I due maestri: Ruth St. Denis e Ted Shawn
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Ruth St. Denis: vita e opere Ruth St. Denis
(Ruth Dennis,
1879 - 1968) nasce in un ambiente anticonformista dalla
protofemminista Ruth Emma Hull (la seconda
donna medico, laureata alla Michigan School) e da Laban Dennis, già
divorziato, alcolizzato e scioperato, in ambiente permeato da istanze
teosofiche, utopiste e genericamente spiritualiste. Sotto la regia della
madre (che trasforma la casa in un ritrovo per artisti), la St. Denis
studia le tecniche di François Delsarte (cfr. infra) e si esibisce per
una
ristretta cerchia bohemienne. Nel 1894 ottiene il primo impiego presso il
Worth's Family Theatre and Museum e consolida la carriera nel teatro di
varietà, vero incubatore della danza moderna. Nel 1900 entra a far parte
della compagnia di David Belasco (Zaza, Madame
DuBarry, The auctioneer) e, durante la tournée a
Parigi, alla Paris World's Exhibition, dervisci, danzatori del ventre,
danzatori turchi e cambogiani accendono definitivamente la sua
fantasia, |
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torace e e testa, che
costituiscono gli elementi sempre attivi, mentre gli arti inferiori hanno
una funzione marginale di supporto, che si esprime per mezzo di
atteggiamenti che vanno dalla più totale immobilità allo scatto e al
balzo improvviso: una concezione chiaramente antitetica a quella della
danza classica occidentale, in cui gambe e piedi hanno un ruolo di
assoluto predominio, mentre le braccia rivestono solo carattere
ornamentale, e il volto è prevalentemente privo di mobilità, fisso nel
sorriso" Tale ricerca, aiutata anche da lunghe sessione in biblioteca - la St. Denis fu avida lettrice di testi buddisti e vedanta nonché scrittrice mistica - segnò i primi lavori, Cobras (1906), una danza dei serpenti ambientata in un rumoroso bazaar, Incense (1906), in cui le sue braccia ondeggianti simulano le volute dei fumi turibolari e Radha (1906), in cui "si presentava a piedi scalzi, ornata solo di qualche gioiello di rame sul corpo nudo, avvolta nel fumo dell'incenso, severa e immobile come la statua di bronzo della divinità indiana: di fronte a lei i fedeli si prosternavano nel rituale dell'adorazione. La dea sembrava prender vita a poco a poco, come animata dalla forza della loro fee: prioma si muovevano soltanto gli occhi, poi un soffio di vita facevasussultare il petto, quindi lentamente la vitalitàsi diffondeva lungo tutto il corpo, dal tronco agli arti, e la divinità cominciava a danzare quasi visceralmente, come se un moto interiore si fosse esteso lungo tutta la superficie muscolare". La stessa St. Denis lo considerava il proprio capolavoro. Nello stesso, fecondo, anno, la tournée europea la porta in Inghilterra, alla corte di Edoardo VII, a Parigi ed a Berlino dove entra in contatto con gli intellettuali tedeschi: Max Reinhardt (che la vuole per una Salomé alla Kammerspielhaus), il conte Harry Kessler, Hofmannstahl che, in Die Zeit, così scrive: "In questa straordinaria arte ieratica (...) svanisce ogni traccia di sentimentalismo. E' lo stesso con il suo sorriso, de è questo che da subito allontana i cuori delle donne e la sensuale curiosità degli uomini nel vedere Ruth St. Denis. Ed è proprio questo che rende la sua danza incomparabile. Rasenta la voluttà, ma rimane casta. E' consacrata ai sensi, ma è simbolo di qualcosa di più alto. E' selvaggia, ma incatenata da leggi esterne. Non può essere altro che così". Nel 1908 aggiunge due danze, The nautch, danza del ventre, e The yogi, su di un asceta indiano che medita in una foresta. Al ritorno a New York trova terreno fertile per i suoi esperimenti (i romanzi di Lafcadio Hearn, spettacoli coreani, filippini e cinesi, moda giapponese, sigarette turche ...); concepisce Egypta (1910), balletto in quattro atti che include scene dialogate, quindi O - Mika (1913), ispirata la teatro No. Nel 1914 l'incontro (un provino) con Ted Shawn che sposa nell'agosto dello stesso anno. Nel 1915 fondano la Ruth St. Denis School of the Dance and its Related Material, ovvero Denishawn. Nel 1916 presentano Dance pageant of Egypt, Greece and India, rielaborazione di Egypta, che illustra la vita quotidiana e le credenze spirituali di tre antiche civiltà. Quando nel 1918 Shawn dovette arruolarsi, la St. Denis, con l'ausilio di Doris Humphrey e Pearl Wheeler nella doppia veste di ballerina e costumista, sperimenta visualizzazioni musicali su temi di Debussy, Chopin, Beethoven e Schumann, vale a dire la "scientifica traduzione della struttra ritmnica, melodica earmonica di una compisizione musicale in azione corporea " (tanto che alle pause musicale corrispondeva una stasi della danza). Il ritorno di Shawn acuisce i primi dissensi artistici fra i due: Shawn era proprenso ad un'arte più popolare, che guardava al teatro basso del vaudeville - con i relativi ritorni economici - mentre la St. Denis, a causa anche del suo retroterra culturale, vagheggiava una espressione artistica più alta e disinteressata. Dal 1922 al 1925 intraprendono una tournée presso i piccoli centri americani, vantando nell'entourage Martha Graham, Doris Humphrey e Charles Weidman (quella del 1922 arruolerà Louise Brooks). Nel 1925 è la tournée in Asia, dove stringono contatti con esponenti del balletto imperiale di Tokio, Momiji Gari, e di Beijing, Mei Lanfang. In India la St. Denis viene acclamata come colei che rinverdisce le tradizione del teatro indiano, in decadenza sotto la dominazione britannica. Al ritorno negli Stati Uniti, i contrasti con Shawn e le defezioni dell'ensemble (Martha Graham e la coppia, poi celeberrima, Charles Weidman - Doris Humphrey) chiudono l'esperienza Denishawn. La St. Denis fonda la Society of Spiritual Arts: del 1934 è Masque of Mary, su chiare tematiche religiose; la pubblicazione della biografia nel 1938 inizia la sua mitizzazione quale precorritrice della modern dance. Nel 1845 si riunisce con Shawn in un acclamato Tillers of the soil (da Dance pageant of Egypt, Greece and India) che, tra l'altro, rimane l'unico duetto rimasto su pellicola. La sua ultima apparizione è del Maggio 1966. Sulla sua lapide è scritto: "The Gods have meant/that I should dance/ and by the Gods/I will!" |
Ted Shawn: vita e opere Ted
Shawn (Edwin Myers Shawn, 1891 - 1972). L'influentissimo
critico John Martin ne darà lo dipingerà così: "Keen of wit,
caustic of tongue, avid of interest, terrifically temperamental, of
inexhaustable energy, tenacious, aggressive, indomitable, he was obviously
of the stuff to break down barriers and become the first male dancer in
America to achieve a position of influence and importance". |
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1. Delsarte procede in primo luogo mediante l'enunciazione delle tre principali zone del corpo: fisica, intellettuale, emotiva. Questa triplice classificazione si basa sulla rispettiva causalità delle zone enunciate: i tre principi del nostro essere sono la vita, lo spirito e l'anima. D'altra parte il teorico francese sottolinea come tale triplicità causale formi sempre un'unità in base al principio di corrispondenza, secondo cui a ogni funzione spirituale corrisponde una funzione del corpo, e viceversa: in questo modo vita, spirito e anima costituiscono un insieme unitario e inscindibile.
2. "In secondo luogo
Delsarte classifica una vasta serie di categorie motorie, basandosi sulle
relazioni che sussistono tra il singolo movimento da una parte e le sue
modalità di svolgimento dall'altra" con la conseguente tripartizione in: |
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