- “Madre
e sposa esemplare
-
marito e figli addolorati posero”.
- Così
sta scritto su questa bella pietra,
- a
memoria eterna di quelli che verranno.
- Tu
che stai guardando, fermati ti prego,
- e
ascolta quello che nessuno seppe:
- in
un sol giorno mi trovai sposa bambina,
-
serva silenziosa di quest’uomo duro
- che
vedi accanto a me, pieno di fiori.
- Ho
fatto sette figli e se penso a come
-
sputava dentro me quello schifoso seme,
- mi
chiedo com’è stato, quale miracolo divino,
- mi
fece far bambini e non serpenti.
- Ho
fatto tutto quel ch’era dovuto
-
secondo la morale della bella gente:
-
schiena curva, figli e palate senza scopo.
- Ma,
fuori della porta della scura lambia,
- non
trapelò mai nulla;
- -
che brava moglie, modesta, riservata,
- e
che marito austero
-
che niente fa mancare alla famiglia -
-
Ipocrisia schifosa che mi fece tacere.
- Ora
ti dico cos’è stata la mia vita:
- son
nata bruco, ho partorito larve,
- e il
sogno di morir farfalla
- s’è
infranto contro il Male,
-
incarnato da quest’uomo rispettato
- che
giace soffocante qui al mio fianco.
- Se
almeno un terremoto fratturasse
-
quest’odiosa lapide che ci tiene uniti!
- Se
almeno un vandalo passasse
- a
deturpare l’atroce e comoda menzogna:
- “
nessuno sciolga ciò che Dio ha unito “