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“La Nemica” di Dario Niccodemi
La preparazione del dramma
richiese tempi lunghi e molto
impegno da parte dei
protagonisti. Tuttavia il
contenuto umanitario, l’ambiente
storico, l’adattamento scenico,
il saper proporsi
nelle vesti di personaggi
dell’alta borghesia, facevano sì
che il dramma venisse apprezzato
il 12 e 13 agosto 1976 al
Cinema Teatro Impero, i cui
posti erano stracolmi di un
pubblico che, quella sera in
modo particolare, si
dimostrò attento, composto e
riflessivo.
Insomma è stata una serata
all’insegna della cultura
intensa e coinvolgente; un
momento di vera eleganza
teatrale, nulla da invidiare
alle migliori compagnie. C’era
di tutto: l'apparato scenico,
minuziosamente allestito, i
vestiti del tempo cuciti per
l’occasione, il trucco e
il sottofondo musicale. E poi
non poteva mancare un
frammento dedicato alla
poesia e fu
Prévert
ad ispirare allora
Elena Ajelli
e Pietro Fera.
Che gran festa quella sera, poi,
nei camerini… quanti abbracci,
quante lacrime di gioia hanno
fatto da coronamento per quanti
fortemente hanno creduto
all’evento e per coloro che,
tuttavia scettici, hanno avuto
lo stesso fiducia alla forza del
gruppo.
E.P. |
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PROTAGONISTI |
Pina Rizzo, Claudia De Giorgio, Rossella
Nardo, Franca Faustini, Luciano Falvo, Enzo
Barone, Mario Macri, Franco Candiloro, Renzo
Catricalà, Maurizio Scolieri, Rita Tino
Luciana Sestito, Rita Lipari, e poi:
Giampaolo Candiloro, Pepè Giorla, Antonio
Corrado, Nicola Pirritano, Rosalba Fossella,
Sorelle Iozzo, Fratelli Ponteduro, Francesco
Meloni, Andrea Borelli, Enzo Posca, Lorenzo
Abbadessa presentatore.
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TRAMA |
..."Senti:
avevo giurato ad un moribondo adorato di non
parlare mai... di non parlarti mai di ciò
che tu chiami... il difetto della tua
nascita...
Cosi, Anna, la nostra
protagonista,
"La
Nemica", confessa a Roberto, figlio segreto
del suo amato, di non essere la vera madre.
"per entusiasmo di gioventù, ruppi coi
miei... fuggii con tuo padre... e andammo
lontano a sposarci.. e giurai, anche di
essere tua madre... gli giurai che ti avrei
considerato come il maggiore dei nostri
figli se altri ne fossero venuti..."
E il buon
Dio concesse alla coppia, altri figli.
Col sopraggiungere della maggiore età
Roberto, diventa l'erede del casato.
Il cuore di Anna si indurì a tal punto da
odiare l'intruso, l'usurpatore di beni e di
onori che dovevano appartenere a Gastone, il
suo vero figlio.
... ho
incominciato ad odiarmi d'essere andata al
di là del dovere... Ho incominciato ad
odiare la mia maternità artificiale... ed ho
incominciato a commettere il delitto di
odiarti... e ti odio... ti odio... per
paura, forse, di amarti troppo, come gli
altri..."
Gli
eventi, la guerra, la morte improvvisa di
Gastone caduto nel compimento del proprio
dovere, il ritorno di Roberto ferito, la
disperazione, sconvolsero ancora di più
l'animo inquieto di Anna.
Ma la provvidenza Divina prese il
sopravvento e ridiede vita e luce al suo
cuore. Roberto abbracciato ad Anna,
finalmente, può gridare la parola più bella
della sua vita, quella parola che non
aveva pronunciato mai con tanta forza:
MAMMA, MAMMA, MAMMA...
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I
consensi furono sorprendenti... |
Anche in questa occasione i consensi non tardarono a
farsi sentire. Quella serata all'insegna della cultura,
intensa e coinvolgente, non poteva passare inosservata.
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Il
17 agosto, la "GAZZETTA DEL SUD" dedicava un articolo per
l'evento:
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"Riuscito spettacolo teatrale a Chiaravalle Centrale della
Nuova Filodrammatica"Graziano Candiloro. Sono state interpretate opere
di Prévert e Niccodemi. La regia è stata curata da Andrea Borrelli ed
Enzo Posca. Lungamente applauditi gli attori in erba PinaRizzo, Luciano
falvo, Claudia De Giorgio, Rossella Nardo, Franca Faustini, Enzo
Barone, Mario Macrì, Franco Candiloro, Renzo catricalà, Maurizio
Scolieri, Rita Tino, Luciana Sestito, Rita Lipari. L'incontro con
Prévert è stato curato da Pietro Fera ed Elena Ajelli. Lo spettacolo è
stato presentato da Lorenzo Abbadessa". |
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