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LA CANZONE DI BE
TITOLO: La canzone di Be
AUTORE: Lesly Beake
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: Ottobre 1997
Di Andrea Guglielmi
Penso che Lesly
Beake voglia farci conoscere la povertà dell’Africa. Lo fa attraverso una
storia. Questo racconto si svolge a nord della Namibia, vicino al deserto del
Kalahari, dove vivono gli Ju, che noi chiamiamo Boscimani: un popolo nomade di
cacciatori, messi a dura prova dall’incontro con i bianchi e con la loro
cultura. Be e sua madre Aia sono appunto boscimane, fra le ultime a vivere
secondo le tradizioni della loro gente, in un villaggio dove la solidarietà e il
calore degli altri le avvolgono e le accompagnano. Ma presto saranno costrette
ad abbandonarlo, chiamate dal vecchio papà di Aia che lavora nella tenuta di un
bianco, e per Be comincerà una vita tra ombra e luce, piena di solitudine, di
misteri e di domande.
Questo libro mi è piaciuto perché era tratto da una storia vera e a volte mi
sono anche immedesimato nel personaggio principale della vicenda narrata.
Si chiamava Friedrich
TITOLO: “Si chiamava Friedrich”
AUTORE: Hans Peter Richter
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
Di Federica Rossi
Friedrich, ragazzo ebreo, vive con la sua famiglia in Germania.
Un giorno conosce un suo coetaneo, non ebreo: tra i due si crea un legame
fortissimo, nonostante le differenze.
Anche le due famiglie diventano molto unite e riescono a vivere bene una con
l’altra.
Ma gli Ebrei, secondo alcuni, non sono persone normali e quindi è meglio
evitarli, anzi eliminarli del tutto e togliere loro tutto ciò che hanno.
La famiglia di Friedrich, dopo aver rischiato di perdere la casa, essere rimasta
disoccupata ed essere stata costretta a mandare il ragazzo in una scuola per
Ebrei, non si arrende, ma continua a battersi per la libertà, con la speranza
che tutto finisca presto.
Un libro semplice e bellissimo che racconta, facendo narrare le vicende ad un
ragazzino, il più terribile evento della storia.
Ma soprattutto vuol far capire che siamo tutti uguali, che dobbiamo volerci bene
e che non è bello discriminare una persona se professa una religione diversa, se
è più scuro di noi, se non parla la nostra lingua.
Tutti siamo uguali: due occhi, una bocca, un naso, due orecchie… ma quello che
conta veramente è ciò che abbiamo dentro, ciò che proviamo.
Frase più bella: “Una volta erano gli Ebrei, oggi sono i negri, oppure gli
studenti… domani, forse, saranno i bianchi, i cristiani o gli impiegati…”
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Una valle piena di
stelle
TITOLO: “Una valle piena di
stelle”
AUTORE: Lia Levi
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1997
Di Federica Rossi
Quando parliamo di strage degli Ebrei non bisogna pensare “è successo tanto
tempo fa”, perché sono passati all’incirca cinquant’anni, che non sono poi
molti. Inoltre, anche se ne sono stati responsabili maggiormente i Tedeschi,
tutti ne eravamo partecipi perché a farlo siamo stati proprio noi, noi uomini.
Infatti io mi chiedo come ha potuto l’essere umano uccidere un suo fratello,
perché in fondo, anche se siamo tutti diversi per il colore della pelle, per le
religioni che professiamo e per tante altre cose, siamo come dei fratelli e
dobbiamo volerci bene.
Libro entusiasmante e coinvolgente questo che insegna anche cosa vuol dire
veramente accettare ognuno per quello che è. A me è piaciuto molto anche per la
semplicità del linguaggio che aiuta a comprendere facilmente ciò che vuole
comunicare l’autrice.
Questa è la storia di una famiglia, apparentemente molto tranquilla, con una
figlia dodicenne. Ma il segreto di questa allegra “comitiva” stava nell’essere
ebrei e un giorno, così, all’improvviso, senza alcun motivo, quelli che
comandavano si misero a perseguitare proprio quelli come loro. Cosa potevano
fare? Scappare era l’unica soluzione possibile. E infatti, aiutati da alcuni
amici e con tutti i risparmi che avevano, riuscirono ad arrivare in Svizzera,
dove potevano stare sicuri.
Ma l’avventura non era finita lì, anzi… era appena iniziata!
Frase più bella: “Anche gli amori, come le amicizie, nascono, sembrano dei soli
destinati a dare luce e calore per sempre e invece, proprio come il sole,
tramontano e segnano la fine di un giorno.”
CRONACHE MINORI
Titolo: Cronache minori
Autore: Gardini Slai
Collana: Salani narrativa
Di Elisa Cesaretti
Che cosa c’è di tanto importante in un anno di scuola, da venire raccontato in
un libro?
A meno di cose eccezionali, i ragazzi della scuola media non vivono esperienze
diverse da quelle di Ruben e Anna.
Nel normalissimo vivere quotidiano, ci sono in realtà mille motivi ed
avvenimenti di grande interesse: perché?
Ma perché capitano nella propria vita, che è unica, irripetibile, preziosa.
Sono tutte cose speciali, perché in una vita normale di ragazzi e di ragazze,
ogni scoperta di sé e del mondo è un passo lungo la strada della vita, la strada
su cui si diventa grandi.
Ruben ed Anna… due nomi, niente di più.
Ma questi due nomi sono fatalmente intrecciati, “intrecciati” per la vita.
“Sto crescendo… sto cambiando” si trovò a pensare.
“Se lo sentiva addosso, il cambiamento.
Molte cose che prima gli piacevano ora non gli dicono più nulla; in lui
sorgevano nuovi interessi, nuove attenzioni.
L’umore instabile, facile all’allegria, ma anche alla malinconia.
E poi il desiderio di stare assieme ai suoi coetanei, sempre.
Si sentiva anche un po’ spossato, ma questo non lo diceva di certo a sua madre,
che lo avrebbe costretto ad una cura ricostituente e lo avrebbe trattato come un
maialino da ingrasso.”
Con questo pezzetto di racconto, l’autore ci spiega tutto il libro: crescere è
bello, strano, diverso, per ognuno di noi.
Il libro… mi ha fatto pensare… perché è bello, ben scritto, semplice, ma
profondo.
Frase preferita: “Se nella vita c’è un’età magica, indimenticabile, questa è
l’adolescenza.
Lo sanno bene quelli che l’hanno lasciata.
Vi si entra senza preavviso, impreparati, indifesi, si è colti da un sottile
senso di vertigine nell’affacciarsi su un mondo di esperienze ed emozioni molto
più vasto di quello della fanciullezza.
Il momento del “guado” è rapido, intenso.”
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