Windy Riley goes Hollywood
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Il
film Produzione: Educational Pictures Distribuzione:
Educational Pictures (12 Agosto
1931; © 3 Maggio 1931; LP 2394) Regista: William B. Goodrich (Roscoe "Fatty Arbuckle") Sceneggiatura:
Ernest Pagano e Jack Tonley Fonte:
fumetto ideato da Ken Kling Fotografia: Harry Fischbeck e Clifford Blackstone Riprese:
girato alla fine del 1930 Note
tecniche: Parlato; b\n; 2 bobine (21') Titoli internazionali ed alternativi:
cfr. curiosità II Il
cast
Jack Shutta (Windy Riley)
Louise Brooks
(Betty Grey)
William Davidson (La Ross)
Wilbur Mack (Snell)
Dell Henderson (Allen)
Walter Merrill
(Reporter)
Reperibilità:
Unknown Video Trama e note Windy Riley, che lavora nella sezione pubblicitaria di uno studio hollywoodiano, conosce la star della Compagnia, Betty Grey, mentre sta recitando nel film The boxcar mistery. Le cose non vanno tanto bene per Betty, infatti le sue continue apparizioni sui giornali scandali scandalistici ne mettono in serio pericolo la carriera. Il logorroico Windy ordisce un piano per aiutarla, piano che, tra l'altro, contempla il rapimento del regista del film, La Ross, tenuto come ostaggio in un
garage. Il diabolico intrigo, tuttavia, sortisce l'effetto opposto: i giornali incolperanno Betty della sparizione dell'uomo. Windy corre ai ripari e , prima dell'uscita della notizia, ritrova e libera l'ostaggio che sembrava perso in un labirinto di autorimesse. La carriera di Betty è salva, anzi lei e La Ross si sposeranno.... Il cortometraggio è interessante per due motivi: si può ascoltare per la prima volta la bella voce da contralto di Louise (che appare senza frangetta) e capire che non fu l'avvento del sonoro a far declinare la sua carriera; scoprire che il regista è Fatty Arbuckle, uno dei maggiori talenti del cortometraggio comico americano (recentemente Fuori Orario ha trasmesso un suo corto con Buster Keaton semplicemente esilarante). La carriera di Arbuckle si era interrotta definitivamente dopo lo scandalo Virginia Rappe, la giovanissima ragazza trovata morta dopo una festa nella sua casa. Egli fu assolto dall'accusa di omicidio, ma la sua immagine bonaria rimase completamente distrutta: "[Arbuckle] non fece nessun tentativo di dirigere (...) sedeva su una sedia come un uomo già morto" testimonierà Louise Brooks in un'intervista a Kevin Brownlow; in effetti morirà pochi anni dopo. Lo scandalo Rappe, raccontato da Kenneth Anger in Hollywood Babilonia, probabilmente segnò la fine dell'innocenza del cinema americano; spietato poi lo pseudonimo che Fatty si scelse, Will B. Goodrich, vale a dire I will be good, sarò buono. Ma Hollywood non perdonò mai. Louise, forse, sentì forse una certa affinità col personaggio; la sua carriera cominciava a declinare, i capolavori europei erano stati male accolti dalla critica americana e il suo stile di vita la lasciava piena di debiti. Accettare una produzione minore come questa diveniva, come per Arbuckle, una questione alimentare. Per saperne di più:
Windy Riley goes Hollywood Bibliografia Thomas Gladysz:
Windy Riley goes Hollywood Recensioni su Louise Brooks:
americane (2)
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