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DALLA SKULL
AND BONES AL NUOVO ORDINE MONDIALE |
Intervista a Maurizio Blondet |
di Giuseppe Cosco |
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COSCO:
Dottor Blondet, per quanto riguarda la Skull and Bones,
vuole dire qualcosa ai lettori, che non sanno nulla di questa misteriosa
società segreta?
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BLONDET: E’ una società segreta
studentesca fondata nel 1832, dove vengono cooptati alcuni studenti
dell'Università di Yale, una delle maggiori università americane, diciamo
del patriziato americano, in numero di dodici all'anno. Notoriamente,
George Bush, l’ex presidente degli Stati Uniti, è stato membro e, prima
di lui, suo padre e, naturalmente, anche suo figlio, ammesso che suo figlio
sia in grado di seguire comunque le lezioni di Yale, perché questo è un po'
dubbio. Ho il sospetto che il candidato repubblicano alla presidenza, non ne
possieda le capacità. Però, sicuramente, fa parte di questa setta, anche se
non in senso stretto, proviene indubbiamente da quell’ambiente. La famiglia
Bush è, pure, vicinissima ai banchieri Harriman, che sono uno dei
gruppi più potenti dell’establishment americano. |
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COSCO:
Si può dire che Skull and Bones sia stata ed è, in un certo senso, anche la
CIA, perché Bush, come è noto, è
stato anche direttore della CIA?
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BLONDET: Le cose non sono assolutamente uguali. E’ però vero che dei
direttori della CIA sarebbero stati anche membri della Skull and Bones. In
generale, lo scopo fondamentale di una società di questo genere è quello di
costituire un gruppo di coetanei, ma, anche, poi, un gruppo
intergenerazionale che si aiuta a vicenda, è ovvio. Si sa, anche, che, in
generale, l'ideologia della confraternita è, per così dire, al di sopra sia
della destra che della sinistra. Destra e sinistra, per loro, sono due
elementi dialettici a cui si ritengono superiori. Sono un gruppo di gnostici
dedicati, specificatamente, alla manovra politica, quindi destra e sinistra
vengono utilizzate come etichette da queste persone, che ritengono di stare
al di fuori di simili distinzioni. Non a caso, Harriman è proprio il
banchiere che fu ambasciatore americano nell’Unione Sovietica e fu uno di
quelli che, veramente, diedero un grande aiuto a Stalin e allo
stalinismo, pur proclamando sempre di essere anticomunista. Fa parte di quel
giro di banchieri di cui la gente non si ricorda più, banchieri americani,
che hanno sostenuto, fino a Gorbaciov compreso, il sistema sovietico. |
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COSCO: Sono ammessi all’Ordine dei
Teschio e Ossa, oltre ad americani, anche personalità di altre nazioni?
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BLONDET: Non lo so questo, anche perché
l'unica e sola fonte certa, su questa società segreta, è un libro apparso
diversi anni fa e non mi risulta che ci siano stati altri lavori. Di questa
potentissima confraternita ha scritto lo storico Anthony C. Sutton in
“America’s Secret Establishment – An Introduction to The Order of Skull &
Bones, by Anthony Sutton” (liberty House Press, Billings, Montana - 1986).
Mi sembra comunque improbabile la presenza di personaggi di altre
nazionalità. Potrebbero, forse, esserci dei britannici, ma non, per esempio,
dei messicani o degli italiani, non credo proprio.
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COSCO:
E la storia dell’Israele Britannico
ha a che fare qualcosa con questa società
segreta?
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BLONDET: Per quanto se ne sa i British
Israelites non sono direttamente collegati alla Skull and Bones.
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COSCO:
La Skull and Bones è stata sospettata, fin dall'Ottocento, di essere una
confraternita che pratica il satanismo. Una cosa del genere può essere vera
secondo lei?
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BLONDET: Si può senz’altro sospettare
una cosa del genere. Per quel che se ne sa viene fatto un rituale usando
delle ossa, che si dice siano del capo indiano Geronimo e che sarebbero in
possesso di questo gruppo, conservate in una sala normalmente non
accessibile a chiunque, a Yale, dove, appunto, viene celebrato questo rito
annuale di iniziazione. E’ un rito, sicuramente, di stampo massonico, come
stile, perché l'adepto deve stare in una bara, quindi è un rito di morte e
rinascita simbolica. L’iniziando deve anche rivelare cose di cui si
vergognerebbe a parlarne normalmente, riguardano il suo modo di vivere la
sessualità in primo luogo, è una specie di purificazione, una parodìa della
confessione cattolica. |
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COSCO:
Viene dunque celebrata una ritualità esoterica?
