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La
resistenza alla forza veloce,per quanto riguarda
la prestazione del calciatore,deve essere
considerata una qualità assai importante in
quanto,soprattutto nel gioco moderno,le azione
di gioco si sviluppano e si ripetono con elevata
intensità.Il calciatore deve poter ripetere
gesti e spostamenti ad alta velocità per un
certo numero di volte nel corso della partita
,facendo ricorso,nella maggior parte dei casi,a
tempi di recupero variabili e non sempre
sufficientemente a ripristinare le condizioni
ottimali. Le vari espressioni di forza veloce ne
calciatore vengono utilizzati durante svariate
compiti di gioco.negli sprint in accelerazioni
nei cambi di direzione,nelle corse con
decelerazioni repentine,nei salti e nel gioco
aereo,nei contrasti,nei tiri in porta,nei lanci
nei gesti acrobatici ecc..,pertanto un buon
allenamento di questo specifici aspetto della
condizione fisica deve configurarsi nel
mantenere elevata la capacità prestativa per
tutti i minuti di gioco,senza evidenti cedimenti
sul piano della qualità.La forza muscolare
generalmente,si estrinseca nelle sue diverse
espressioni in base all’intensità ed alla
durata de movimento ed del numero delle
ripetizioni nel tempo:pertanto per stimoli ad
alta intensità della durata di pochissimi
secondi,il lavoro sarà assicurato dai complessi
fosforici ricchi di energia e pronto impiego
come l’ATP e PC. Per richiesta di forza
maggior durata
i processi metabolici che sosterranno il
movimento saranno prevalentemente quelli gli
colitici,cioè con produzione di acido lattico,a
quelli aerobici,cioè in presenza di
ossigeno.E’ stato dimostrato che nei movimenti
esplosivi,come avviene nei balzi in
lungo o salti verticali e negli sprints
in accelerazione, l’attività muscolare è
sostenuta inizialmente e prevalentemente della
fibre veloci dei muscoli impegnati
nell’esecuzione. Tuttavia, se l’allenamento
si prolunga eccessivamente,le fibre veloci
che,come abbiamo detto,si affaticano
precocemente,saranno sostituite dalle fibre
lente nel prosieguo del lavoro.La capacità di
resistenza alla forza veloce deve essere intesa
come la capacità di reintegrare ,fra un sforzo
e l’altro,gradienti elevati di forza,in modo
da mantenere elevata la qualità del sistema
prestativo.le ricerche effettuate con atlete di
discipline diverse ,hanno dimostrato come questa
qualità sia correlata sia alla forza massimale
disponibile sia alla forza esplosiva .Nessun
correlazione è stata trovata ,invece con la
potenza aerobica.dei soggetti. L’allenamento
sistematico della forza esplosiva conduce
sicuramente ad un incremento degli indici di
resistenza alla forza veloce. L’allenamento
specifico produrrà miglioramenti significativi
sia sul piano della concentrazione muscolare sia
sul piano dell’efficienza enzimi coinvolti
negli nelle reazioni
biochimiche .Inoltre ,la creatina
liberata dal legame fosforico potrà tamponare
gli H+ derivati dalla formazione di acido
lattico,ritardare l’insorgere di fatica locale
permettere conseguentemente il proseguimento
della prestazione di forza veloce.questo
processo di adattamento si configura in potenza
anaerobica
a-lattacida.
Principi
generali per migliorare la resistenza alla forza
veloce
Il
carico deve essere sufficientemente intenso in
termini di applicazione di intensità di
stimolo.
Il numero
delle ripetizione deve essere tale da non
compromettere la qualità esecutiva per
utilizzare prevalentemente le fibre veloci.
La
durata delle ripetizioni dell’esercizio nelle
ripetizioni non devono essere troppo lunghi per
evitare una eccessiva produzione di acido
lattico.
Il
recupero fra le ripetizioni deve permettere di
ripartire gradualmente in condizioni di relativo
affaticamento.
Il
volume totale del lavoro deve risultare ampio e
le serie con cui verrà pianificato il programma
di allenamento devono prevedere recuperi
completi.
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