Diversamente Abili

Marzo/Aprile 2000

Cellulari accessibili

Il telefono, la mia voce
di Aldo Miceli

Sembra impossibile, ma il vorticoso progresso tecnologico dei telefonini non è ancora arrivato al traguardo di realizzare un cellulare in grado di funzionare esclusivamente in base a comandi vocali, una funzione che semplificherebbe la vita a molte persone disabili, ma che sicuramente sarebbe un ghiotto optional per tutti. Nel frattempo un nostro "esperto" ha cercato il miglior compromesso. Ecco il suo test, divertente e serio al tempo stesso.

Volevo acquistare un cellulare. Non è un'operazione facile specialmente poi se si è disabili. Mi spiego meglio: sono "meno abile" ed esattamente ho la distrofia muscolare. Le mie capacità motorie sono ridotte e non riesco ad alzare le braccia per rispondere al telefono o per chiamare qualcuno. Ci vorrebbe un cellulare "ideale", ma questo non esiste come forse non esiste alcun oggetto ideale.
Il concetto di ideale per una persona disabile non è dettato da motivi estetici, di moda o di tendenza ma da necessità reali.. Dopo mesi di riflessione e di ricerca su me stesso e sul mercato ho individuato le mie esigenze e quali sono i cellulari che le soddisfano, o che ne soddisfano almeno alcune.

Esigenze

Stando alle mie necessità un cellulare dovrebbe:

permettere l'utilizzo in cuffia per evitare l'uso delle mani;
rispondere automaticamente ad una chiamata e automaticamente chiudere la comunicazione al suo cessare senza dover aprire sportellini o digitare tasti;
avere un sistema di riconoscimento vocale (voice dial) premendo meno tasti possibili, o un tasto il più possibile comodo, magari decidendo io quale. Esagerando si potrebbe anche pensare ad un sistema di riconoscimento vocale attivato da una parola prestabilita e messo in pausa da un'altra (molti software per PC già offrono questa opzione);
disporre di tasti di spostamento su e giù (frecce) posizionati nella parte anteriore, oppure programmabili;
offrire una tastiera comoda ed ergonomica magari personalizzabile.

Mercato e accessori

Vediamo ora che cosa offre il mercato soprattutto in quanto ad accessori.
L'uso della cuffia (l'auricolare) è ormai di serie in tutti i cellulari, peccato che spesso questa disattivi altre funzioni. Ma affrontiamo dettagliatamente l'argomento perché è qui che si trova il bandolo della matassa.
L'auricolare è un dispositivo munito di microfono ideato per evitare di tenere in mano il cellulare. A volte sul microfono c'è anche un tasto che attiva varie funzioni o anche il voice dial. Con il mio tipo di disabilità non riesco a raggiungere questo tasto.
Il kit viva voce permette l'utilizzo del cellulare in auto; è costituito da un contenitore munito di uno spinotto che si inserisce nella presa accendisigari, da un altoparlantino amplificato e da un eventuale microfono esterno magari quello stesso dell'auricolare.
Il mini kit viva voce è invece una soluzione che, per mia esperienza, è poco nota presso gli stessi commercianti. E' una via di mezzo tra un auricolare e un kit viva voce. La sua caratteristica principale è quella di attivare le funzioni esclusive per il kit viva voce da automobile ad esempio l'auto risposta. Questa è una funzione che esiste in molti telefonini ma viene attivata soltanto quando si usa il kit viva voce.
Alcuni cellulari offrono poi il riconoscimento vocale che grazie alla nuova tecnologia è abbastanza preciso anche se ancora limitato in quanto a numeri memorizzabili. Confido nella futura possibilità di dettare tutte le cifre di un numero telefonico.
E venendo alla tastiera le frecce sono i tasti più importanti. Ci sono telefoni che le hanno sul fianco, altri sul davanti nella tastiera, ma di personalizzazione non se ne parla: sarebbe invece una funzione importante perché permetterebbe di adattare il cellulare alle esigenze di ognuno.
Nella mia vicenda ho dovuto scendere a dei compromessi. Ho girato in lungo in largo, ho visitato i principali siti internet che parlavano dell'argomento. Mi sono rivolto a diversi punti vendita di cellulari ripetendo le stesse domande. Alla fine ho trovato due cellulari sui quali ho compiuto qualche test.

