloro che sono rimasti all'interno di questa unità possono ricevere una ricompensa eterna per i loro digiuni, le loro elemosine, le altre loro opere di devozione Cristiana e i loro doveri di soldati Cristiani. Nessuno, per quanto grandi le sue elemosine, nessuno, persino se versa il suo sangue in nome di Cristo, può essere salvato a meno che egli non rimanga nel seno e nell'unità della Chiesa Cattolica.
(Papa Eugenio IV, Bolla Cantate Domino, 1441).

cattolico non vuol dire che uno rinunci a pensare con la propria testa là dove l’uso della testa è un dovere dell’uomo, rispettato e consigliato dalla religione […]. Chi ha paura che la religione possa essere minacciata dal disaccordo dei credenti negli affari temporali, deve avere della Fede e della Chiesa un’idea ben meschina.
(Don Primo Mazzolari)

In queste settimane, constatando che le gerarchie cattoliche hanno rubato il mestiere a tutti i buttafuori del mondo (fanno processi, scrivono condanne ai teologi, scomunicano sette donne ordinate prete, buttano la croce sui transessuali, se la prendono con mezzo mondo...) penso sempre più spesso che la strada e la piazza stanno soppiantando il tempio. La fede si sposta sempre di più oltre (non dico contro) il tempio, oltre gli spazi ecclesiali ufficialmente riconosciuti. Quando le gerarchie buttano fuori non finisce la "storia della fede". Anzi, spesso inizia un cammino molto più appassionato, responsabile e libero.
(Franco Barbero, prete cattolico, www.viottoli.it, 2.2.2003)

Chi è separato dalla Chiesa Cattolica non avrà la vita. Chi è separato dal corpo della Chiesa Cattolica, per quanto lodevole possa apparire la sua condotta, non godrà mai la vita eterna, e l'ira di Dio resta su di lui a causa del crimine di cui si è macchiato vivendo lontano da Cristo... Tutti quelli che sono separati dalla santa Chiesa universale non saranno salvati.
(Papa Gregorio XVI).

Deve essere accettata come questione di fede che al di fuori della Chiesa Romana Apostolica nessuno può essere salvato, che la Chiesa è la sola Arca di Salvezza, e che chiunque non entra in essa morirà nel Diluvio. È un peccato credere che ci sia salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica! Dovete riconoscere che i fedeli hanno fissato fermamente le loro menti sull'assoluta necessità della fede Cattolica per ottenere la salvezza. Il protestantesimo è la Grande Rivolta contro Dio.
(Papa Pio IX).

Quelli al di fuori della Chiesa non posseggono lo Spirito Santo. Solo la Chiesa Cattolica è il Corpo di Cristo.
(Papa Paolo VI).

Nessuno, anche se versa il proprio sangue per il nome di Cristo, può esser salvato a meno che egli rimanga in seno e nell'unità della Chiesa Cattolica.
(Papa Eugenio IV).

In questo gregge di Gesù Cristo nessun uomo può entrare se non è guidato dal Sommo Pontefice, e soltanto se è unito a lui [Pontefice] può essere salvato.
(Papa Giovanni XXIII).

Coloro che si ostinano contro l'autorità della Chiesa e del Pontefice di Roma... non possono ottenere la salvezza eterna.
(Papa Pio IX).

Chiunque non sia d'accordo con il papato è senza dubbio un eretico.
(Pasquale II,1073-85)

Praesentia corporalis Christi.
(Autodefinizione di Innocenzo IV)

Ogni essere umano deve fare quello che gli dice il papa.
(Bonifacio VIII)

«Sia la spada spirituale che quella materiale, appartengono al potere della Chiesa. 
La prima viene usata dalla Chiesa, la seconda per la Chiesa; la prima dal sacerdote, la seconda dai re e dai capitani, sempre però secondo la volontà e con il permesso del sacerdote. Di conseguenza, poiché una spada è sottomessa all'altra, l'autorità temporale è soggetta a quella spirituale. Pertanto, se il potere terreno sbaglia dovrà essere giudicato dal potere spirituale. Se, invece, è il potere spirituale a sbagliare, esso potrà essere giudicato soltanto da Dio, non dall'uomo... poiché questa autorità, pur essendo concepita ed esercitata da un uomo, non è umana, ma divina... 
Perciò dichiariamo, affermiamo, definiamo e pronunciamo che è assolutamente necessario per la salvezza che ogni creatura umana sia soggetta al Pontefice romano.
»
(Bolla «Unam Sanctam» del papa Bonifacio VIII ~ 1302 ~)

Nessun uomo può permettersi di tollerare gli eretici.
[...] I colpevoli ed i sospetti devono essere imprigionati e giudicati fino alla sentenza finale.

(Paolo III)

Blasfemia, immoralità, atteggiamento irrispettoso verso la Chiesa, mancata partecipazione alle festività, abbandono della vera fede.
(Pio VII, 1814, nuove competenze della Santa Inquisizione)

Il papa è Dio sulla terra... Gesù ha messo il papa al di sopra dei profeti, del precursore... degli angeli... Gesù ha posto il papa sullo stesso piano di Dio.
(S. Giovanni Bosco [Meditazioni, vol. I, 2° ed., 89-90], citazione tratta da «Il fondamento di Pietro» di René Laurantin, teologo cattolico)

Se per Chiesa Romana voi intendete la sua Testa o Pontefice, è fuori di dubbio il fatto che egli possa errare, persino in materia di fede. Egli erra quando insegna l'eresia a proprio giudizio o per decreto. In verità molti pontefici romani erano eretici. L'ultimo di essi fu papa Giovanni XXII (1316-1334).
(
Papa Adriano VI, nel 1523)

Anche io posso essere giudicato dalla Chiesa per un peccato riguardante argomenti di fede.
(Innocenzo III)

Naturalmente un papa può errare in materie di fede. E nessuno deve dire:- io credo in questo perché il papa ci crede-, ma perché la Chiesa ci crede. Se egli seguirà la Chiesa, non commetterà errore.
(Innocenzo IV)

Nessuno può in alcun modo dubitare del fatto che un Concilio sia superiore ad un papa.
(Pio II)

La puzza della Curia, Santità, ha da lungo tempo raggiunto la mia città.
(Caterina da Siena a Gregorio XI)

Da ora in avanti tutte le nomine ecclesiastiche devono essere eseguite secondo i canoni della Chiesa; tutte le simonie devono cessare. Da ora in avanti tutti i preti, di qualsiasi rango, devono liberarsi delle loro concubine e chiunque non lo faccia entro due mesi, fosse pure il vescovo di Roma (il papa), verrà privato del suo ufficio....l'amministrazione ecclesiastica dovrà cessare di dipendere dal capriccio palale...gli abusi di bandi e scomuniche da parte dei papi dovranno cessare...la curia romana, e cioè i papi, dovranno cessare di chiedere compensi per gli incarichi religiosi...il papa non dovrà pensare alle ricchezze mondane a solo a quelle del mondo che verrà.
(
Concilio di Basilea,1432)

La più infame cloaca che abbia mai insozzato gli occhi umani.
(Félicité-Robert de Lamennais, sacerdote e caposcuola del cattolicesimo liberale. Fu ripetutamente «Condannato» dal papa Gregorio XVI nel  1832 e nel 1834 per le idee troppo democratiche espresse sul giornale L'Avenir, da lui fondato nel 1830 con Montalambert e Lacordaire.)

