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Tra la Sieve e l'Arno, il treno...della Fede
 
 

In treno per pievi e altri luoghi della fede.
E' la possibilità offerta, in provincia di Firenze, dall'
"anello della Faentina", nuovamente riformatosi dopo la riattivazione del tratto di linea da Firenze a Borgo San Lorenzo via Vaglia.
Inerpicandosi dal capoluogo verso Pratolino, la linea ristrutturata, ricca di fermate,consente soste alle Caldine per ammirare il vicino convento della Maddalena e a Cercina per la bella pieve di Sant'Andrea, ricordata già nell'800, dall'originale campanile con la cella campanaria aggettante rispetto al resto della struttura.

L'altra pieve di San Cresci a Macioli, situata presso il paese di valico e resa famosa da quel burlone del pievano Arlotto Mainardi, che la resse dal 1426 al 1468, è invece raggiungibile con una risalita non lunga della statale 65 dalla stazione di Fontebuona.

Passato Vaglia, San Piero a Sieve offre la sua pieve di San Pietro, risalente al XII secolo, ma nei dintorni a settentrione e a occidente del paese sono numerose le chiese degne di una visita, che suggeriamo a chi non intendesse rinunciare all'auto.

In direzione Nord, poco prima di Scarperia, spicca sulla destra la pieve di Fagna, con la sua candida facciata dovuta ai rimaneggiamenti subiti nel Settecento.
In paese. oltre al bel Palazzo dei Vicari, recentemente restaurato, sono da visitare numerose chiese ed oratori, tra cui quello, - significativo, da queste parti! - della Madonna dei Terremoti.
   
Ma la più bella della zona è la pieve di Sant'Agata, che si trova nell'omonima frazione e risale al X secolo.
    

A ponente di San Piero è invece da ricordare l'altra antica pieve di San Giovanni in Petroio, raggiungibile dalla strada per Barberino di Mugello e caratterizzata da decorazioni di stampo alto medievale e dalla navata centrale più elevata rispetto alle altre, mentre verso Nord-Ovest si trova il bel complesso conventuale francescano di San Bonaventura al Bosco ai Frati, antico cenobio basiliano ristrutturato nel XV secolo per volere di Cosimo il Vecchio.

 

Il treno raggiunge in breve Borgo San Lorenzo, capoluogo mugellano, che ci offre la pieve dedicata al Santo che dà il nome al paese, affiancata da un massiccio campanile ottagonale. A Sud del paese, sulla statale 302 Faentina, si trova invece Santa Felicita a Faltona, nota fin dall'anno 1016.

A Borgo San Lorenzo la rinnovata linea ferroviaria si innesta in quella che raggiunge Faenza da Pontassieve. Il ramo in direzione della Romagna consente di portarsi a Ronta. Appena a monte è il bel santuario montano della Madonna dei Tre Fiumi.

Prendendo invece il treno verso Pontassieve e Firenze, si oltrepassa Vicchio nei cui pressi è Barbiana la famosa parrocchia di don Lorenzo Milani che proprio qui, tra l'altro, è sepolto: un altro consiglio per gli "irriducibili" dell'auto.
Per i "convertiti" alla ferrovia, la prima sosta d'obbligo è invece a Dicomano, dove si trovano l'austera pieve di Santa Maria con il suo, poderoso e tozzo campanile quadrato, e l'oratorio di Sant' Onofrio, risalente alla fine del Settecento. La successiva fermata nella frazione di Contea propone l'altro convento francescano di San Giovanni Battista a Sandetole con l'annessa chiesa anch'essi settecenteschi.

Il treno continua a discendere la valle della Sieve, superando l'abitato di Rufina, e giunge così a Pontassieve, dov'è il bivio della vecchia ferrovia per Roma.
Appena a Sud del paese, già nel territorio comunale di Rignano sull'Arno e in quello diocesano di Fiesole, si può ammirare la chiesa di Santa Maria a Rosano, annessa al monastero attualmente abitato da monache di clausura benedettine.

Un'ultima fermata consigliabile è quella delle Sieci, dove si trova la pieve di San Giovanni a Remole, con il caratteristico campanile dalle linee architettoniche simili a Rosano: due "gioielli gemelli" sulle contrapposte rive dell'Arno, a pochissimi chilometri l'uno dall'altro.

E Firenze, ormai, all'orizzonte, con le sue chiese periferiche di origine romanica di Sant'Andrea a Rovezzano e di San Michele al Gignoro, ad un tiro di schioppo dalla ferrovia così come ormai in città, San Michele a San Salvi con il suo "Cenacolo" di Andrea del Sarto.