PATRIARCATO DI VENEZIA

PASTORALE SPOSI E FAMIGLIA

 

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BASILICA PATRIARCALE DI SAN MARCO EVANGELISTA


XXIX Festa diocesana della Famiglia

Amore uomo – donna: questo mistero è grande

con la Consegna della Bibbia

25 gennaio 2009

INTRODUZIONE di Marina e Giampaolo Salvador

COMMENTI DELLA STAMPA

 

INDRODUZIONE

di Marina e Giampaolo Salvador

 

Le famiglie venuti qui da tutta la diocesi salutano il loro Vescovo e tutti i presbiteri e diaconi presenti per celebrare insieme la 29 Festa diocesana della Famiglia.

Il titolo della Festa “Amore uomo – donna: questo mistero è grande” deriva da quella esclamazione di Paolo che ha posto i fondamenti teologici per il Sacramento del Matrimonio.

E non cade a caso: oggi è la ricorrenza della Conversione di S. Paolo e ci troviamo nell’anno paolino. Non si poteva fare altrimenti!

Quando Paolo, rivolgendosi ai cristiani di Efeso, scrive sul modo di relazionare tra marito e moglie fa riferimento al Mistero di Cristo e del suo amore per la Chiesa che ha portato Cristo a dare se stesso per lei. E parlando di marito e moglie, Paolo arriva ad esclamare: Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

 

Quante volte abbiamo nei nostri incontri riflettuto su questa esclamazione e quanto ancora lo faremo  perché Paolo riferendosi al Mistero dell’amore di Cristo per la Chiesa ha aperto un orizzonte così ampio e affascinante che non sarà mai possibile esplorarlo del tutto.    

 

Dopo l’esclamazione di Paolo dire che il Signore benedice l’amore degli sposi è poco. Il Signore va ben oltre: Lui stesso si lascia coinvolgere dentro l’amore di ogni coppia di sposi tanto che gli sposi diventano partecipi del suo amore divino.

All’interno della relazione degli sposi, non c’è solo il loro scambio d’amore ma c’è anche lo scambio d’amore tra Cristo e la Chiesa.

La relazione, lo stile di vita, le scelte, l’impegno per la famiglia, per la comunità cristiana, per il mondo, allora non sono solo dei doveri ma sono implicazioni che scaturiscono dalla partecipazione a quel “mistero grande”.

Allora ogni momento d’amore vissuto, anche se piccolo e normale, non sarà mai insignificante.

Perché ogni momento di amore vissuto, porta dentro di sé il “mistero grande”, quello stesso mistero che ha dato origine alla Chiesa e la rigenera continuamente.

Quello stesso mistero che si ripresenta nel Pane e nel vino dell’Eucaristia.

 

Da qui il senso di quel gesto che compiamo poco prima dell’Eucaristia ad ogni Festa della Famiglia: il rinnovo delle promesse del nostro Matrimonio. Un gesto che compiuto qui davanti al nostro Vescovo sta a dire che tutto l’amore vissuto, anche quello non visto e che nessuno sembra cogliere, quell’amore vissuto è un bene non solo per gli sposi e per la loro famiglia ma è un bene di tutta la Chiesa, per la Chiesa e per il mondo.

E anche l’altro gesto, la Consegna della Bibbia agli sposi, che compiamo quasi sempre in questa occasione, oggi assume anch’esso il valore di una promessa: riceviamo dalle mani del vescovo la Parola di Dio e ci impegniamo ad accoglierla nella nostra casa perché rinnovi la nostra vita di sposi, di famiglia e di comunità cristiana. Certi che quella Parola ci aprirà gli occhi e ci farà intravvedere la bellezza del Mistero Grande in cui già abitiamo, per volere di Gesù.

 

I COMMENTI DELLA STAMPA

GENTE VENETA

S. MARCO - La XXIX Festa della Famiglia: consegnata la Bibbia a 27 coppie

Il Patriarca agli sposi: «Nessuna famiglia venga mai lasciata sola»

  La raccomandazione più forte che ha fatto il Pa­triarca Scola alle coppie di sposi e ai loro parroci riuni­ti domenica 25 febbraio nella basilica di San Marco per la ventinovesima edizione della Festa della Famiglia è stata ri­volta al sostegno dei nuclei fa­miliari in difficoltà: «Nessuna famiglia», ha chiesto il cardi­nale, «soprattutto nelle prove più dolorose, venga lasciata sola. Tutte devono trovare l'abbraccio di famiglie amiche per sanare anche le ferite più brucianti. La gente ha bisogno di tanta vicinanza, e in special modo le coppie di divorziati risposati: dovete tenere tutti dentro la comunità».