Nel corso del dibattito sull'infallibilità papale che ebbe luogo durante il Concilio Vaticano I, la minoranza contraria alla definizione del dogma evocò alcuni flagranti casi di errori dottrinali commessi dai papi: quelli di Onorio I, oggetto di condanna da parte dal sesto Concilio ecumenico di Costantinopoli (680-681), di Liberio, di Vigilio, di Giovanni XXII... Il rilievo non fu tenuto in alcun conto dalla maggioranza, fermamente determinata alla proclamazione del dogma.
(Renzo Gregori)

La Chiesa che afferma tali errori è al tempo stesso scismatica ed eretica. Questa Chiesa Conciliare (n.d.r. Vaticano II) è, pertanto, non cattolica. Nella misura in cui Papa, vescovi, preti e fedeli aderiscono a questa nuova Chiesa, essi si separano dalla Chiesa Cattolica.
(Marcel Levebvre, vescovo)

La crisi della Chiesa è prima di tutto una crisi dottrinale che ha la sua fonte nel Concilio Vaticano II.
(Rev. Don Emanuele du Chalard)

« Vai, Francesco, e ripara la mia casa che cade in rovina ».  
(«parole» rivolte da un Crocifisso a S. Francesco nella chiesa di S. Damiano ad Assisi, nel 1205)

La nostra Chiesa , che in questi anni ha lottato solo per la propria sopravvivenza, quasi essa fosse il proprio fine, è incapace di farsi portatrice della parola riconciliatrice e redentrice per gli uomini e per il mondo. Ed è per questo che le parole antiche devono svigorirsi e ammutolire e il nostro essere cristiani si riduce oggi a due cose: pregare e operare tra gli uomini secondo giustizia. (Dietrich Bonhoeffer ~ Resistenza e resa)

La Chiesa cattolica agonizza nella sua forma attuale. Che cosa è accaduto? E' possibile fare qualche cosa? Si può ancora intervenire? Non lo so, ma proporrò quelle riforme che i credenti attendono, anzi esigono e che è impossibile rifiutare loro.
(Georges Hourdin, fondatore del giornale La Vie, morto centenario il 29 giugno 1999.

...Bisogna avere cento anni per parlare con questa libertà e franchezza nella Chiesa cattolica?

Oggi l'umanità adulta non tollera più di essere governata da pastori dispotici, dotati di poteri feudali assoluti, i quali insistono nel volerla mantenere in condizione di sudditanza come un gregge amorfo di individui infantili, timorosi, sottomessi e alla fin fine privi di quella dignità divina a loro riconosciuta dal Vangelo.
(Francesco La Valle, Adista 17 luglio 2000)

Un servizio di Pietro ha senso nella Chiesa, ogni cattolico è pronto ad affermarlo. Ma è il papa che esiste per la Chiesa, non la Chiesa per il papa. Il suo primato non è un primato di potere, ma un primato di servizio.
(Hans Küng, teologo cattolico)

Se una città è al buio è segno che c'è un guasto alla centrale! E l'unica strada per ridare la luce è quella di entrare là dove il guasto si è prodotto.
(Aldo del Monte, vescovo di Novara, in Jesus, Agosto 2000)


Non bisogna confondere la Chiesa istituzione con la Chiesa dello Spirito.
(Anne-Marie Gallaud)

La Chiesa è costituita da tutti coloro che riconoscono l'altro come un fratello.
(Jean Pierre Dumas)

Non è sempre vero che un cristiano isolato sia un cristiano in pericolo.
(Annie Koëbelle Villain)

Non c'è che un sacerdozio, quello di Gesù Cristo.
(Alfred Schneider)

La Chiesa siamo noi.
(Michel Crouzier)

Quando la Chiesa diventa marginale, è la marginalità che diviene centrale.
(Jacques Gaillot)

La Chiesa è il  pericoloso sogno della comunità ideale.
(Dietrich Bonhoeffer)

Il problema dell'umanita' e' che gli stupidi sono sempre molto sicuri mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
(B. Russel)

Le chiese non hanno più fede, hanno l'ortodossia, hanno la fedeltà al passato, ma non credono più a niente.
(F. Dostoevskij)

....e io ho sempre sentito dire che la religione romana e' perduta, se gli uomini si mettono a pensare.
(Voltaire)

Io posseggo una dignità e una potenza, che l'ignoranza e la credulità mi hanno procurata, io cammino sulle teste degli uomini prosternati ai miei piedi; se essi si rialzano e mi guardano in faccia io sono perduto. Bisogna dunque che io li tenga curvi a terra con catene di ferro.
(Voltaire)

Affermare che la terra gira intorno al sole e' un errore come affermare che Gesù non e' nato da una vergine.
(Card. Bellarmino, santo - Processo a Galileo ~1615)

Se la chiesa non è per l’uomo non è degna di fede, non può essere chiesa.
(David Maria Turoldo)

Troppe persone vivono in comunità per trovare qualcosa, per appartenere a un gruppo dinamico, per avere uno stile di vita prossimo ad un ideale. Se si entra in una comunità senza sapere che vi si entra per scoprire il mistero del perdono, se ne resta presto delusi.
(Jean Vanier)

La chiesa cattolica che si proclama fonte di verità, oggi contrasta la ricerca della verità quando si esercita sui fondamenti suoi, sui libri sacri, sulle formule dei dogmi, sull'asserita infallibilità sua. Questo per noi significa che essa non ha più fede in se stessa.
(A.Fogazzaro-1905)

Grande apparenza e formalismo; grandi rappresentazioni, ma dentro poca sostanza, poco spirito.
(Alfredo Ildefonso Schuster, cardinale di Milano (oggi "beato") a don Giovanni Calabria (oggi "santo", a proposito del pontificato di Pio XII)

La santa romana Chiesa... crede fermamente, professa e predica che nessuno al di fuori della Chiesa cattolica, né pagano né ebreo né infedele, o che sia separato dall'unità, partecipa alla vita eterna, ma piuttosto andrà al fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli, se prima della morte non aderisce a essa. (Concilio di Firenze, 1442)
Il concilio Vaticano II - in verità senza revocare o correggere espressamente la definizione di Firenze, che secondo la concezione romana è indubbiamente infallibile e irreformabile - dichiara che anche gli atei in buona fede possono raggiungere la salvezza eterna.

(Hans Küng, teologo cattolico)

Paradossalmente nel Vangelo, quando Gesù dice a qualcuno "la tua fede ti ha salvato", non si rivolge mai ai farisei, i buoni "praticanti" del suo tempo, sicuri detentori della verità e guardiani della legge e dell'ortodossia morale e politica, ma a persone molto lontane dalla pratica assidua della religione ebraica: un centurione romano, un esattore delle imposte imbroglione, una prostituita, delle donne straniere, un lebbroso samaritano...
(Croyants en Liberté Sarthe)

Noi definiamo: come Dio ha stabilito universalmente, le anime di coloro che muoiono in peccato mortale attuale vanno subito all'inferno, dove vengono punite con tormenti infernali.
(Costituzione Benedictus Deus di Benedetto XII, 1336)

Nel 1616 papa Paolo V condannò la teoria copernicana. 
Soltanto con il decreto della Congregazione dell'Indice dell'11 settembre 1822, approvato da Pio VII, si concesse la libertà di sostenere tale teoria. 

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Clemente XI, con la Constitutio Unigenitus del 1713, condannò il giansenismo.
Tra gli errori condannati come scandalosi, rovinosi, atei, blasfemi ed eretici, vi sono le seguenti proposizioni:
2) La grazia di Gesù Cristo è necessaria per ogni opera buona.
27) La fede è la prima grazia e la fonte di tutte le altre.
28) La prima grazia che Dio concede al peccatore è la remissione dei peccati.
38) Senza la grazia del Liberatore il peccatore non è libero se non per il male.
51) La fede giustifica, quando opera, ma essa stessa non opera se non per la carità.
58) Non vi è Dio né religione, dove non c'è carità.
69) La fede è un dono della pura liberalità di Dio.
80) La lettura della Sacra Scrittura è stabilita per tutti.

