Segnatura:
Il Cipresso era in uso presso gli egizi come dimostrano i suoi
nomi. Lo troviamo nella parola che esprime il concetto di "cipressi"
intendendo più alberi di cipresso al plurale:
I HA R IAM
W
La traslitterazione evidenzia la penna, simbolo del rendere fisso,
il braccio che agisce, simbolo del Capricorno,
la bocca, simbolo di Saturno,
il determinativo di alberi e il pulcino che simbolizza l'individualità.
Si tratta quindi di un individuo vegetale che agisce esprimendo
fissità. Il cipresso è serio e severo, aromatico,
balsamico. Ha a che fare con il fuoco nascosto di Saturno incarnando
il mezzo per accendere le idee durante le riflessioni. Zarathustra
vedeva nel Cipresso l'immagine di Ahuramazda (divinità
del fuoco nascosto) e quindi lo si trova dinanzi ai templi consacrati
al fuoco. Presso i Parsi era simbolo della luce. Plinio narra
che di tale legno erano fatti l'arco di Eros e lo scettro di Giove.
"Legno di cipresso" era scritto nei due seguenti modi:
A T A T
W W IAM
N XT N XT
Vediamo qui raffigurato il simbolo dell'azione sovrapposto a
quello di "essere" o "conoscere". Secondo
l'interpretazione di Gentili, rappresenta la reincarnazione di
idee e perciò cinge i nostri cimiteri.
È particolarmente utile per i disturbi causati da Saturno
in Acquario e per i disturbi
in Sagittario e Capricorno
contemporaneamente, causati da debilità sia di Saturno
che di Giove.
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