Libri e caramelle. Anche quest'anno è stata viva la par­tecipazione dei veneziani alla Festa della Famiglia presiedu­ta dal Patriarca Angelo Scola con mons. Silvano Brusamen-to, delegato patriarcale per Matrimonio e Famiglia, e mons. Silvio Zardon, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale degli sposi e della fa­miglia. La concelebrazione eu­caristica, animata quest'anno dal coro della parrocchia di San Pietro Orseolo con Marta e Roberto Pagotto, si è trasfor­mata ancora una volta in una vera festa con sposi e figli,   nonni e nipoti, famiglie intere nella varietà delle generazioni e provenienti dalle diverse zone del Patriarcato: questo in­contro speciale riesce infatti a tenere insieme i toni solenni e i contenuti forti della liturgia con lo stile vivace e il clima informale che caratterizza le convocazioni di carattere fa­miliare, con il rinnovo delle promesse sponsali e la distri­buzione di libri agli sposi e di caramelle ai bambini.

Possesso con distacco den­tro. Nell'anno paolino il tema scelto, "Amore uomo-donna: questo mistero è grande", è stato tratto dalla Lettera di San Paolo agli Efesini (5,32). E pro­prio sulla straordinaria bellez­za del bell'amore si è sofferamato ancora una volta il car­dinale Scola. «Se pensiamo al­la santa Famiglia - ha affer­mato all'omelia - su cui ogni

  famiglia cristiana è chiamata a modellarsi, questo amore to­talmente gratuito, capace di affermare in tutto e prima di tutto il bene e il destino del­l'altro, è la sostanza del rap­porto quotidiano. L'amore au­tentico è un possesso con un distacco dentro: questa formu­la sintetizza il bell'amore che è simile nella verginità, nella consacrazione totale a Cristo come nell'indissolubilità del matrimonio, il possesso nel di­stacco accomuna, sia pure in modalità diverse, entrambi gli stati di vita del cristiano; convertirsi significa imparare il possesso con il distacco den­tro».

Il sigillo della Bibbia: Il Pa­triarca ha quindi consegnato la Bibbia, quale sigillo dell'impe-gno quotidiano per la verità vocazionale di ogni membro delle 27 famiglie che l'hanno richiesta: genitori, figli, nonni e anche bisnonni. Una bibbia è stata anche consegnata alle 14 coppie di sposi che - su man­dato della Chiesa veneziana, già del card. Cè e poi confer­mato dall'attuale Patriarca -gestiscono da oltre dieci anni la Casa Famiglia S. Pio X della Giudecca; un modo, quindi, per ricordare e ravvivare que­sto forte impegno. «Dobbiamo guardare a Casa Famiglia - ha detto il Patriarca - come ad un paradigma della fecondità del­l'amore nuziale che, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della fami­glia una Chiesa domestica».

Il card. Scola ha anche invi­tato tutte le parrocchie a favo­rire la formazione del Gruppo diocesano sposi, «una comu­nione di persone — ha spiega­to - che, vivendo appieno la vocazione matrimoniale e fa­miliare, si fanno collaboratori di quella generazione della co­munità cristiana su cui è tesa la visita pastorale».

Un pellegrinaggio per la Vi­sita. E proprio per il buon fine della visita pastorale il card. Scola ha incitato i veneziani a partecipare numerosi a quello che ha definito "un pellegri­naggio penitenziale di puro sacrificio" che il patriarcato or­ganizza ad aprile in Francia nel santuario di Nôtre Dame du Laus (Nostra Signora del Lago), in programma dal 27-29 aprile dove la Madonna ap­parve per 54 anni nel 1600. «Sento con forza dall'Alto - ha spiegato il Patriarca - il desi­derio che sia partecipato più ampiamente possibile, affin­ché la Madonna interceda per la conversione della Diocesi e abbia un buon fine la visita pa­storale».

La Festa della Famiglia è sta­ta l'occasione per la prima uscita pubblica del nuovo dele­gato del sindaco per la Fami­glia Franco Conte che ha a sua volta voluto sottolineare come la famiglia sia oggi importan­tissima per la sua funzione di scuola di educazione sodale e apertura all'altro.

Daniela Ghio

 

IL GAZZETTINO

Pag 10 Il Patriarca: “L’amore gratuito è la sostanza del rapporto quotidiano” di Daniela Ghio

Una Bibbia in regalo alle coppie di sposi che fanno parte del Gruppo diocesano e a quelle che gestiscono la Casa Pio X alla Giudecca

 