Alcune di queste proposizioni riflettono citazioni pressoché letterali di S. Agostino. 
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La Chiesa è mai stata perfetta? In diverse parabole, Cristo stesso ha previsto il carattere complesso ed imperfetto della Chiesa terrestre e militante. I Padri della Chiesa non lesinavano le parole per stigmatizzare certi vizi della società e perfino dell'alto clero. [...La Chiesa è santa e prostituta... (n.d.r.)]
(Emilianos Timiadis, ortodosso)

Se clericalismo vuol dire politicizzazione del clero coincidente con la debolezza della religione (...) ne risulta che, dal punto di vista religioso, c'è oggi bisogno come non mai di un anticlericalismo di tipo dantesco...
(Augusto Del Noce)

Ora ti domando il tuo parere: da dove usurpi tu questo diritto sulla Chiesa? Forse perché il Signore disse a Pietro: "su questa pietra edificherò la mia chiesa"? Perciò tu immagini che questo diritto si riferisca anche a te, cioè ad ogni chiesa vicina a Pietro? Chi sei tu che rovesci e cambi l’intenzione chiara del Signore che rimette ciò personalmente a Pietro? Dice: ‘su di te edificherò la mia Chiesa, e darò le chiavi a te, ma non alla Chiesa, e tutto ciò che tu avrai legato o sciolto, ma non che esse legheranno o scioglieranno.
(Tertulliano, rivolgendosi al papa Callisto)

In ogni situazione drammatica è possibile predire il comportamento della Chiesa cattolica con una certa sicurezza sulla base di una valutazione dei suoi interessi concreti in quanto organizzazione politica, più che sulla base di ciò che stabiliscono i suoi dogmi eterni.
(Sidney Hook, 1940)

Una Chiesa per potersi definire veramente «cristiana» deve dimostrarsi, sull'esempio del suo Fondatore, umile, amorevole e pura, rifuggendo da tutto ciò che comporta doppiezza, contraddittorietà e autoritarismo. 
Siate dunque perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è nel cielo. [Mat 5:48]  
(><> Francesco Carpi)

Dopo averci lavorato per parecchi mesi, il pontefice ha pubblicato nel 1994 l'enciclica Tertio Millennio Adveniente, dedicata alla preparazione del giubileo e di quello che l'opinione pubblica ha chiamato efficacemente il "mea culpa" della Chiesa.
Il Papa esorta i fedeli a "purificarsi nel pentimento di errori, infedeltà, incoerenze e ritardi". Parla di "peccati" commessi dai "
figli della Chiesa". (> Giordano Bruno)
Denuncia lo scandalo provocato da coloro, che si sono allontanati dai valori cristiani. 
Ammette apertamente che certe azioni hanno "sfigurato il volto della Chiesa". 
In parecchi ambienti ecclesiastici la linea del Papa ha provocato uno shock. 
Ed è cominciata un'azione sotterranea di svuotamento.

Il presbite vede gli oggetti lontani, ma non quelli vicini. Così pure il Papa vede gli errori del passato della Chiesa, ma non quelli attuali, che non sono pochi.
(Michel Dussardier - Francia)

Gesù parlò a Pietro non perché gli attribuisse un’autorità speciale, ma unicamente perché rivelandosi ad uno solo fosse visibile il fatto che la chiesa deve essere tutta unita nella fede di Cristo.
[...] Ad ogni modo gli altri apostoli erano pur essi ciò che fu Pietro e beneficiavano pur essi d’una speciale partecipazione all’onore e al potere, ma l’inizio ha il suo punto di partenza nell’unità, perché cosi si sottolineasse l’unità della Chiesa
.
(
Cipriano, vescovo di Cartagine rivolto a Stefano, vescovo di Roma)

La Chiesa è santa non perché sono sante le persone che ne fanno parte, ma perché è stata fondata da Gesù Cristo.
(Angela Barbato, da Riforma del 21.XI.1999)

(...) Chiesa come popolo di Dio e non come la solita e antiquata piramide clericale.
(...) L'unico movimento che spesso si ritiene senza difetti è quello fondato con tutti i crismi della ufficialità. Non ha difetti ma è morto o, se non è morto, è così triste e noioso che ha tra i suoi addetti solo quelli che non possono fare a meno d'essere lì senza offendere nessuno.

(Carlo Carretto, 1910-1988, da «Ho cercato e ho trovato», editrice Queriniana)

La bolla pontificia Quia quorundam, emessa da Giovanni XXII, il 10.11.1324, condannava come opera del diavolo la dottrina francescana dell'infallibilità papale. Tale presa di posizione papale, partiva dalla considerazione che l'infallibilità avrebbe costituito una limitazione del potere del singolo papa, che per essa sarebbe rimasto vincolato ai pronunciamenti infallibili dei suoi predecessori.

Nel 1606 il papa Paolo V canonizzò Gregorio VII per aver nel suo dictatus papae posto le basi dell'assolutismo papale.

Il primo fondamento della chiesa è la roccia irremovibile sulla quale essa è stata costruita: questa pietra è il Cristo.
(Eusebio di Cesarea)

La Chiesa è l'alter Christus; quindi essa sa di per sé in modo infallibilmente sicuro ciò che appartiene alla sua sfera di fede
(Carl Feckes)

Non si può avere Dio per Padre, se non si ha la Chiesa per Madre. 
(Cipriano)

Anche Gesù fu esigente, però non respinse nessuno.
(Max Thurian, Comunità di Taizé)

Nessuno cerca di cambiare Chiesa se la sua Chiesa gli dà ciò che cerca e di cui è assetato: verità, amore, amicizia, comunicazione.
(Carlo Carretto,[1910-1988], dei "Piccoli fratelli di Gesù", congregazione ispirata alla religiosità di Charles de Foucauld. Fu scrittore e presidente dell'Azione cattolica.)

Gesù non era avversario del culto e non distruggeva le immagini, ma il centro della sua predicazione non posa sull'elemento cultuale. 
"
Se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 18:20) non è un programma liturgico. 
(Walter Von Leowenich, luterano)

Dove c'é molta luce, l'ombra è più nera. 
(Goethe)

Tutti quanti, religiosi e laici, accusano Voi, Santità, di omicidio, spergiuro, sacrilegio, incesto con le vostre parenti, comprese due vostre sorelle, e di aver invocato, come un pagano, Giove, Venere ed altri demoni.
(L'imperatore Otto di Sassonia a Giovanni XII, papa nel 955)

Non fatevi chiamare "maestro", perché voi siete tutti fratelli e 
uno solo è il vostro Maestro.
E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché 
uno  solo è il Padre vostro, quello che è in cielo.
E non fatevi chiamare "capo", perché 
uno solo è il vostro Capo, il Messia

(Mt 23:9-10)

Pietro in forza del suo primato, non è altro che un vicario di Cristo, e in tal guisa si ha di questo corpo un solo capo, cioè Cristo. (...) Cristo e il suo vicario costituiscono un solo capo; ne consegue che l'appartenenza a Cristo è legata a quella con il suo vicario. 
Si trovano quindi in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, capo della Chiesa, pur non aderendo fedelmente al suo vicario in terra. 

(Pio XII, enciclica Mystici corporis,  29.6.1943)

Nel corso di lunghi secoli non si è mai parlato di un’infallibilità del vescovo di Roma (e neppure, da principio, degli stessi Concili ecumenici). Come si può allora fondare l’infallibilità del papa e dei Concili sulla Scrittura e sull’antica tradizione cattolica? Qui troppo è in gioco perché ci si possa permettere di continuare a tacere. Non sono infatti proprio i problemi connessi all’infallibilità a continuare a bloccare il rinnovamento interno della Chiesa cattolica? Non è la dottrina dell’infallibilità a rappresentare il più grave ostacolo alla comprensione ecumenica? Non è questa pretesa che toglie alla Chiesa cattolica credibilità e capacità di incidere, nonostante i suoi incontentabili contributi positivi e le sue sempre grandi possibilità nella società contemporanea?
(Hans Küng, teologo cattolico)

Il Nuovo Testamento non presenta Pietro come uno che eserciti un’autorità di tipo monarchico.
Lo sviluppo del potere posseduto dalla Chiesa e da Pietro in una forma di tipo monarchico è estraneo alla teologia biblica.
(J. McKenzie, teologo gesuita)

La Chiesa è un giardino da coltivare e non un museo di antiquariato.
Capo della Chiesa è Cristo e non il papa.
La Chiesa è di tutti, ma soprattutto dei poveri. 