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BLONDET: Chiaramente sì. Che sia
satanica in senso stretto è difficile affermarlo. Si può, anche, sospettare,
a un certo punto, l'immissione di una sacerdotessa donna nel gruppo che, lo
ricordo, è esclusivamente composto da maschi. Questa donna ha un qualche
tipo di ruolo in questa liturgia, ma non so con precisione dire quale.
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COSCO:
Le risulta che il presidente Clinton
ne abbia fatto o ne faccia parte?
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BLONDET: No, Clinton no. Clinton ha
un'altra storia. Lui ha avuto una formazione specificatamente anglosassone.
E’ stato in Inghilterra a studiare, tuttavia, pare, abbia una profonda
ripugnanza per il mondo britannico. Tutt’altro tipo è invece Al Gore.
La famiglia Al Gore, molto potente da sempre, al pari di quella di Bush, fa
parte di un establishment rosso. Il papà di Al Gore è sempre stato
vicinissimo e socio in affari di Hammer, quell’ebreo che, per primo,
portò aiuti a Lenin. E’ morto ultranovantenne, qualche anno fa,
ricchissimo, era un classico agente sovietico, lui stesso se ne vantava.
Hammer era molto famoso, faceva affari sporchi con l’Unione Sovietica, allo
scopo di sostenere questo mostro, ormai crollante. Non a caso Al Gore ha
fatto un “errore” recentemente. Un anno fa il FMI prestò a fondo
perduto, a condizioni ultrafavorevoli, alla Russia ormai di Eltsin,
su richiesta e su subdole trame di Al Gore, mi pare, 7 miliardi di dollari,
che finirono immediatamente all’estero, in Russia non entrarono mai. Quei
soldi finirono sui conti dei cosiddetti oligarchi, cioè ex agenti del KGB
ed altre personalità, diventati “imprenditori” della nuova Russia. |
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COSCO:
La Skull and Bones è stata definita da taluni come la risorgenza degli
Illuminati di Baviera di
Wheishaupt. Lei, cosa pensa
al riguardo?
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BLONDET: E’ possibile, ma non credo che
ci siano prove dirette di questo. È più probabile, invece, che stiano
all’interno di un qualche cosa di più generale e più vasto, perché il
profilo della Skull and Bones non è così rivoluzionario. È certo
internazionalista, globalizzatore alla Bush, ma non così rivoluzionario.
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COSCO:
Si potrebbe dire che questa sètta tenda alla realizzazione del
nuovo ordine mondiale?
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BLONDET: Questo è il senso che ha dato
Bush. Il Presidente Bush, ai tempi della guerra dell’Iraq, fu il primo a
parlare apertamente di un nuovo ordine mondiale, che si stava instaurando
con quella guerra. La vicenda, poi, non è andata esattamente come pensava
lui. C’è un nuovo ordine mondiale in atto, però, non so, esattamente, quali
possano essere le conseguenze a lungo termine. Il potere non è dietro la
maschera dell’ONU, ma direttamente statunitense. L’America è l’unica
superpotenza rimasta, che non si è nascosta dietro l’ONU.
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COSCO:
Qual è il vero volto del nuovo ordine mondiale, che molta gente considera
come il massimo bene?
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BLONDET: Essenzialmente il nuovo ordine
mondiale è anche la libera circolazione dei capitali, prima ancora che delle
merci, che vengono in secondo luogo e degli uomini che vengono in terzo
luogo, perché si sa che il libero movimento di uomini è limitato negli Stati
Uniti. Alla frontiera col Messico, per esempio, ci sono centinaia di
chilometri di reticolati e di filo spinato, però, i capitali sono ben
accetti. In questo nuovo ordine mondiale si esplicano fenomeni diversi, non
tutti da condannare, in realtà. Va un pò rivista la posizione
ideologicamente negativa. Il capitalismo, anche globalizzato, funziona, sta
funzionando e non sempre male, ci sono paesi che se ne avvantaggiano e non
sempre sono paesi del giro di quelli che contano, ma sono paesi che hanno
visto risorgere o rivalorizzare le loro peculiarità culturali profonde.
