Le numero uno (prima parte)

(ovvero una piccola rassegna sulle prime schede fatte dalle diverse aziende telefoniche italiane)

Ebbene sì, se qualcuno ancora non lo sapesse, fu proprio l'Italia a coniare nel 1976 l'idea di un servizio telefonico pubblico prepagato che potesse sostituire i tradizionali gettoni (in Italia dal 1927) e di conseguenza apparecchi telefonici soggetti a continue opere di scasso. Senza annoiarvi su tutte le fasi che permisero l'evoluzione di questo nuovo servizio (che comunque prima di affermarsi ebbe un lungo periodo di stallo e di relativo utilizzo) vorrei solo farvi notare come queste prime schede, prodotte dalla ditta Pikappa di Masate, venivano inserite nell'apparecchio telefonico dall'alto e in senso verticale. In particolare la scheda era fatta di cartoncino plastificato abbastanza debole e aveva una grossa banda magnetica posizionata al centro e distribuita in senso orizzontale.

Ma la scheda telefonica rappresentò davvero il primo servizio prepagato nell'ambito della telefonia pubblica? Se parliamo di servizi telefonici moderni (e quindi a carattere magnetico) la risposta è si ma se guardiamo al passato si scopre che l'idea di fornire un servizio prepagato non è poi così recente. Guardate l'immagine sottostante: si tratta di un TITOLO DI ACCREDITO PER CHIAMATE TELEFONICHE francese del 1909, ossia di una ricevuta valida per una telefonata prepagata. In sostanza chi voleva fare una chiamata da un apparecchio pubblico poteva premunirsi di questo tagliando (o FRANCOBOLLO TELEFONICO) che avrebbe dato il diritto di fare una telefonata dalla durata prestabilita. Quando la chiamata veniva effettuata, il titolo veniva annullato con un timbro che riportava la data e la località della chiamata. Questo sistema, che anticipò l'introduzione dei gettoni, ebbe un discreto utilizzo soprattutto in Francia e in Germania (fra il 1880 e il 1920) e negli U.S.A. (fino al 1950). In Inghilterra addirittura ebbe seguito fino al 1979.