(Giovanni XXIII

La reazione dei «Clero~catto~retrò». Nostalgia e rimpianti di un passato perduto.
~
L'Istituto Mater Boni Consilii e la crisi aperta dal Vaticano II ~
Tutti constatano, purtroppo, come la Chiesa stia attraversando una di quelle tempeste predette dal Signore, forse la più terribile della sua storia millenaria. Per l'Istituto, l'origine di questa crisi si trova nel Vaticano II.
L'insegnamento del Vaticano II, sulla collegialità episcopale, sulla libertà religiosa, sull'ecumenismo e l'appartenenza dei non cattolici al Corpo mistico di Cristo, sulle religioni non cristiane e particolarmente il giudaismo, sui rapporti tra la Chiesa e il mondo moderno ecc., sono in contraddizione col magistero della Chiesa, di tanti Papi e di tanti Concili ecumenici.
La riforma della liturgia, specialmente della Santa Messa, e del diritto canonico, sono nocive per le anime, favoriscono l'eresia protestante e dichiarano talvolta lecito ciò che per diritto divino è invece illecito (come la comunione nelle cose sacre con gli eretici, ad esempio).
Tutto questo non può venire dalla Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo, e da un legittimo successore di Pietro, dotato del carisma dell'infallibilità.
L'Istituto, di fronte a questa crisi senza precedenti che coinvolge necessariamente quanti hanno approvato i documenti conciliari e le riforme susseguenti, si rende conto che non può accettare queste nuove dottrine contrarie alla fede e ai costumi, ma che non può neppure incitare i fedeli alla disobbedienza verso la legittima autorità nella Chiesa.
Seguendo pertanto la
tesi teologica detta di Cassiciacum (dal nome della rivista di teologia che per prima la divulgò), l'Istituto segue la posizione del compianto teologo domenicano, Padre M.-L. Guérard des Lauriers, membro dell'Accademia Pontificia di San Tommaso, già docente alla Pontificia Università del Laterano e al Saulchoir (Francia), secondo la quale Paolo VI ed i suoi successori, benché‚ canonicamente eletti al Pontificato, non hanno però l'Autorità pontificia.
In termini scolastici, secondo la distinzione già insegnata dal grande commentatore di San Tommaso nel XV sec., il cardinal Gaetano, e ripresa da San Roberto Bellarmino, essi sono "papi"
materialiter, ma non formaliter, poiché‚ non attuando il bene della Chiesa e insegnando l'errore e l'eresia, non possono in alcun modo, se non ritrattano prima i propri errori, ricevere da Cristo l'autorità per governare, insegnare e santificare la Chiesa.
Che cosa fa l'Istituto
Tutto quello che hanno sempre fatto i sacerdoti ed i fedeli cattolici. In particolare, ecco alcune opere:

Docili al Concilio e ai Papi che lo hanno convocato, diretto e approvato, e uniti con la parte migliore ed equilibrata del Clero italiano, i fedeli insorgono per protestare contro aberrazioni dottrinali ed abusi che hanno offeso il Mistero eucaristico, culmine e fonte di tutto il culto e della vita cristiana...

DIFESA CONTRO LA MISCREDENZA E IL TRADIMENTO (Enrico Zoffoli)
(Eloquente testimonianza dell'orientamento ultra-conservatore di una parte del cattolicesimo)


Gesù ha annunciato il Regno, ma è la Chiesa che è venuta. 
(Alfred Loisy)

La Chiesa è un organismo vivente, non un'organizzazione. 
(anonimo evangelico libero)

Bisogna guardarsi dall'assolutizzare il relativo. 
(Yves Congar, teologo cattolico)

C'è un solo testimone, e sono io.
(Pio IX, rivolto al cardinale Guidi che aveva affermato che i vescovi sono i testimoni della tradizione.)

La storia ci insegna che un gruppo ripiegato su se stesso tende a smarrire lo spirito di autenticità. 
(Emilianos Timiadis, ortodosso)

In una lettera ufficiale indirizzata al patriarca di Costantinopoli Sergio (610-638), il papa Onorio I dichiarò di aderire alla dottrina del monotelismo che sosteneva come predominante nel Verbo incarnato la volontà divina. Questa dottrina fu dichiarata eretica dal III Concilio di Costantinopoli (680-681), con la conseguenza che l'anatema e il giudizio di condanna colpì espressamente anche il suddetto pontefice. 
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Il numero dei sacerdoti cattolici, dal 1978 al 1998, è diminuito da 420.971 unità a 404.626. Quello dei vescovi, è invece aumentato da 3.714 a 4.439.
(Sala Stampa vaticana, 3 aprile 2000)

Le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare? La caduta della frequenza alla messa? 
No, non è questo il dramma religioso del nostro tempo. 
Il dramma vero è che il volto di Gesù si è offuscato nell'anima dei cristiani. 
(Léo-Josef Suenens, cardinale)

Soltanto il Collegio dei pastori ha il diritto e l'autorità di dirigere e di governare. 
La massa non ha alcun diritto, se non quello di lasciarsi governare come un gregge obbediente che segue il suo pastore. 
(Pio X - Enciclica Vehementer, 11 febbraio 1911)

Nella Messa, la comunione dei fedeli è desiderabile, ma non essenziale: necessaria è solo la comunione del sacerdote.
La tesi contraria avanzata da Lutero venne condannata, prima dal Concilio di Trento, poi ancora una volta da Benedetto XIV, nel 1742. 
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La Chiesa deve essere intollerante perché vive nella credenza di rappresentare immediatamente e direttamente la causa di Dio.
(...) La tentazione di rappresentare già una chiesa trionfante in terra è specifica della Chiesa romana, che è continuamente incline al desiderio non spirituale di potere: questo peccato originale di ogni cosa umana.
Essa si impegna al massimo per la signoria di Cristo, ma confonde se stessa con il regno di Cristo.
(Walter Von Leowenich, luterano)

Nessuno potrà mai richiamarsi alla propria confessione religiosa.
Il fatto di essere membri della Chiesa appartenente alla vera confessione non rappresenta un diritto davanti a Dio. 
Non è grazie a questa confessione che saremo salvati. Se lo pensiamo, commettiamo il peccato di Israele che della grazia della vocazione ha fatto un diritto davanti a Dio. In questo modo pecchiamo contro la grazia di chi ci manda la vocazione.
Dio non ci domanderà, in quel giorno, se siamo stati protestanti, ma se abbiamo fatto la sua volontà. 
Egli farà questa domanda a tutti, e anche a noi. 
(Dietrich Bonhoeffer, luterano)

Alla Chiesa, in vario modo, appartengono e sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia infine, tutti gli uomini, che dalla grazia di Dio sono chiamati alla salvezza. (Lumen gentium 13-16)

Secondo l'International Bulletin of Missionary Research del marzo 2000, dei cristiani esistenti nel mondo,1.056.920.000 sono cattolici; 215.129.000 ortodossi e 705.975.000 protestanti.

Dove c'è la Chiesa, ivi è anche lo Spirito di Dio; dove c'è lo Spirito di Dio, ivi è la Chiesa ed ogni grazia. 
(Ireneo, 180 d.C)

Dio abita dove lo si fa entrare. 
(Rabbi Mendel de Kotzk, ebreo)

Non c'è posto per Dio in chi è pieno di se stesso. 
(Baal Chem Tov, mistico ebreo)

E' più facile essere un uomo di Chiesa che un uomo di fede. 
(Marc Bresch, luterano)

Fuori della Chiesa non c'è salvezza alcuna. 
(Cipriano, 251 d.C.)

