GENTE VENETA
S. MARCO - La XXIX Festa della Famiglia: consegnata la Bibbia a 27 coppie
Il Patriarca agli sposi: «Nessuna famiglia venga mai lasciata sola»
La raccomandazione più forte che ha fatto il Patriarca Scola alle coppie di sposi e ai loro parroci riuniti domenica 25 febbraio nella basilica di San Marco per la ventinovesima edizione della Festa della Famiglia è stata rivolta al sostegno dei nuclei familiari in difficoltà: «Nessuna famiglia», ha chiesto il cardinale, «soprattutto nelle prove più dolorose, venga lasciata sola. Tutte devono trovare l'abbraccio di famiglie amiche per sanare anche le ferite più brucianti. La gente ha bisogno di tanta vicinanza, e in special modo le coppie di divorziati risposati: dovete tenere tutti dentro la comunità».
Libri e caramelle. Anche quest'anno è stata viva la partecipazione dei veneziani alla Festa della Famiglia presieduta dal Patriarca Angelo Scola con mons. Silvano Brusamen-to, delegato patriarcale per Matrimonio e Famiglia, e mons. Silvio Zardon, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale degli sposi e della famiglia. La concelebrazione eucaristica, animata quest'anno dal coro della parrocchia di San Pietro Orseolo con Marta e Roberto Pagotto, si è trasformata ancora una volta in una vera festa con sposi e figli,
nonni e nipoti, famiglie intere nella varietà delle generazioni e provenienti dalle diverse zone del Patriarcato: questo incontro speciale riesce infatti a tenere insieme i toni solenni e i contenuti forti della liturgia con lo stile vivace e il clima informale che caratterizza le convocazioni di carattere familiare, con il rinnovo delle promesse sponsali e la distribuzione di libri agli sposi e di caramelle ai bambini.
Possesso con distacco dentro. Nell'anno paolino il tema scelto, "Amore uomo-donna: questo mistero è grande", è stato tratto dalla Lettera di San Paolo agli Efesini (5,32). E proprio sulla straordinaria bellezza del bell'amore si è sofferamato ancora una volta il cardinale Scola. «Se pensiamo alla santa Famiglia - ha affermato all'omelia - su cui ogni
famiglia cristiana è chiamata a modellarsi, questo amore totalmente gratuito, capace di affermare in tutto e prima di tutto il bene e il destino dell'altro, è la sostanza del rapporto quotidiano. L'amore autentico è un possesso con un distacco dentro: questa formula sintetizza il bell'amore che è simile nella verginità, nella consacrazione totale a Cristo come nell'indissolubilità del matrimonio, il possesso nel distacco accomuna, sia pure in modalità diverse, entrambi gli stati di vita del cristiano; convertirsi significa imparare il possesso con il distacco dentro».
Il sigillo della Bibbia: Il Patriarca ha quindi consegnato la Bibbia, quale sigillo dell'impe-gno quotidiano per la verità vocazionale di ogni membro delle 27 famiglie che l'hanno richiesta: genitori, figli, nonni e anche bisnonni. Una bibbia è stata anche consegnata alle 14 coppie di sposi che - su mandato della Chiesa veneziana, già del card. Cè e poi confermato dall'attuale Patriarca -gestiscono da oltre dieci anni la Casa Famiglia S. Pio X della Giudecca; un modo, quindi, per ricordare e ravvivare questo forte impegno. «Dobbiamo guardare a Casa Famiglia - ha detto il Patriarca - come ad un paradigma della fecondità dell'amore nuziale che, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della famiglia una Chiesa domestica».
Il card. Scola ha anche invitato tutte le parrocchie a favorire la formazione del Gruppo diocesano sposi, «una comunione di persone — ha spiegato - che, vivendo appieno la vocazione matrimoniale e familiare, si fanno collaboratori di quella generazione della comunità cristiana su cui è tesa la visita pastorale».
Un pellegrinaggio per la Visita. E proprio per il buon fine della visita pastorale il card. Scola ha incitato i veneziani a partecipare numerosi a quello che ha definito "un pellegrinaggio penitenziale di puro sacrificio" che il patriarcato organizza ad aprile in Francia nel santuario di Nôtre Dame du Laus (Nostra Signora del Lago), in programma dal 27-29 aprile dove la Madonna apparve per 54 anni nel 1600. «Sento con forza dall'Alto - ha spiegato il Patriarca - il desiderio che sia partecipato più ampiamente possibile, affinché la Madonna interceda per la conversione della Diocesi e abbia un buon fine la visita pastorale».
La Festa della Famiglia è stata l'occasione per la prima uscita pubblica del nuovo delegato del sindaco per la Famiglia Franco Conte che ha a sua volta voluto sottolineare come la famiglia sia oggi importantissima per la sua funzione di scuola di educazione sodale e apertura all'altro.
