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La grande scommessa

 

        

Cari concittadini,

questo mio intervento sulle imminenti elezioni amministrative trova la sua ragione nel voler precisare il perché della scelta “unitaria” con la lista che ha designato a candidato sindaco Angelo Tullio.

È un momento politico importante. Oggi la politica è in crisi perché le manca la forza trascinante degli ideali. È pur vero che la politica nel corso dei secoli ha fatto nascere una sterminata ed indistinta classe media affrancata dai bisogni primari; ma è altrettanto vero che ha indotto sempre più a pensare che per assicurarsi una vita agiata, per se e per la propria famiglia, si è disposti a sacrificare l’etica e la propria dignità; producendo indifferenza, egocentrismo e menefreghismo verso la sfera pubblica, valori contrari al senso di comunità. Fintanto che non si è più disposti a lottare per i nuovi bisogni e per gli ideali. Ma ci si chiude nel proprio privato e nelle proprie consuetudini, rifiutando le novità.

Noi di Rete Civica ci siamo mossi controcorrente, costruendo una proposta politica nata nella cosiddetta società civile di Rocchetta Sant’Antonio. Un possibile accordo con altre formazioni politiche non suscitava in me un elevato grado di consenso. Ma ho dovuto fare i conti con le fatali resistenze ambientali e culturali presenti nel nostro paese. Così gli ideali si sono dovuti ineluttabilmente far coesistere con il reale. Ed essendo Noi uomini di talento, sarebbe stato strano che non cogliessimo questo stato di fatto. E che non prendessimo consapevolezza che le “rivoluzioni copernicane”, da queste parti, hanno bisogno di tempo e di modi consentiti. Così ci siamo mossi in coerenza con la realtà che ci circonda: non restando fermi, ma spostandoci in rapporto ad essa. 

Restando immobili saremmo rimasti sul piano della proposta e della lotta. Mentre, “agganciandoci” (!) alla realtà, abbiamo investito nella possibilità di assumerci le fatiche della responsabilità di governo. Così la mia radicalità sociale fatta di valori e di ideali si è accompagnata alla flessibilità delle relazioni con la speranza che questo avvicinamento“unitario” possa spostare dalle parole ai fatti l’impegno di tutta la nuova coalizione.

Dunque nessuna sorpresa. Più semplicemente, io e gli amici di Rete Civica, ci siamo messi in movimento coerentemente con i tempi culturali, politici e sociali del nostro paese. Ed è rispetto a questi tempi che non deve apparire contraddittoria la nostra scelta, dal momento che a Rocchetta Sant’Antonio la naturale tendenza politica è di credere che si vince solo con i “voti” e non con le idee, purtroppo. E noi con questa correlazione, figlia di un modo secolare di pensare, abbiamo dovuto interagire nella onesta convinzione di dare al paese una nuova classe dirigente nella riposta fiducia di correggere la traiettoria declinante del nostro paese. Giungendo così alla esigenza di dar vita ad nuova identità: Rocchetta per tutti.

Noi di Rete Civica siamo e rimarremo antagonisti rispetto ad un modo bizantino di fare politica. Ma realisticamente non abbiamo voluto buttare via una grande occasione per porre fine ad una stagione amministrativa di forte prevaricazione del potere della uscente consiliatura.

Con questa alleanza abbiamo voluto rafforzare e rendere competitiva una idea: archiviare una concezione proprietaria della gestione della cosa pubblica, ed aprire ad una gestione democratica.

Ed ecco che, per far crescere le nostre idee e realizzare il nostro programma, abbiamo trovato necessario dar vita ad una paritaria “coabitazione”  con il candidato sindaco Angelo Tullio.

Spero che a questo percorso, che ha portato alla nascita della lista unitaria, - che parla a più voci - venga riconosciuto almeno il valore di aver contribuito ad aumentare le possibilità di vittoria per il rinnovo degli amministratori: Riconoscimento che, io e gli amici di Rete Civica, sentiamo di meritarci.

Le vere ragioni di questa Alleanza vanno ricercate, quindi, nella possibilità di aprire il paese a mondi nuovi, che fino ad ieri erano impensabili; perché con questa nuova coalizione si coniuga la passione e gli ideali alla capacità e alla volontà di interpretare la politica come chiave per sanare i centenari problemi della gente.

Noi, a questa alleanza, pensiamo di aver dato un carattere di popolo perché valutiamo che la società civile, da cui noi proveniamo, abbia trovato un suo spazio politico e programmatico.  

Eravamo partiti come innovatori e tali rimarremo. Sentiamo troppo alta la posta in gioco per distrarci col teatrino della politica. Disubbidiremo alle ragioni dell’alleanza ogni qualvolta sentiremo minacciati i valori di trasparenza, di legalità e di buongusto a cui noi ci richiamiamo.

Sono onestamente convinto che il buon governo di una amministrazione sta nel principio dell’alternarsi delle forze politiche e che, viceversa, si tende ad appropriarsi di un potere che produce di conseguenza situazioni di malgoverno, di sopraffazione, di inefficienza e benefici calanti nei confronti dei cittadini.

Mi ero candidato, capeggiando la lista di Rete Civica, perché consapevole che non si può vivere chiusi sempre in un sogno adolescenziale: bisogna prendersi delle responsabilità affinché il sogno di un paese migliore sia possibile.

Tuttavia ero anche intimamente convinto che una rondine non fa primavera. E che un fiammifero si spegne se si pensa di bruciare una foresta umida. ….. nessuno più professa le idee, ma tutti riflettono una realtà vissuta.

Senz’altro c’è il rimpianto per non essere riuscito a portare a termine la genuina prodezza, sebbene la carica ideale rimarrà ancora e per sempre espressione dei miei proponimenti.

Adesso, se mi sarà sollecitata una scelta di governo, sceglierò assumendomi il peso e l’ònere della responsabilità. Vivendo la conquista di questo impegno come un atto morale.  

Accomiatandomi, mi auguro solo che il MIO coraggio e che questa “eroica” alleanza, segnata dalla volontà popolare, incontri davvero la fiducia della maggioranza del popolo rocchettano, nella speranza di dare al paese la possibilità di scrivere una nuova pagina di storia.

 Questa è la grande scommessa:
avviare un processo di cambiamento legando il principio di realtà con gli ideali.
E questo è il mio sentimento:
non approfittare della condizione di bisogno del cittadino,
 ma dare a tutti i cittadini di Rocchetta Sant’Antonio ciò di cui hanno bisogno.

 

                                                                            empaticamente,

Rocchetta Sant’Antonio 17-03-2005                                     VITO FENINNO

 

 

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