Al di fuori della Chiesa non c'è salvezza! 
(Origene, III secolo)

Esiste una sola Chiesa universale dei fedeli al di fuori della quale nessuno è salvato. 
(IV Concilio Lateranense,1217)

Fuori della Chiesa apostolica romana nessuno può essere salvato. 
(Pio IX, allocuzione Singulari quadam, 1854)

E' necessaria per la salvezza la sottomissione al papa romano. 
(Bonifacio VIII, bolla Unam sanctam, 1302)

"Lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi come di strumenti di salvezza" del valore delle Chiese e Comunità separate. 
(Decr. Ecum,3 - Vaticano II)

Stabiliamo che questa gente (n.d.r. gli ebrei) dell'uno e dell'altro sesso, in tutte le province cristiane e per sempre, debba distinguersi in pubblico dal resto della popolazione a causa dell'abito. 
(Concilio Lateranense IV, 1217, costituzione 68)

Scrissi pure in un certo luogo al riguardo dell’apostolo Pietro, che su di lui, come su una pietra, è stata fondata la Chiesa. Ciò è pure cantato per bocca di molti con i versi del beatissimo Ambrogio. [...] Ma so che più tardi, ho assai spesso esposto le parole del Signore: Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, nel senso seguente: sopra ciò che è stato confessato da Pietro mentre diceva: tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Perciò da questa pietra egli fu chiamato Pietro - personificando così la Chiesa che si edifica su questa pietra - e ricevette le chiavi del cielo. Infatti, non è stato detto a lui: tu sei pietra, ma tu sei Pietro. La pietra era invece il Cristo, sul quale fondamento Pietro stesso è stato edificato.
(S. Agostino, vescovo di Ippona)

Al di fuori della Chiesa non c'è salvezza! Questa troppo celebre formula di Origene (III secolo) è stata molto usata in passato, spesso al di là di ciò che veramente significava. Avvertimento rivolto a coloro che si sentivano tentati di lasciare la Chiesa, è stato sovente usato in modo da divenire slogan dell'intolleranza, del trionfalismo e del rifiuto dell'altro... Se le altre tradizioni religiose fanno già parte del regno di Dio, perché coloro che le condividono dovrebbero essere chiamati a divenire discepoli del Cristo?... Dietro la sua apparente pertinenza, questa domanda ne richiama un'altra: chi salva? Dio o la Chiesa? E se, come si ritiene, è Dio, Egli non è forse libero di dispensare la sua salvezza al di là dei confini visibili della Chiesa? 
(
Estratto da "Il regno del sospetto", articolo riguardante il gesuita Jacques Dupuis, insegnante all'Università Pontificia Gregoriana, inquisito da Roma per il suo libro "Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso", nel quale il teologo, vissuto per 36 anni in India, si domanda se altre religioni non cristiane possono essere portatrici di salvezza.)

In quanto cristiani, occupiamo una posizione privilegiata, tuttavia, dobbiamo essere umili e capire che il messaggio del Cristo ci supera. Dobbiamo sforzarci di cogliere che il piano di Dio riguarda le diverse religioni. 
(Cardinale Franz Konig, arcivescovo di Vienna)

Se come cattolici siamo diventati antisemiti, lo dobbiamo agli insegnamenti della Chiesa attraverso 20 secoli.
(Roberto Farinacci, segretario generale del Partito Nazionale Fascista)

La Chiesa è un'organizzazione umana, e come tutte le organizzazioni umane riunisce al suo interno più gruppi, più tendenze, alcune molto avanzate, alcune molto conservatrici.
Nei periodi di transizione queste differenze vengono chiaramente alla ribalta. Si tratta di fare in modo di aiutare e di favorire le forze più aperte e più progredite all'interno della Chiesa.
(Amos Luzzato, presidente dell'Unione Comunità ebraiche in Italia)

Si direbbe che a certi vescovi non interessi tanto Cristo quanto la Chiesa. Gesù è salito in cielo, sembrano dire, e a lasciato a noi la Chiesa. Così, può capitare di commisurare le scelte non all'interesse del Vangelo, ma a quello clericale. 
(Gianni Baget Bozzo, prete cattolico e scrittore)

Noi, gli Eccellentissimi (vescovi), abbiamo bisogno di una eccellentissima riforma. 
(Dom Helder Camara, vescovo brasiliano, morto il 27 agosto 1999)

Non eravamo ancora al Concilio e la parrocchia era ancora una gettoniera di sacramenti e un gran pasticcio di infantilismo e clericalismo.
(Carlo Carretto, [1910-1988], scrittore e presidente dell'Azione Cattolica)

Gesù ha posto il papa più in alto dei profeti, del precursore Giovanni Battista, degli angeli. Gesù ha posto il papa sullo stesso piano di Dio. 
(S. Giovanni Bosco, Meditazioni, vol. 1°)

La Chiesa soltanto nella Patria eterna è senza ruga e senza macchia, e non ora che è ancora qui in cammino; altrimenti inganniamo noi stessi dicendo che non abbiamo peccato. 
(S. Tommaso D'Aquino: 1Gv 1:8)

Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va.
Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito.

(Gv. 3:8)

Lo Spirito Santo non si collega meccanicamente ad una istituzione, perché in questo caso si verrebbe a togliere allo Spirito Santo la sua libertà e la sua signoria.
L'umile richiesta dell'assistenza dello Spirito non giustifica il diritto a pretese di assolutezza. 
(Walter Von Leowenich, luterano)

...La teologia e la Chiesa sono ampiamente corresponsabili dell'ateismo, dell'agnosticismo e del nichilismo dell'età moderna. 
(Hans Küng, teologo cattolico)

Le persone sono più importanti dei nostri programmi. 
(Floyd McClung, evangelico)

La Chiesa ha spesso, e in particolare nei momenti di debolezza, voluto rinchiudere il Cristo in formule e disciplinarlo nei comandamenti della religione. 
(Michel Leplay)

Pietro continua ad avere questa tensione del prima e del dopo; egli continua ad essere due cose: la pietra e lo scandalo: l'uomo che professa la fede cristiana (Gv 6,68) e colui che per paura dei giudei nega la libertà cristiana (Gal 2,15). 
(Leonardo Boff, francescano)

Nella nostra Chiesa il battesimo è il segno dell'impegno ad una relazione stretta e personale con Dio. Non può che essere, dunque, che una decisione adulta. 
(J. P. Moukori, battista)

Mentre in origine era stato un formidabile movimento di liberazione e di rispetto per l'uomo, ai nostri giorni il cristianesimo è diventato una forza di conservazione e di asservimento. 
(Louis Evely)

Ho la Santa Vergine con me. Andrò avanti!
(Pio IX, in risposta al cardinale segretario di Stato Antonelli che gli consigliava di recedere dal proclamare il dogma dell'infallibilità.)

Le persone frustrate e orgogliose usano la manipolazione per controllare gli altri, o per manovrare le cose a loro vantaggio. Nella Chiesa la manipolazione distrugge ogni potenziale d'amore e d'unità. 
(Floyd McClung, evangelico)

Le christianisme est une religion qui porte le nom du Christ, mais elle n'est pas le reflet de la philosophie du Christ.
Il Cristianesimo è una religione che porta il nome di Cristo, ma non è il riflesso della sua filosofia.
(Christianne Martel ~ martelc@achilles.net ~)

La Chiesa deve riflettere seriamente se non sia il caso di incamminarsi per strade del tutto diverse, di riflettere in modo tutto differente e di darsi altre istituzioni, che consentano al mondo di percepire la comunità ecclesiale come sacramento di  salvezza, come il corpo salvifico e riconciliatore del Cristo, in maniera convincente.
(B. Haring)

 Né si deve ritenere che gli insegnamenti delle encicliche non richiedano, per sé, il nostro assenso, col pretesto che i pontefici non vi esercitano il potere del loro Magistero Supremo. Infatti questi insegnamenti sono del Magistero ordinario, di cui valgono pure le parole: "chi ascolta voi, ascolta me"; e per lo più, quanto viene proposto e inculcato nelle encicliche, è già, per altre ragioni, patrimonio della dottrina cattolica. Che se, poi, i sommi pontefici nei loro atti emanano di proposito una sentenza in materia finora controversa, è evidente per tutti che tale questione, secondo l'intenzione e la volontà degli stessi pontefici, non può più costituire oggetto di libera discussione fra i teologi. 
(Pio XII, enciclica Humani generis, 12.12.1950)

Ho l'impressione che, attraverso una fessura, sia entrato nel tempio di Dio il fumo di Satana [...] Il dubbio, l'incertezza, la problematica, l'inquietudine, l'insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta che viene, per chiedere a lui se ha la formula della vera vita [...] E' entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce. [...] Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E' venuta, invece, una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza.
(Paolo VI, omelia "Resistite fortes in fide" del 29 giugno 1972)

Se diciamo "Siamo senza peccato", 
inganniamo noi stessi, 
e la verità non è in noi.
 