Questo, probabilmente, non era previsto. Per esempio, l’India è diventato
uno dei massimi esportatori di software, perché tutti i giganti del software
indiani appartengono alla casta bramanica, nelle cui famiglie si impara il
sanscrito, cioè una lingua classica e, anche, il pensiero matematico in
astratto. Questi parlano l’inglese e costano un po’ meno sul mercato
mondiale. Un altro paese, che si sta avvantaggiando, più di quanto si creda,
è la Spagna. Anche qui per un fatto culturale preciso. La Spagna è un paese
che per 500 anni ha avuto un impero. Attualmente ci sono 400 milioni di
persone che parlano spagnolo. La Spagna sta diventando la potenza economica
egemone sui mercati sudamericani. Banche spagnole si stanno comprando le
banche argentine, venezuelane ecc.. La Spagna acquista, sempre più, la
figura di madrepatria imperiale. Io sono stato in Spagna recentemente, fatto
singolare, non esiste un atteggiamento culturale antiglobalizzazione, come
esiste per esempio in Francia, in Italia e, in fondo, anche in Germania, ma
guardi che non è un caso perché l'antiglobalismo oggi è la maschera
dell'inefficienza dei governi di sinistra. Noi siamo contro la
globalizzazione per le tradizioni e, improvvisamente, la sinistra riscopre
le tradizioni nazionali, perché è perdente.
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COSCO:
E gli aspetti negativi del nuovo ordine mondiale?
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BLONDET: Alcuni aspetti negativi sono
già in corso, sono, soprattutto evidenti, nell’eccesso di libera
circolazione dei capitali puramente speculativi. Appena c'è stato un momento
di panico questi capitali se ne sono andati da un minuto all'altro, perché,
appunto, la moneta elettronica adesso si muove in telecomunicazione,
lasciando paesi a secco, in grave crisi economica, paesi che si erano
indebitati, perché stavano crescendo, si sono visti, improvvisamente,
mancare la liquidità. Ci sono, poi, fenomeni della finanza più speculativi,
praticamente si rivelano, alla fine, delle enormi bolle di debito
inaccertabili, cioè, non contabilizzati da nessuno. Si ravvisano, altresì,
pure, fenomeni particolarmente malvagi e sinistri in certi paesi
dell'America Latina; penso alla Colombia. Ogni paese deve specializzarsi nel
suo vantaggio competitivo; chi sa fare bene le cravatte, come gli italiani,
vende le cravatte e basta e non può fare aerei o cose del genere. La
Colombia sa fare la coca. Un terzo del territorio colombiano è adesso
controllato da un esercito guerrigliero, che esiste da sempre, di sinistra
naturalmente. Sono dei narcotrafficanti con l'etichetta di sinistra e, nel
luglio scorso, il capo della borsa di New York, che si chiama Richard
Grasso, è andato a fare una visita a questi terroristi di fatto, che
stanno veramente atterrendo la popolazione, uccidendo bambini, facendo cose
degne della Cambogia di Pol Pot, per offrire loro di “investire” denaro
sporco nella borsa di New York. Dietro questo interesse del mondo
finanziario americano per i narcotrafficanti, c'è chiaramente anche l'idea
di legalizzare le droghe pesanti.
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COSCO: Alcuni cattolici paventano, con
la piena attuazione della globalizzazione, la scomparsa della religione
cattolica, pensa che sia possibile una cosa del genere?
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BLONDET: Nei confronti del
cattolicesimo c'è un'ostilità di questi ambienti, penso proprio a Bush.
Sicuramente anche Al Gore. Vi è anche fastidio, rifiuto, ma sono fenomeni
autonomi però, ed è difficile che possano agire direttamente sulla religione
cattolica, sul Vaticano. Il vero problema è, invece, una specie di cedimento
finale del cattolicesimo clericale. L'alto clero del Vaticano stesso,
manifesta sempre più una forma di nichilismo sorridente, che lo induce a
sottacere i contenuti forti dell'ortodossia per provocare grandi eventi
mediatici, che sono solo apparenza e pochissima sostanza. La cosa è a tal
punto vera che l'anno scorso, a Natale, D'Alema, capo del governo, ha
portato la moglie e i bambini alla messa di mezzanotte a Betlemme. C'è
questo fatto, una persona che non crede a nulla porta la famigliola a vedere
uno spettacolo spirituale suggestivo. In un certo senso, questo mi è
sembrato un evento simbolico molto forte, come anche questo giubileo dei
giovani, dove l'ultimo giorno, nelle poltrone destinate ai vip, si è visto,
invitato o non invitato, praticamente tutto il centro sinistra.