Daniela Ghio
IL GAZZETTINO
Pag 10
Il Patriarca: “L’amore gratuito è la sostanza del rapporto quotidiano”
di Daniela Ghio
Una Bibbia in regalo alle coppie di sposi che fanno parte del Gruppo diocesano e a quelle che gestiscono la Casa Pio X alla Giudecca
La Festa della Famiglia nella basilica di San Marco è uno degli appuntamenti più amati dal Patriarca Angelo Scola perché è sulla Famiglia che ha fondamento la Chiesa. E così la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Scola insieme a mons. Silvano Brusamento, delegato patriarcale per Matrimonio e Famiglia, e a mons. Silvio Zardon, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale degli sposi e della famiglia, ed animata dal coro della parrocchia di San Pietro Orseolo con Marta e Roberto Fagotto, si trasforma da ventinove anni in una vera festa con sposi e figli, nonni e nipoti, famiglie intere nella varietà delle generazioni e provenienti dalle diverse zone del Patriarcato. Nell’anno paolino il tema scelto, “Amore uomo-donna: questo mistero è grande”, è stato tratto dalla Lettera di San Paolo agli Efesini.(5,32). E proprio sulla straordinaria bellezza del bell’amore si è soffermato ancora una volta il cardinale Scola. «Se pensiamo alla santa Famiglia – ha affermato all’omelia -, su cui ogni famiglia cristiana è chiamata a modellarsi, questo amore totalmente gratuito, capace di affermare in tutto e prima di tutto il bene e il destino dell’altro, è la sostanza del rapporto quotidiano. L’amore autentico è un possesso con un distacco dentro: questa formula accomuna, sia pure in modalità diverse, entrambi gli stati di vita del cristiano;
convertirsi significa imparare il possesso con il distacco dentro». Il Patriarca ha quindi consegnato la Bibbia, quale sigillo dell’impegno quotidiano per la verità vocazionale di ogni membro delle 27 famiglie che l’hanno richiesta. Una Bibbia è stata anche consegnata alle 14 coppie di sposi che - su mandato della Chiesa veneziana gestiscono da oltre dieci anni la Casa Famiglia S. Pio X della Giudecca; un modo, quindi, per ricordare e ravvivare questo forte impegno. «Dobbiamo guardare a Casa Famiglia – ha detto il Patriarca – come ad un paradigma della fecondità dell’amore nuziale che, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della famiglia una Chiesa domestica». Scola ha anche invitato tutte le parrocchie a favorire la formazione del Gruppo diocesano sposi, «una comunione di persone – ha spiegato – che, vivendo appieno la vocazione matrimoniale e familiare, si fanno collaboratori di quella generazione della comunità cristiana sui cui è tesa la visita pastorale». E proprio per il buon fine della visita pastorale Scola ha incitato i veneziani a partecipare numerosi al pellegrinaggio di pura penitenza che il patriarcato organizza ad aprile in Francia. Nel congedare l’assemblea, il Patriarca ha annunciato che oggi sarà a Roma per il Consiglio di presidenza della Cei, che dovrà impostare i temi che la Chiesa affronterà nei prossimi dieci anni.
LA NUOVA
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Famiglie in festa, 1500 a San Marco
di Nadia De Lazzari
Il forte richiamo del Patriarca: “Date amore vero. E attenti al rischio deriva”
Nel giorno della 29esima festa diocesana della Famiglia corre una bella notizia tra le navate della basilica marciana: «Sabato è nato Alessandro». La sua mamma, proveniente dal Marocco, è ospite della Casa Famiglia San Pio X. La struttura diocesana si trova alla Giudecca e accoglie donne, mamme con figli e future mamme in difficoltà. Ieri pomeriggio oltre 1500 tra sposi, bambini, nonni e sacerdoti, sono accorsi all’appuntamento con il patriarca Angelo Scola. Il tema della giornata: «Amore uomo-donna: questo mistero è grande». A 41 famiglie il pastore ha consegnato la Bibbia. «Basta riempirsi la bocca! Il mondo di oggi è assetato di amore autentico. La Chiesa ha oggi più che mai bisogno della vostra testimonianza. E’ questa che vi rende soggetto privilegiato. Le forme sono libere, creative, prendono il volto di ciascuna delle vostre famiglie. La fecondità dell’amore nuziale, quando è autenticamente missionario, fa concretamente della famiglia una Chiesa domestica». E’ stato un richiamo forte quello lanciato dal Patriarca durante l’omelia. Il rischio di famiglie alla deriva è elevato. Le statistiche indicano percentuali in aumento. Le cause: individualismo, utilitarismo, casa, alloggio, anche moda. A messa conclusa il Patriarca commenta: «I fattori sono tanti. Spero che la testimonianza delle famiglie riunite oggi possa aiutare chi vive una ferita nell’amore. Vale
a dire che in una prospettiva di un bene reale verso l’altro a ogni ferita c’è rimedio. La cosa bella di queste famiglie cristiane è che anche loro hanno difficoltà e bisogno di perdono reciproco, ma vogliono vivere la fedeltà come una condizione dell’amore. Sarebbe bello che la nostra società comunicasse che fedeltà e fecondità sono al cuore di ogni esperienza d’amore». Si sofferma il domenicano della comunità dei santi Giovanni e Paolo, Cesare Decio: «La gente si batte per la parificazione ma il livello non è lo stesso. Lo Stato non è superficiale nell’accordare il riconoscimento, sa che esiste una rilevanza diversa». Fa un esempio: «In diritto penale se la moglie nasconde il marito, ricercato per omicidio dalla polizia, non è perseguibile, cioè non risponde di favoreggiamento personale. La convivente invece va in galera. Lo Stato riconosce e sancisce il legame di sangue nella coppia regolarmente sposata».
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