(Gv 1:8)

"La Chiesa si faccia carico con più viva consapevolezza del peccato dei suoi figli nel ricordo di tutte quelle circostanze in cui, lungo la storia, si sono allontanati dallo Spirito di Cristo e del suo Vangelo, offrendo al mondo, anziché la testimonianza di una vita ispirata ai valori della fede, lo spettacolo di modi di pensare e di agire che erano forme di antitestimonianza e di scandalo (...) La considerazione delle circostanze attenuanti non esonera la Chiesa dal dovere di rammaricarsi profondamente per le debolezze di tanti suoi figli che ne hanno deturpato il volto, impedendole di riflettere pienamente l'immagine del suo Signore Crocifisso, testimone insuperabile di amore, pazienza e umile in terra. (...) Quando sono accertate da una seria indagine storica, la Chiesa sente il dovere di riconoscere le colpe dei propri membri e chiedere perdono a Dio e ai propri fratelli."
(Catechesi di Giovanni Paolo II sul perdono, 1° settembre 1999)

Il divino Fondatore permette debolezze umane " anche nei membri più ragguardevoli del suo corpo mistico perché sia messa alla prova la virtù sia delle pecorelle, sia dei pastori." 
(Pio XII, enciclica Mystici corporis, 29.6.1943)

(...) Qualche figlio della Chiesa può avere sbagliato, ma la Chiesa non può sbagliare.
Questo modo di ragionare non ci convince e lo rifiutiamo.
Nel corso della storia non hanno sbagliato solo alcuni singoli che fanno parte della Chiesa, ma ha sbagliato la Chiesa, i suoi responsabili. Se non si può sempre parlare di responsabilità soggettiva (ma ce n'è abbastanza anche di questa), si deve almeno riconoscere una responsabilità oggettiva, o almeno una responsabilità morale. Quei singoli "figli" hanno sbagliato perché si sono mossi in un contesto che la stessa Chiesa ha alimentato.
Ma perché è così difficile poter confessare umilmente che la Chiesa ha sbagliato qualche scelta e quindi chiedere perdono a Dio delle conseguenze?
Se la Chiesa è pronta a rimettere tanti peccati nel corso del 2000, perché non inizia questo periodo giubilare con la richiesta del perdono a Dio per le sue colpe nel corso di questi 2000 anni?
Solo una Chiesa perdonata può sussistere dinanzi a Dio e perdonare in suo nome.

                            (Domenico Tomasello, da Riforma, 8 ottobre 1999)

Il vero magistero è quello dello Spirito Santo.
(Riflessioni di p. Benedetto Calati, monaco di Camaldoli)

Fratelli, devo farvi una confidenza. Durante la guerra, mentre le armate si avvicinavano a Roma, diverse volte, nelle mie preghiere, mi sorpresi a chiedere al Signore che non perdesse l'occasione... Cioè, che orientasse qualche bomba su qualche palazzo vaticano che mi crea forte imbarazzo... 
(Dom Helder Camara, parole riferite dall'Abbé Pierre)

La verità non può essere una questione di disciplina. E' indispensabile un'autorità, nella Chiesa, ma deve essere esercitata in un modo cristiano, non imperiale. 
(Louis Evely, da "Il Dio della mia vita")

Gesù afferma davanti a Pilato che il suo regno non è di questa terra (Gv 18:36), ma la Chiesa non si è opposta al tentativo di fare del regno di Cristo anche un regno di questa terra. 
(Walter Von Leowenich)

La doppia morale
Sconvolto dallo spettacolo devastante dell'Aids, che in alcuni paesi africani ha raggiunto le proporzioni di un vero flagello per uomini, donne e bambini, l'on. Veltroni, in visita in quei paesi, ha rivolto un appello alla Chiesa cattolica perché riveda la sua posizione negativa nei confronti dell'uso di certi anticoncezionali. 
Benché la Chiesa cattolica abbia molta influenza in Africa, si è levato sui nostri giornali un coro unanime di protesta da parte dei vescovi in difesa di un «principio» intoccabile della Chiesa. 
Non mi pare che Gesù avesse molto riguardo per i principi quando c'era di mezzo la vita umana: guariva in giorno di sabato con grande scandalo dei farisei.
Questo principio, poi, del divieto di limitare le nascite (accolto anche da alcune chiese protestanti) non ha nessun fondamento né biblico né teologico né morale. 
Al suo interno, la coppia stabile deve essere libera di decidere i propri comportamenti, seguendo l'unica legge dell'amore. Nessuno ha il diritto di intromettersi nei rapporti intimi di una coppia unita dall'amore. Non sta scritto da nessuna parte che la sessualità sia stata data alla coppia umana solo per la procreazione. 
Basta leggere con animo sereno il Cantico dei Cantici e certe parti dei Proverbi. 
Paolo stesso, pur non essendo un sostenitore entusiasta del matrimonio, dice:<
"Renda l'uomo alla donna ciò che le è dovuto e altrettanto faccia la donna verso l'uomo»: non c'è altra regola per la coppia.
L'accento è posto sull'unicità e stabilità della coppia: quell'uomo e quella donna che hanno deciso di condividere la vita, non qualsiasi uomo e qualsiasi donna. 
E evidente che ben poche coppie cattoliche accettano il divieto della loro chiesa: non per nulla la natalità in Italia è la più bassa d'Europa. 
Conosco molte coppie cattoliche sinceramente credenti, che vivono la loro sessualità in continuo turbamento: la Chiesa deve rendersene conto. 
L'immancabile cardinal Tonini così riassume il problema: «La Chiesa non dirà mai: ti scomunico perché usi il contraccettivo, ma non potrà mai dire: usalo»
E la solita doppia morale come all'epoca dell'Inquisizione: la chiesa si limitava a processare gli eretici e quindi li consegnava al braccio secolare (cioè lo stato) perché venissero bruciati. Ma la Chiesa non uccideva nessuno.
(Piero Bensi, Riforma, 10 marzo 2000 - Rubrica «Un fatto, un commento» della trasmissione di Radiouno «Culto evangelico» curata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia andata in onda i15 marzo 2000)

Secondo Basilio Petrà, docente allo Studio teologico fiorentino e consultore della Congregazione per le Chiese orientali «La Chiesa avrebbe la competenza di intervenire non solo sul matrimonio rato e consumato sciolto a seguito della morte fisica di uno dei coniugi, autorizzando le seconde o ulteriori nozze del coniuge sopravvissuto, ma essa potrebbe intervenire anche sui matrimoni che rispecchiano una "situazione umanamente paragonabile alla morte": ciò avverrebbe quando il matrimonio è finito "per irreversibile separazione dei coniugi", ossia quando il coniuge diventa per l'altro come un "irreversibile passato"».
Giovanni Paolo II, il 21 gennaio 2000, da parte sua, aderendo alla posizione tradizionale, in occasione dell'udienza degli officiali e degli avvocati della sacra Rota, si è dichiarato contrario a tali argomentazioni .

Chiesa e morale
Questa Chiesa dovrà cominciare a capire che vanno riviste le proprie posizioni etiche, la propria morale.
La mia impressione è che abbiamo una schizofrenia totale tra fede e vita. Ed è anche colpa del magistero. Perché a una donna che prende la pillola io devo dire come prete che non può fare la comunione, ma se uno ha i miliardi in banca, quello sì che può tranquillamente accostarsi all'eucarestia, perché sono "soldi suoi". Ma a questo punto davvero mi domando cosa sia moralità. Quando a una ragazzina di Korogocho dico «guarda che se vai a prostituirti ti becchi l'aids», quella mi risponde «Alex, scrivi su un pezzo di carta "morta per fame" e su un altro pezzo "morta per aids" e tira a sorte, uno vale l'altro». Questa è la sfida di fondo per una Chiesa che deve guardare il sistema e per cambiarlo deve mettere in campo una rivoluzione culturale, etica, che deve essere un imperativo per tutti i credenti. E guardare il sistema vuol dire confrontarsi con le scelte di fondo che oggi si fanno, che sono le scelte economiche: e invece sull'economia non abbiamo nessun'etica.
Sul sesso siamo pieni di norme e indicazioni, sull'economia praticamente non esiste quasi nulla.
(Padre Alex Zanotelli)

