MERENGUE
Il termine potrebbe derivare da merenghè, che era il nome di un
dolce tipico dominicano, fatto con uova e zucchero. Secondo alcuni
dizionaristi siamo in presenza di una voce creola, derivata dal
francese 'meringue' che significa meringa.
Attualmente il MERENGUE si presenta con un corredo di centinaia di
figure, elaborate a livello mondiale. Secondo alcuni questo è un
arricchimento della danza; secondo altri, è uno snaturamento. Sta di
fatto che oggi ci siamo abituati a vedere, sempre più spesso,
cavalieri che dimostrano la loro abilità nel gestire il corpo della
dama attraverso giri, contro-giri, arrotolamenti, volteggiamenti,
casquè, ecc.
Come ballo individuale ha conservato il valore simbolico di danza
libera che, su un unico passo base, consente di eseguire tutta una
serie di movimenti improvvisati.
Secondo gli studiosi, il movimento fondamentale di tale ballo è
denominato "cuban motion": si tratta di un movimento accentuato dei
fianchi che accompagna i singoli passi sia del cavaliere che della
dama. Non esistono figure ad articolazione differenziata dal punto
di vista del numero di passi. La lunghezza delle figure è standard:
il metodo che si consiglia per contare i passi è quello numerico da
1 a 8. Il primo battito è accentato. Ad ogni battito corrisponde un
passo con relativo trasferimento di peso. Il movimento delle gambe è
costante per l'intera durata del ballo. In relazione ai programmi di
ballo, cioè alla quantità delle figure codificate e codificabili, si
sono create due scuole di pensiero che seguono indirizzi
contrapposti su tutto il fronte delle danze caraibiche. Coloro che
vogliono mantenere il ballo legato saldamente alle sue origini
ritengono negativo il processo di standardizzazione. Le figure
comportano l'allontanamento dei ballerini: ciò contrasta con la
natura stessa del merengue che è un ballo corpo a corpo e, in quanto
tale, richiede un contatto permanente e totale dei partners. Coloro
che ritengono necessario garantire alle danze sportive un alto
livello di fruibilità, anche sul versante dello spettacolo affermano
che non può esistere un ballo senza un discreto ventaglio di figure.
Non si tratta di calpestare la specificità del merengue ma di
conservargli piena ospitalità, presente e futura, nel mondo delle
gare. Queste, o nazionali o internazionali, si ispirano a regole
precise, a programmi prefissati, a schemi e parametri generali entro
i quali gli atleti possano esprimersi liberamente, attraverso i
moduli personali della performance atletica e della interpretazione
artistica.
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