Storia della guerra cecena

LA SECONDA GUERRA CECENA

 

 

 

Il nuovo premier russo, Vladmir Putin, non sta certo a guardare passivamente quello che avviene in Cecenia ed attende l'occasione giusta per "ristabilire l'ordine" nella provincia e vendicare la cocente sconfitta del 1996. Nel corso dei primi mesi del 1999 si registrano oscure manovre di destabilizzazione nella zona e, addirittura, di finanziamento delle fazioni più estremiste del debole governo ceceno. Sempre inspiegabilmente, le truppe russe che sorvegliano il confine del Daghestan, allentato la sorveglianza. Nell'agosto 1999, gli uomini di Khattab e Basayev invadono il Daghestan. E' l'occasione che aspettava Mosca: le milizie, in breve tempo, vengono ricacciate indietro dall'aviazione e dall'artiglieria di Mosca. Nel settembre dello stesso anno diversi palazzi residenziali della capitale russa saltano in aria, facendo più di 300 vittime fra la popolazione civile. Il Cremlino accusa i combattenti di Basayev, "terroristi" che avrebbero agito per rappresaglia alla sconfitta in Daghestan. Tuttavia, ex ufficiali dei servizi segreti hanno sostenuto che, in realtà, il governo Russo potrebbe aver inscenato una finta provocazione per giustificare la seconda invasione della Cecenia. Il premier russo Putin, nell'ottobre 1999, ordina di invadere la Cecenia. Il pretesto è che i ceceni appoggiano gli indipendentisti islamici in Dagestan, altra repubblica strategica ancora sotto il controllo di Mosca. Gli attacchi russi sono, questa volta, violentissimi. Le truppe regolari danno origine ad una spirale di violenza e massacri di civili. Nel giro di pochi mesi cadono tutte le principali città della Cecenia, fra cui la capitale Grozny, sottoposta ad un sanguinoso assedio e bombardata fino alla distruzione. L'aviazione russa utilizza anche armi chimiche e le truppe di terra commettono atroci violenze contro la popolazione civile. Tutto avviene nel quasi completo silenzio della Comunità Internazionale. Parallelamente alle azioni delle truppe di Mosca, cambia la tattica delle milizie cecene che trasformano il conflitto in una situazione di guerriglia permanente: sacche di resistenza si costituiscono nei maggiori centri urbani, Grozny su tutti, e soprattutto nelle montagne a sud. Nel triennio 1999 - 2001 i combattimenti fra truppe regolari russe e milizie cecene furono intensi e violenti e, purtroppo, si registrarono migliaia di vittime fra la popolazione civile. (ottobre 2004)

 

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