Storia della guerra cecena

AZIONE DIPLOMATICA

 

 

 

La resistenza cecena sembra accettare il dialogo con la Russia solo a parole, mentre sul campo gli attacchi continuano; d'altra parte il Cremlino rifiuta categoricamente qualsiasi negoziato con la guerriglia, inclusa quella "moderata", rappresentata da Maskhadov e dal suo segretario Akhmed Zakayev, quest'ultimo rifugiatosi a Londra nonostante le ire di Putin. Anche il ruolo del presidente indipendentista è estremamente controverso, soprattutto riguardo ai legami con Basayev, comunque non così stretti come sottolinea la propaganda della guerriglia. Lasciano perplessi i suoi proclami, in cui ci si pronuncia "favorevoli ad una trattativa con Mosca", e successivamente si minacciano "bagni di sangue" in caso di mancata risposta da parte del Cremlino. Neppure i Paesi occidentali sembrano avere la capacità di trovare una soluzione a questa tragedia che dura ormai da nove anni. Si è indotti a pensare che sia la "volontà" che scarseggia, considerato che alcuni politici, per timore di veder scadere le relazioni commerciali con la Russia, appoggiano appieno la teoria "antiterrorista" di Putin, condannando gli attentati suicidi ma, soprattutto, non menzionando affatto le stragi e le devastazioni governative. Chi invece avanza qualche polemica viene immediatamente bollato come "amico dei terroristi". Una recente risoluzione del Parlamento Europeo che condannava la politica del Cremlino, è stata prontamente bocciata. Gli appelli delle Organizzazioni umanitarie che operano in Cecenia, fra cui Amnesty International e Human Rights Watch, sono caduti nel vuoto. Oggi la Cecenia è un gigantesco cumulo di macerie, scossa da combattimenti e resa insicura dalle incursioni delle forze russe e locali, oltreché dominata da estrema povertà e pessime condizioni igienico-sanitarie. A Grozny come in altri centri urbani, ogni notte risuonano sparatorie e colpi di artiglieria. Senza un adeguato intervento politico internazionale, questa situazione è destinata a permanere per un tempo estremamente lungo. (ottobre 2004)

 

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