Luigi
Sito (Gigino), nasce nel 1957 a Napoli nel quartiere di Ponticelli
dove trascorre la sua infanzia e cresce in una famiglia proletaria
di tradizione comunista: la nonna perseguitata politica durante il
ventennio e lo zio protagonista delle Quattro Giornate di Napoli,
sacrifica la propria vita come combattente della Resistenza di
Ponticelli per la liberazione dal nazi-fascismo. Con questi punti
di riferimento, ancora ragazzo, nel 1969 partecipa alle lotte
studentesche e nel 1975 frequenta per un breve periodo i primi
movimenti di lotta sostenuti dai disoccupati organizzati. Una volta
diplomato inizia a lavorare come elettricista, non potendo
proseguire gli studi per ragioni economiche, continuerà a svolgere
altri lavori precari e saltuari.
Dal
1981 frequenta di nuovo i movimenti di lotta dei disoccupati
organizzati e la Casa del Popolo di Ponticelli A. Gramsci e nel 1986
Gigino e i suoi compagni di Ponticelli fanno il loro ingresso alla
RSD (Rappresentanza Sindacale Disoccupati) della zona orientale di
Napoli. Nel 1987 inizia un percorso di dialogo e confronto con i
disoccupati del movimento di lotta Banchi Nuovi sul salario
garantito e per la fusione in un unico movimento di lotta. Nel 1988,
infatti, nasce il Movimento di Lotta per il Lavoro di cui Gigino
sarà rappresentante eletto della zona orientale di Napoli insieme al
compagno Mario Cirella. Entrambi diventeranno insieme a Maria Pia
Zanni e Pasquale Visconti, dirigenti e punti di riferimento di tutto
il movimento.
Nel
lungo percorso del Movimento di Lotta per Lavoro, Gigino cerca di
unificare al movimento dei disoccupati, alcuni gruppi
rappresentativi di altre realtà di lotta: abitanti delle case
occupate, operai e nuovi disoccupati. Nell’ottobre 1993 arrivano
anche gli arresti in seguito all’occupazione del Duomo di Napoli,
iniziativa nata dalla necessità di sottoporre all’attenzione delle
istituzioni locali e nazionali il grave problema della
disoccupazione e il bisogno impellente di nuovi corsi di formazione
per i disoccupati; ma la durezza delle quotidiane battaglie,
l’esperienza del carcere e altri tentativi di repressione, danno a
Gigino e agli altri rappresentanti del movimento maggiore
determinazione nella lotta per la finalizzazione dei corsi e per il
conseguimento di un posto di lavoro.
Nel
1996 aderisce ai CARC, Comitati di Appoggio alla Resistenza per il
Comunismo. Questa importante scelta lo indirizza con maggiore
consapevolezza e disciplina nella lotta per il lavoro. Nello stesso
anno, dopo numerosi altri arresti e denunce, la battaglia per i
corsi di formazione è vinta. Nel 1997 il movimento accede ai
progetti per i Lavori Socialmente Utili. Nel 1999 viene cooptato
nella Segreteria Nazionale dei CARC, ed attualmente riveste un ruolo
di dirigente nazionale e federale del Partito dei CARC.
Nel
comparto dei precari LSU, del Movimento di Lotta, Gigino lotta con i
suoi compagni per la stabilizzazione lavorativa; nel 2003 il
Movimento di lotta LSU conquista oltre 2.200 assunzioni a tempo
indeterminato in società a capitale misto nel settore pulizie e
ambiente e migliaia di famiglie ottengono una vita più dignitosa.
Nel
giugno dello stesso anno il movimento aderisce al Sin Cobas ma, dopo
sei mesi, Gigino e gli altri dirigenti vengono espulsi dalla
struttura sindacale per aver espresso “solidarietà” a un lavoratore
della CGIL di Torino espulso a sua volta dal sindacato per ragioni
politiche. Ricevendo il sostegno di tutti i lavoratori iscritti al
Sin Cobas di Napoli, insieme costituiscono un nuovo sindacato. Nel
gennaio del 2004 nasce il “Sindacato Lavoratori in Lotta – per il
sindacato di classe” e il compagno Gigino Sito viene eletto
segretario generale.
E’ con
questa nuova struttura di riferimento che continua la lotta per il
miglioramento delle condizioni lavorative e di vita dei proletari.
L’11
ottobre 2004 Gigino viene tratto agli arresti domiciliari, come gli
altri dirigenti del sindacato, a seguito di una denuncia dei
dirigenti di una delle società miste in cui è presente il SLL;
l’accusa è “ estorsione del contratto lavorativo collettivo”, ovvero
aver preteso il contratto che di diritto e per legge spettava ai
lavoratori! Nonostante la nuova condizione Luigi Sito continua
tenacemente e senza riserve a lottare per il rispetto dei
lavoratori e, durante gli interrogatori dinanzi al giudice,
dichiara: “sono fiero di difendere i lavoratori”.
Grazie
alla solidarietà di classe manifestata per le strade di Napoli
contro l’inqualificabile atto repressivo subito dal nuovo sindacato,
tutti i compagni dirigenti del SLL vengono liberati e dopo pochi
mesi viene anche definitivamente riconosciuto il diritto
contrattuale contestato dall’azienda. Nonostante avversità,
difficoltà e repressione il SLL continua ad ottenere importanti
vittorie che migliorano la qualità del lavoro e dei salari in
numerose aziende; è divenuto un pericolo per padroni e istituzioni;
continua a crescere e ad ottenere consensi a Napoli e in Campania;
proprio poiché la direzione stessa di questo sindacato è composta da
lavoratori, che hanno preso in pugno il proprio destino, e di cui
orgogliosamente Luigi Sito è massima espressione.