Caro
fratello...caro Aldo… o se preferisci anche carissimo “Bastardo”…
mi piace ricordarti così e pretendo che anche chi vorrà
ricordarti ancora dopo la tua morte fisica, lo faccia come me attraverso
questo modesto messaggio nato dentro di me ad un mese esatto dalla tua
fuga verso DIO.
Sul quadretto di casa mia che ho fatto per tenerti sempre presente,
ho omesso appositamente date di epigrafi funerarie dal momento che non
credo alla morte definitiva di nessuno, piuttosto credo all’inizio
della vera vita che si profila per ognuno di noi dopo che questo fardello
di carne ed ossa non ce la fa più… nel caso tuo, il fardello
non si è appesantito di vita inutile, non vera, anzi, si è
gonfiato a tal punto di VITA fino al punto che lo spirito leggero, ti
ha attirato verso il cielo. Così mi hai lasciato quando ancora
a mio avviso un altro poco potevi rimanere. Nessuno e quindi neanche
te, lascia le cose di questa terra incompiute, neanche chi purtroppo
non vede la luce o il suo alito di vita è breve o la sua vita
piena di difficoltà e sofferenze… bisogna per capire questo
mettersi nell’ottica della VERA LUCE, quella DIVINA.
… Ecco, io ho interpretato così le tue parole “La
fede non sono soltanto parole e la morte non è la fine”.
A chi dice quindi che hai smesso di soffrire dico che deve uscire da
qualche tenebra, non ha interpretato bene il messaggio che qualcuno
che la sa più lunga di noi, ha immesso nel tuo profondo da sempre,
non ha capito soprattutto che NONOSTANTE TUTTO, tu il vizietto di vivere
lo custodivi gelosamente e di conseguenza lo trasmettevi con prepotenza
anche agli altri… sai quanto ho sfruttato questa tua caratteristica!!!
Ma ancora non mi riesce di superarti, se mi aiuti è una cosa
buona caro fratello.
Venendo dietro ad alcuni interrogativi tuoi profondi e provocatori mi
viene spontaneo rispondere e affermare che “...Non ci poteva essere
altra strada diversa da questa…” tu amico mio questo lo
sapevi ed ora lo sai meglio. Aiutami sempre ad essere contento della
mia storia e ad esserne sempre più convinto della sua unicità,
poiché vedi, madre Teresa ha coniato il detto che IL MALE PIU’
GRANDE DELL’UOMO E’ L’INDIFFERENZA, ma l’indifferenza
è provocata dalla non accettazione di se stessi prima di tutto
e dalla non accettazione della propria unicità. Io sono contento
della mia storia con tutti i suoi drammi e i miei difetti, e non desidero
cambiarla con nessuno… stesso discorso per il mio aspetto fisico.
Attenzione però a tutto questo, che non significa assolutamente
“...quando la volpe non arriva l’uva dice che è acerba…”,
non significa essere piatti e remissivi, rassegnati, no, anzi essere
consapevoli della propria esistenza unica, ci ha imposto a lottare e
cambiare sia le nostre che quelle altrui situazioni di disagio, ma questo
lo analizzeremo continuando il nostro dialogo su queste pagine. Mi spaventa
un po’ il tuo coraggio nell’affrontare le cose e accomodarle
alla luce e trasparenza di una politica che si chiama FEDE, veramente
sei stato contagiato da tuo fratello Giovanni e l’altro mio caro
ciccione Pasqualino che adesso hai raggiunto… chissà cosa
produrrà questo triplice complotto nell’intimo di noi amici
mortali? Certamente allevierete la superficialità e le inutili
arrabbiature di noi mortali e ci indicherete che nulla sarà vano
se diamo il senso del VERO AMORE alle lotte, alle sofferenze e alle
gioie che ci capiteranno in questo passaggio obbligato.
Vincenzo