La Festa della Famiglia nella basilica di San Marco è uno degli appuntamenti più amati dal Patriarca Angelo Scola perché è sulla Famiglia che ha fondamento la Chiesa. E così la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Scola insieme a mons. Silvano Brusamento, delegato patriarcale per Matrimonio e Famiglia, e a mons. Silvio Zardon, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale degli sposi e della famiglia, ed animata dal coro della parrocchia di San Pietro Orseolo con Marta e Roberto Fagotto, si trasforma da ventinove anni in una vera festa con sposi e figli, nonni e nipoti, famiglie intere nella varietà delle generazioni e provenienti dalle diverse zone del Patriarcato. Nell’anno paolino il tema scelto, “Amore uomo-donna: questo mistero è grande”, è stato tratto dalla Lettera di San Paolo agli Efesini.(5,32). E proprio sulla straordinaria bellezza del bell’amore si è soffermato ancora una volta il cardinale Scola. «Se pensiamo alla santa Famiglia – ha affermato all’omelia -, su cui ogni famiglia cristiana è chiamata a modellarsi, questo amore totalmente gratuito, capace di affermare in tutto e prima di tutto il bene e il destino dell’altro, è la sostanza del rapporto quotidiano. L’amore autentico è un possesso con un distacco dentro: questa formula accomuna, sia pure in modalità diverse, entrambi gli stati di vita del cristiano; convertirsi significa imparare il possesso con il distacco dentro». Il Patriarca ha quindi consegnato la Bibbia, quale sigillo dell’impegno quotidiano per la verità vocazionale di ogni membro delle 27 famiglie che l’hanno richiesta. Una Bibbia è stata anche consegnata alle 14 coppie di sposi che - su mandato della Chiesa veneziana gestiscono da oltre dieci anni la Casa Famiglia S. Pio X della Giudecca; un modo, quindi, per ricordare e ravvivare questo forte impegno. «Dobbiamo guardare a Casa Famiglia – ha detto il Patriarca – come ad un paradigma della fecondità dell’amore nuziale che, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della famiglia una Chiesa domestica». Scola ha anche invitato tutte le parrocchie a favorire la formazione del Gruppo diocesano sposi, «una comunione di persone – ha spiegato – che, vivendo appieno la vocazione matrimoniale e familiare, si fanno collaboratori di quella generazione della comunità cristiana sui cui è tesa la visita pastorale». E proprio per il buon fine della visita pastorale Scola ha incitato i veneziani a partecipare numerosi al pellegrinaggio di pura penitenza che il patriarcato organizza ad aprile in Francia. Nel congedare l’assemblea, il Patriarca ha annunciato che oggi sarà a Roma per il Consiglio di presidenza della Cei, che dovrà impostare i temi che la Chiesa affronterà nei prossimi dieci anni.

 

LA NUOVA

Pag 12 Famiglie in festa, 1500 a San Marco di Nadia De Lazzari

Il forte richiamo del Patriarca: “Date amore vero. E attenti al rischio deriva”

 

Nel giorno della 29esima festa diocesana della Famiglia corre una bella notizia tra le navate della basilica marciana: «Sabato è nato Alessandro». La sua mamma, proveniente dal Marocco, è ospite della Casa Famiglia San Pio X. La struttura diocesana si trova alla Giudecca e accoglie donne, mamme con figli e future mamme in difficoltà. Ieri pomeriggio oltre 1500 tra sposi, bambini, nonni e sacerdoti, sono accorsi all’appuntamento con il patriarca Angelo Scola. Il tema della giornata: «Amore uomo-donna: questo mistero è grande». A 41 famiglie il pastore ha consegnato la Bibbia. «Basta riempirsi la bocca! Il mondo di oggi è assetato di amore autentico. La Chiesa ha oggi più che mai bisogno della vostra testimonianza. E’ questa che vi rende soggetto privilegiato. Le forme sono libere, creative, prendono il volto di ciascuna delle vostre famiglie. La fecondità dell’amore nuziale, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della famiglia una Chiesa domestica». E’ stato un richiamo forte quello lanciato dal Patriarca durante l’omelia. Il rischio di famiglie alla deriva è elevato. Le statistiche indicano percentuali in aumento. Le cause: individualismo, utilitarismo, casa, alloggio, anche moda. A messa conclusa il Patriarca commenta: «I fattori sono tanti. Spero che la testimonianza delle famiglie riunite oggi possa aiutare chi vive una ferita nell’amore. Vale a dire che in una prospettiva di un bene reale verso l’altro a ogni ferita c’è rimedio. La cosa bella di queste famiglie cristiane è che anche loro hanno difficoltà e bisogno di perdono reciproco, ma vogliono vivere la fedeltà come una condizione dell’amore. Sarebbe bello che la nostra società comunicasse che fedeltà e fecondità sono al cuore di ogni esperienza d’amore». Si sofferma il domenicano della comunità dei santi Giovanni e Paolo, Cesare Decio: «La gente si batte per la parificazione ma il livello non è lo stesso. Lo Stato non è superficiale nell’accordare il riconoscimento, sa che esiste una rilevanza diversa». Fa un esempio: «In diritto penale se la moglie nasconde il marito, ricercato per omicidio dalla polizia, non è perseguibile, cioè non risponde di favoreggiamento personale. La convivente invece va in galera. Lo Stato riconosce e sancisce il legame di sangue nella coppia regolarmente sposata».