La contraddizione dentro la Chiesa è grande ed è ben visibile. E dire Chiesa cattolica vuol dire in gran parte il Papa. Questo pontificato ha introdotto un drastico cambiamento nelle relazioni ecclesiali, soprattutto nei confronti dell'America Latina.
(Dom Tomàs Balduino)

La Chiesa è gigante nell'immagine, microscopica nella fede. Bisognerebbe fare un'inversione di marcia, ma questo è il tempo dell'orgia del potere, delle ubriacature gerarchiche. Lo stile del Vangelo, fatto di sobrietà e semplicità, è lontano mille miglia. [...]
Occorre guardare alla base, alle donne e agli uomini che seguono Gesù, al fermento ecumenico, ai 'preti del popolo' che non cercano potere e immagine, ma perseguono cammini di umiltà, di solidarietà, di liberazione dall'ossessione dogmatica, sessuofobica, legalista. Lì c'è una Chiesa viva. 
(Franco Barbero,
Foglio della Comunità di base di Pinerolo "Viottoli")

La Curia romana costituisce il più grande ostacolo al rinnovamento della Chiesa.
(Raymond Lucker, v
escovo cattolico di New Ulm, Minnesota, USA)

Finché le donne resteranno invisibili in seno alla Chiesa e alla società avremo un mondo che vede con un occhio solo, che ascolta con un solo orecchio, che si tiene in piedi su una sola gamba.
(Joan Chittister,
teologa benedettina americana)

Lo Spirito soffia dove vuole. Ciò ci invita a non irrigidire gli aspetti istituzionali della Chiesa più di quanto sia necessario, a non fissarci su di essi.
(Michail Evdokimov,
teologo ortodosso russo)

I peggiori nemici della Chiesa non sono gli infedeli. 
I peggiori nemici della Chiesa sono gli ipocriti, i formalisti, i Cristiani solo di nome, i doppi di cuore. 
Ciò di cui ha davvero bisogno la Chiesa è maggior santità!
(C. H. Spurgeon,
predicatore evangelico)

Dio abita dove lo si fa entrare.
(Rabbi Mendel di Kotzk, ebreo)

Dopo i Concili di Nicea e di Calcedonia la Chiesa si è ritenuta l'esclusiva depositaria della verità di Gesù, ha costituito una gerarchia che, dichiarandosi depositaria unica della verità, sola interprete delle scritture, nonché la sola ad avere la facoltà di rimettere i peccati, si è alleata organicamente con il potere politico.
(Tissa Balasuriya, teologo cattolico dello Sri Lanka, scomunicato e poi riabilitato nel 1998)

L'anticlericale può essere un credente, addirittura una splendida figura di credente, ma impegnato a impedire intimidazioni e violenze istituzionali da parte della gerarchia religiosa nei confronti di altri credenti o di non-credenti. 
 Insomma, un anticlericale coerente con i propri princìpi si batterà per un'autentica libertà di religione e dalla religione. Suoi avversari, infatti, non saranno i convincimenti religiosi del prossimo, ma i soprusi che - sfruttando quei convincimenti di natura spirituale - verranno compiuti in campo politico e sociale. 
 E in questo la sua funzione storica si avvicinerà molto di più a quella dell'intrepido Gesù di Galilea, che per l'epoca sua fu un campione dell'anticlericalismo (oltre che della causa dell'indipendenza palestinese) e che mai avrebbe immaginato quale mostruoso meccanismo di violenza e sopraffazione istituzionale sarebbe nato un giorno all'insegna del suo messaggio cristiano e del suo sacrificio politico. 
(Roberto Massari)

Il prete rimette i peccati come Dio, e ciò che egli considera Suo corpo sull'altare viene adorato come Dio da sé stesso e dall'assemblea... E' chiaro che la loro funzione sia tale che niente di più grande possa essere concepito, per cui giustamente essi vengono chiamati non solo angeli, ma anche Dio, avendo essi il potere e l'autorità di Dio stesso.
(Concilio di Trento)

Se do da mangiare ai poveri mi chiamano santo;
se domando perché i poveri non hanno da mangiare,
mi chiamano comunista.
(Helder Caldara, vescovo brasiliano)

Se, per mettersi in cammino i cristiani aspettano sempre i vescovi e i vescovi aspettano sempre i cristiani, la Chiesa non avanzerà mai né aiuterà il mondo a procedere sul cammino della pace!
(Helder Caldara, vescovo brasiliano)

La Chiesa ha tanto paura della parola “liberazione” perché forse alcuni non hanno capito la formula “teologia della liberazione”: hanno inteso dire che era marxista o qualcosa del genere. Altri hanno compreso bene che essa era una riscoperta della forza rivoluzionaria dell’amore di Dio nella storia degli uomini, e questo gli è sembrato pericoloso. C’è quindi un grande dibattito sulla teologia della liberazione. Ma nessuno può negare che Cristo vuole che tutti i cristiani s’impegnino per la liberazione di tutti i fratelli. La promozione umana, la lotta contro le cause delle ingiustizie, la conquista della dignità costituiscono per gli uomini il modo di cooperare alla salvezza e alla redenzione per le quali il Signore ha dato la sua vita.
(Helder Caldara, vescovo brasiliano)

Se a mio parere il Papa non dovrebbe essere più semplice nel suo modo di vestire e nel suo ambiente prima di parlare della miseria dei popoli? Le cose sono già molto diverse da come erano solo trent’anni fa. I nostri papi si sono già liberati da soli, per quanto hanno potuto della tiara, della sedia gestatoria, dei funerali principeschi… Giovanni Paolo II non è più prigioniero del Vaticano. Viaggia, visita i sacerdoti e le parrocchie della sua diocesi. Allora ho tutta la libertà di pensare e anche di sperare che domani le cose saranno ancora più diverse e che la Chiesa troverà il coraggio e il modo di liberarsi dall’ingranaggio del denaro e il papa di liberarsi dagli obblighi di un capo di Stato, con la sua guardia folcloristica, i suoi diplomatici, il suo protocollo... io credo che anche se non troviamo questo coraggio e questo modo, perché non è facile, Dio saprà di nuovo strapparci alle abitudini della Storia!
(Helder Caldara, vescovo brasiliano)

Che strana Chiesa è quella che considera eresia la ricerca della verità e virtù l'ipocrita obbedienza a discutibili dottrine.
(Francesco Carpi)

Qual è dunque la vera chiesa di Cristo? E dov'è? E nascosta per grazia e per sola grazia in ogni chiesa. Non però nell'evidenza delle istituzioni di qualunque tipo ma nel vissuto delle persone che, nel nome di Cristo, credono, amano e sperano; uomini e donne per lo più oscuri e sconosciuti che vivono la comunione con Cristo e lo seguono. La vera chiesa è nascosta, caro cardinale Ratzinger. Essa infatti non è qualcosa di così comune come le parole «chiesa di Dio», né i santi di Dio si incontrano così facilmente come le parole «santi di Dio»... La chiesa è nascosta, i santi non si vedono...
("Dov'è la vera Chiesa?", Paolo Ricca, Chiesa Valdese)

Uno dei grandi limiti della Chiesa è che la sua preghiera rassomiglia a quella del fariseo che diceva "guardami, Signore, io non sono come gli altri: rispetto il digiuno, faccio l'elemosina e non sono come questo pubblicano". Il grado di infedeltà della Chiesa al Gesù reale è così alto che la sua preghiera dovrebbe assomigliare a quella del pubblicano. Non deve presentare se stessa ma Gesù e chiedere perdono perché gli somiglia poco. [...]
L'attuale funzione del papa è letteralmente snaturata, e questo non è avvenuto prima del secondo millennio. A partire dall'XI secolo il papa è diventato una specie di monarca assoluto come non ce n'è mai stato in ambito civile. [...]
In un congresso di teologia si è detto: la Chiesa non può essere come le democrazie politiche. A questo rispondiamo che ancora meno può essere una monarchia assoluta o una dittatura totalitaria e, tuttavia, è qualcosa di molto simile a quella. I tempi sono maturi, ma le cose cambieranno. Il papa attuale ha portato all'apice questa specie di monarchia assoluta. Ma quanto più esagera, tanto più provocherà il cambiamento. La situazione è diventata insostenibile.
(José Maria Diez-Alegrìa, teologo gesuita
(Dichiarazioni rese il 1° settembre 2002 al quotidiano di Oviedo 'La Voz de Asturias'). Per le sue posizioni teologiche dovette lasciare la sua cattedra di Etica Sociale alla Gregoriana e poi la Compagnia di Gesù).