Prove

L'Ericsson T18 è un buon compromesso per ricevere telefonate senza muovere un dito con l'accessorio mini kit viva voce. Le possibilità di impostazione sono due; la prima è attivare l'auto risposta: la comunicazione si avvia dopo uno squillo (un po' poco!). L'altro metodo è quello di pronunciare, mentre il telefono squilla, la parola "rispondi" (o un'altra che più ci piace) se si vuole attivare la comunicazione; o "occupato" se non si vuole rispondere alla chiamata. Invece, per chiamare, l'operazione da compiere è premere il tasto laterale del volume e pronunciare il nome desiderato. Tutto molto facile, ma non è tutto oro quello che luccica!
Difficoltà: se devo effettuare una telefonata ad un cellulare, digito il tasto laterale e pronuncio il nome; alla fine della chiacchierata il mio interlocutore chiude la connessione, il mio cellulare sgancia e ritorna in attesa. Se invece chiamo un telefono fisso, quando l'interlocutore chiude la connessione, il mio cellulare non sgancia e continua a mantenere aperta la comunicazione! Questo mi obbliga ad aprire lo sportello e a digitare il tasto rosso di chiusura!

Il gestore

Dopo il telefono bisogna scegliere un gestore. E' veramente una giungla! Chi mi fa pagare meno, mi offre più servizi e mi dà più garanzie?
Per le mie necessità e convinto dalle loro proposte, ho scelto Wind. Ma anche qui è una scoperta. Wind offre gentilmente un servizio: alla fine della chiamata un resoconto scritto ricorda quanto ho consumato e quanto mi rimane nel conto.
Il problema nasce dal fatto che questa gentilezza blocca la possibilità di effettuare un'altra chiamata a meno che non apra lo sportello, digiti il solito tasto rosso e richiuda lo sportello. La cosa buffa: questa gentilezza è obbligatoria. Non esiste modo di disabilitarla.
Cerco chiarezza: chiamo il mio gestore, mi rispondono: "Non dipende da noi, chiami il centro assistenza del suo apparecchio". Chiamo il centro assistenza: "Non dipende dall'apparecchio, ma dal suo gestore". Richiamo il mio gestore, mi dicono: "E' un nostro servizio e non è possibile disabilitarlo". Un amico mi presta la sua scheda (Tim), provo e il problema svanisce.
Per il secondo problema, cioè quello chiudere la connessione con i telefoni fissi, ho provato un altro cellulare, il Philips Xenium 929.

Ancora prove

La Philips stupisce sempre per le sue trovate tecnologiche; con lo Xenium 929 ha inventato, o meglio ha riadattato, il tasto pilot, praticamente un mini joystick, posto lateralmente. Funziona con tre movimenti: pressione verso l'interno, clic in alto e clic in basso. Da qui si fa tutto; tenendolo premuto si attiva la chiamata vocale. Al termine di una comunicazione con un telefono fisso o mobile, basta premere il tasto, cliccare in alto e premere ancora una volta il tasto pilot.
Questo perché alla prima pressione si entra nel menu a carosello e si possono quindi attivare tutti i comandi disponibili.
Difetti: per sfogliare il menu bisogna usare la rotella pilot; non c'è sulla tastiera nessun tasto che permetta di navigare nel menu. La pressione del tasto a volte si inceppa se non si preme con esattezza. Lo sportello non è un vero e proprio difetto perché è possibile toglierlo con estrema facilità.
Pregi: pesa solo 95 grammi. I tasti molto vicini e molto "morbidi" sono un vantaggio per i meno abili, ma uno svantaggio per chi ha le dita grosse.
In qualsiasi menu si entri dopo un minuto ritorna alla posizione iniziale. Senza vedere il menu, è facile perdersi, ma basta attendere un minuto oppure premere a lungo il tasto pilot e si torna indietro di menu in menu.
Comandi vocali e richiamo vocale: è possibile memorizzare fino a 15 caselle vocali. Quindi è possibile associare 15 numeri oppure 15 comandi vocali. I comandi vocali sono davvero molti e permettono di gestire molte funzioni: la funzione "autonomia" per il risparmio della batteria; la funzione "silenzio" per zittire il cellulare; la funzione "richiamo ultimo numero" o l'ancora più utile "rispondi ultimo numero" che permette di richiamare l'ultima persona che ci ha telefonato. Il riconoscimento vocale è buono anche ad una distanza di circa trenta centimetri. Non ho ancora avuto modo di verificare la funzione di auto risposta, ma stando al manuale permette di fare un sacco di altre cose. Mi riservo di parlarne quando avrò provato il mini kit viva voce.

Conclusioni. Per scegliere il cellulare giusto bisogna innanzitutto identificare bene le proprie esigenze e provare prima dell'acquisto il telefono chiedendo al venditore di perdere il tempo necessario per effettuare tutte le prove del caso. Da parte mia aspetto con pazienza il giorno in cui verrà costruito un telefono che farà tutto attraverso la voce. Sarà una perfetta risposta per una grossa fetta di meno abili, e sicuramente sarà un bel gioiellino di tecnologia per tutti gli altri "più abili".

Segue a pag. 2

Tratto Mobilità - Costruire l'autonomia




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