L o u i s e   a l   c i n e m a
I film di Louise Brooks nelle sale degli anni Venti

 

          I rapporti di Louise Brooks con l'Italia, durante la carriera d'attrice, sarebbero quasi di indifferenza reciproca: Louise non la nominò quasi mai (a parte una citazione di prammatica in un'intervista a una rivista portoghese); in compenso l'Italia la dichiarò, cinematograficamente, persona non grata poichè non distribuì (neppure importò) le sue prove germaniche, Lulu e Diario di una donna perduta (Cfr. Vittorio Martinelli, Dal Dottor Calligari a Lola Lola, Le Mani, 2001)
          La censura fascista dal 1922 al 1934, quando venne istituito il Sottosegretariato per la Stampa e Propaganda (poi Ministero della Cultura Popolare), con la sezione cinematografica guidata da Luigi Freddi, pur agendo senza alcuna strategia, ebbe forza cospicua. Mentre le produzioni italiane (anche per evitare un danno economico importante) scesero sostanzialmente a patti, autocensurandosi, come oggi, quelle straniere vennero duramente penalizzate: cambi di titoli o didascalie o riferimenti geografici, film parlati ridotti a sonori oppure il semplice divieto costituirono la prassi: ogni revisionismo o bonomia postuma deve tenere conto che, se a volte le maglie si allargarono, fu per la congenita sciatteria dei funzionari.
          Per quanto riguarda la Brooks, fu sicuramente censurato, in alcune scene,
A girl in every port (cfr. Curiosità). Altri suoi film ebbero circolazione, e successo, nel nostro Paese: qui si cerca di darne un sommario, curioso resoconto, con due avvertenze: il risultato è necessariamente incompleto a causa della lacunosità del materiale d'epoca (e l'infame stato di certi microfilm che lo riproducono); inoltre, ci si è limitati, per ora, alle città maggiori, sino al 1930 incluso.
          Ben diversa la situazione per le maggiori città europee: a Londra e Parigi, ma anche in Portogallo, in Belgio e Svizzera, i suoi film circolarono con poche censure e, se il materiale sembra scarso, ciò è dovuto alla difficile reperibilità dello stesso (mancano del tutto reperti spagnoli e, disgraziatamente, tedeschi).
          Quasi del tutto ricostruita la storia delle pellicole americane: i dati, ricchi e precisi segnalano che, forse, il film di minore successo di Louise Brooks fu A girl in every port  mentre gli incassi di un film ormai perduto come Now we're in the air  furono ragguardevoli.

Louise in Italia

Louise a Parigi
Louise a Londra

 

Louise a Lisbona
Louise a Bruxelles
Louise a Ginevra
Louise in Danimarca
(solo 'prime')

 

Louise in America 1925 - 1926

Street of forgotten men
The American Venus
It's the old Army game
The show off
A social celebrity
Love 'em and leave 'em
Just another blonde

Louise in America 1927

Evening clothes
Rolled stockings
Now we're in the air
The city gone wild

Louise in America 1928

A girl in every port
Beggars of life

 

Louise a Buenos Aires

 

Bibliografia

Milano: "Corriere della Sera"
Roma: "Messaggero"
Torino: "La Stampa"
Firenze: "La Nazione"
Napoli: "Il Corriere di Napoli"
Genova: "Il Secolo XIX"
Parigi: "Le Figaro" e, in subordine, "Le Matin"
Londra: "The Times"
Lisbona: "O Seculo"
Bruxelles: "L'Indépendance Belge"
Ginevra: "Journal de Geneve"
Stati Uniti: "Film Daily Year Book" 1926 - 1929
Danimarca: sito Internet
Louise Brooks
Buenos Aires: "Il Giornale d'Italia" - "L'Italia del Popolo"


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