Quelli che vanno a messa la domenica sono sicuramente minoranza. Ma se pensiamo che l’83 per cento degli italiani dà l’8 per mille dell’imposta alla Chiesa cattolica e quasi il 90 per cento dei ragazzi delle scuole superiori scelgono l’ora di religione, solo questi dati dovrebbero consigliare prudenza. In ogni caso è indubbio che la scristianizzazione avanza. È un processo di lunga durata e di grande portata. Che impone alla Chiesa di cambiare.
(Card. Camillo Ruini, L'Espresso, 12-19.XII.2002)

Oggi siamo ben lontani dall’avere una chiesa povera e ancor più dall’essere la chiesa dei poveri, nonostante tutte le affermazioni sull’opzione preferenziale dei poveri. Sono temi scomparsi totalmente dalla sensibilità e dall’attenzione ecclesiale a certi livelli. È l’amara considerazione.
(Alex Zanotelli e Tomas Balduino)

A motivo di questa temeraria presunzione la pace di tutta la Chiesa è turbata e la grazia diffusa su tutti in comune è negata. L’apostolo Paolo intendendo taluni dire: Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa acceso di sdegno a tal divisione del corpo del Signore proruppe nell’esclamazione: E forse Paolo che fu crocifisso per voi? o foste voi battezzati nel nome di Paolo? Egli dunque rigettava i membri del corpo di Cristo per essersi attaccati ad altri capi, fuorché a quello di Cristo. Che direte voi, Giovanni, a Cristo, che come ben sapete è capo della Chiesa universale, nel rendimento dei conti al giorno del giudizio finale? Voi che vi sforzate di assoggettarvi tutti i suoi membri, arrogandovi il titolo di universale; voi che vi sforzate di collocare voi stesso al di sopra degli altri vescovi e che con un titolo superbo volete porvi sotto i piedi il loro nome in paragone del vostro? Che andate voi facendo con ciò se non ripetere con Satana: Ascenderò al cielo ed esalterò il mio trono al di sopra degli astri del cielo di Dio?
(Papa Gregorio Magno, con riferimento a Giovanni il Digiunatore, vescovo di Costantinopoli, che pretendeva chiamarsi vescovo universale)

La Chiesa ha moralizzato in modo eccessivo la sessualità invece di umanizzarla.
Questo finisce col convertire la sessualità in una fonte di angosce più che di rispetto.
E può convertire la castità in fariseismo.

(José Gonzàles Faus)

La Chiesa, nella misura in cui si vuole sintetizzata nel suo vertice, rischia di sostituirsi all'unico Signore e allo Spirito. Il modo stesso di intendere la fede risulta profondamente influenzato dall'eclissi della pneumatologia, mettendo in primo piano piuttosto l'adesione passiva del fedele alla Chiesa e alle formulazioni delle sue autorità, che la corrispondenza al dono divino.
(Giuseppe Alberigo)

Il Papa e il Codice di Diritto Canonico
Il Codice di diritto canonico (1983)
non solo stabilisce che la Chiesa sia retta da un Capo, che sia pilotata da un Maestro, e che a Lui tutti si rivolgano con il qualificativo di "Santo Padre", titoli peraltro tassativamente proibiti da Gesù, ma assegna al papa una gamma di funzioni che non è reperibile in nessuna leadership contemporanea.
Egli è:
-
il supremo amministratore ed economo di tutti i beni ecclesiastici (canone 1273);
- il giudice supremo di tutto l'orbe cattolico (1442);
- esercita la potestà ordinaria su tutte le Chiese particolari (333);
- convoca o scioglie il Concilio ecumenico (338);
- nomina liberamente i vescovi (377);
- convoca il sinodo dei vescovi e ne stabilisce gli argomenti (344);
- nomina i suoi nunzi sia presso gli Stati che presso le Chiese locali (362);
- ha la suprema direzione delle attività riguardanti l'opera missionaria (782);
- concede la dispensa dal matrimonio rato e non consumato (1698);
- ha una potestà immediata ed esclusiva sugli istituti di vita religiosa (593),
- disponendone dei beni temporali relativi (584);
- sovrintende a tutta la sacra liturgia (838);
- autorizza la pubblicazione delle Sacre Scritture (825);
- ha il potere di rimettere la pena (1354);
- è esente da ogni giudizio (1404) per cui non è possibile appellarsi o fare ricorso contro le sentenze o i decreti del romano Pontefice (333);
-legittima decreti e atti ufficiali delle Conferenze episcopali (455).
L'autorità del papa è corredata dei seguenti titoli secondo l'Annuario Pontificio:
1) vescovo di Roma;
2) Vicario di Gesù Cristo;
3) Successore del principe degli Apostoli;
4) Sommo Pontefice della Chiesa Universale;
5) Patriarca d'Occidente; 6) Primate d'Italia;
7) Arcivescovo e Metropolita della Chiesa di Roma;
8) Sovrano dello Stato della Città del Vaticano;
9) Servo dei servi di Dio.
Inoltre, in base alla "Nuova legge dello Stato della Città del Vaticano" (del 22-2-01) il papa svolge un ruolo extra-ecclesiale nel consesso dei rapporti tra Stati e organismi sovranazionali, come l'Onu, la Comunità europea, la Fao, il Wto: "La rappresentanza dello Stato nei rapporti esteri e con gli altri soggetti di diritto internazionale, per le relazioni diplomatiche e per la conclusioni dei trattati, è riservata al sommo Pontefice per mezzo della Segreteria di Stato".
Attenendoci a questo quadro normativo, il papa mostra di avere diritto a concentrare su di sé non solo tutte le funzioni dottrinali-cultuali, proprie di un leader spirituale, ma anche quelle legislative, giudiziarie e governativo-amministrativo-finanziarie, che sono proprie dei leader secolari, e che nelle società moderne sono rigorosamente separate tra di loro ed esercitate da soggetti diversi.
(Luigi de Paoli, Noi Siamo Chiesa)

Chiesa e riforma
Se la Chiesa non è costantemente in via di riforma, è segno che ha ceduto alla tentazione e che non è più Chiesa. L’organizzazione ecclesiastica deve essere concepita in modo tale da offrire la minore resistenza possibile al rinnovamento della comunità operato dal suo Signore, e da assicurare da parte umana la massima apertura e disponibilità a tale riforma. Essa deve adattarsi interamente alla Parola di Dio.
La Chiesa esiste solo laddove “due o tre sono radunati nel nome mio” (Matteo 18,20). Di questo l’organizzazione ecclesiastica deve tenere conto prima di tutto il resto. Non è la semplice somma di tutti i credenti e neppure un potere al di sopra della comunità: vescovo, sinodo o gerarchia di sinodi. Queste competenze intermedie intralciano, invece che favorirlo, il libero corso della Parola di Dio. Il Signore vivente vuole rapporti diretti e immediati con la sua comunità vivente.
Ogni volta che una dignità e un’autorità umana si interpongono fra Dio e la Comunità, non possono fare altro che intralciare il libero rapporto tra la Parola di Dio e la Comunità. Il Signore vivente, Gesù Cristo, mantiene contatti diretti con la sua Comunità vivente, senza mediazione. L’azione di Cristo non si esercita con un sistema di rappresentanza, qualunque esso sia, o con una serie di istanze inventate dagli uomini.
Non dovrebbero esservi supremazia né subordinazione degli uni nei confronti degli altri. Il pastore non si porrà al di sopra degli anziani, come il professore non si porrà al di sopra del campanaro. Non dovrebbero esservi né “ecclesiastici” né “laici”.
Quando si avvera il rinnovamento della Chiesa, i vescovi e gli altri responsabili non tengono più riunioni di autorità, le società dei pastori non agiscono più fuori della comunità, i consigli e i concistori non emettono più decreti. Allora la Comunità diventa una realtà, generalmente nella chiesa locale.
(Karl Barth, teologo protestante)


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