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COSCO: Secondo lei la Chiesa è ormai
diventata solo un grande e suggestivo spettacolo, che suggestiona le masse?
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BLONDET: Sì, è una chiesa spettacolo,
che proprio per questo viene cooptata da questa specie di clericalismo
istituzionale ateo, perché c'è anche un subdolo clericalismo ateo di
sinistra. Certi comportamenti della Chiesa, come le continue richieste di
perdono, lasciano i veri cattolici sgomenti e, invece, vengono accolti con
consenso istituzionale dalla sinistra che non crede, ma che considera le
masse, che noi non siamo capaci di mobilitare e loro invece si. Poi c'è
l'organizzazione, la forza organizzativa che ormai la Cgil non ha più, che
le parrocchie invece hanno ancora. Bisogna vedere se, poi, questi giovani
saranno cristiani anche quando si tratterà, come ha ricordato il Papa, di
pagare col sangue la propria fede; io non ci credo.
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COSCO: Secondo lei, il fatto di Al Gore
di far candidare, come suo vice, un ebreo, cosa può significare?
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BLONDET: La lobby ebraica negli
Stati Uniti è determinante, cosa stranissima ma è così, per il voto proprio.
Da sempre gli ebrei, fin dal tardo 800, nel sistema elettorale americano,
dove l'elettore si deve registrare per votare, controllano il voto. Nell’800
controllarono il voto del ceto popolare, operaio, erano molto di sinistra
gli operai. L’avere un vice ebreo è in qualche modo un atto di audacia,
certo, non credo che otterrà il voto dei negri per esempio, però, hanno
fatto sicuramente i loro calcoli. I negri votano poco e gli ebrei, invece,
sono capaci di mobilitare il voto e di finanziare i candidati. Inoltre, la
cosa più preoccupante è che il tipo di ebreo che è lì non è più un ebreo di
sinistra, laburista, ma un ebreo fondamentalista. Recentemente cosa è il
“fondamentalismo ebraico” lo abbiamo visto con quel Rabbino, che ha detto
che gli ebrei, morti nei campi di concentramento, erano delle reincarnazioni
di ebrei puniti per i loro peccati. Siamo nel vaneggiamento più assurdo, la
reincarnazione è una delle credenze occulte di gruppi cabalisti. Questo
indica che sètte “religiose”, prima marginali nell’ebraismo, stanno
diventando l’ebraismo ufficiale. C’è, quindi, una estremizzazione nel mondo
ebraico su sfondo religioso, che lo rende, secondo me, molto pericoloso.
Sono stato in Israele e ho visto come i partiti cosiddetti laici, i cui capi
vengono spesso apertamente minacciati di morte dai rabbini, non osano
rispondere per le rime, è un vecchio riflesso ebraico, alla fine i rabbini
più fanatici comandano sempre. |
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COSCO: Un’ultima domanda. Come si
colloca un Al Gore, dichiaratamente di sinistra, con l’ebraismo?
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BLONDET: Al Gore è di quella sinistra
essenzialmente ecologista, che limita le nascite, meno uomini ci sono nel
mondo meglio è, controllo demografico, sviluppo zero, ecc. perché se no le
foche muoiono. Essenzialmente, oggi, sinistra liberale è essere questo, ecc.
Al Gore è affiancato da un personaggio che è un ebreo di questo tipo qui,
fanatico insomma. E le due cose possono andare insieme perché nell’ebraismo
fanatico, gli altri uomini non ebrei sono sotto-uomini e, quindi, materiale
umano che può essere utilizzato, ridotto, tagliato, clonato, ecc., insomma
per loro quello che conta è il sangue di Abramo e la discendenza di Abramo,
che è la vera e unica umanità, gli altri non lo sono. Gli altri, per questa
gente, sono solo merce di scambio. |
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Giuseppe Cosco |
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