nato a Comunnuovo il 29 novembre 1841 da Luigi e Giovanna Stucchi, morì a Sarnico il 9 gennaio 1918.
Poco si conosce in merito alla carriera militare compiuta dal Ghislotti.
Si sa che egli, studente di legge a Pavia al momento della spedizione di Sicilia, abbandonò gli studi, insieme ad altri cinque studenti bergamaschi dell'Università Pavese, e precisamente insieme ad
Isacco Arcangeli
,
Giuseppe Bresciani
,
Ferdinando Cadei
,
Agostino Pasquinelli
e
Carlo Scotti
, e, sotto il comando di
Benedetto Cairoli
, corse ad arruolarsi volontario nella spedizione garibaldina dei Mille, con la quale salpò da Quarto la notte del 5 maggio, e partecipò poi a tutta la campagna, seguendo le sorti della
7° Compagnia. Con Decreto Dittatoriale 22 ottobre 1860 fu promosso da sergente a sottotenente della T Compagnia, 1° Battaglione, 1° Reggimento, 2° Brigata della 15° Divisione.
Si sa pure che egli fu decorato al valor militare, che ebbe la pensione dei Mille, e che nel 1885 prese parte in Palermo alla celebrazione del venticinquesimo della spedizione.
Tornato a casa, al termine della campagna, completò i suoi studi laureandosi in giurisprudenza e più tardi entrò a far parte della magistratura, raggiungendo il grado di Pretore, ufficio che esercitò per parecchi anni a Sarnico, dove rimase fino al suo collocamento a riposo e dove restò anche dopo, per qualche anno, in quiescenza, fino alla sua morte avvenuta, come si è detto, il 9 gennaio 1918 essendo egli in età di 76 anni.
L'avvocato Ghislotti, che fu anche insignito delle onorificenze di cavaliere prima, e di ufficiale poi della Corona d'Italia, lasciò due figli, uno il commendator Antonio, attuale Direttore della Bancàa d'Italia a Milano (al quale ci siamo inutilmente e reiteratamente rivolti per maggiori notizie), e l'altra, Ida, maritata Consonni e presentemente residente a Villongo S. Pilastro. Il Ghislotti fu integerrimo magistrato ed un cittadino esemplare, che seppe acquistarsi la stima e l'affetto di quanti lo conobbero, che trascorse la sua nobile esistenza tenendo fede alle sue alte idealità di attaccamento all'ufficio' cui era preposto, di amore per la famiglia, di devozione profonda alla Patria, di ammirazione verso
Giuseppe Garibaldi
, per il quale egli ebbe sempre un profondissimo culto.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 501. - "Illustr. Ital.", p. 432, con fotografia - 27 Maggio 1860, p. 6 - Notizie fornite dal Parroco di Comunnuovo a correzione della data di nascita inesatta nell'Elenco Uff. e nell'"Illustr. Ital.", e dall'Anagrafe Comunale di Sarnico. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 22:37