Dicevano di lei V
 
Stroncature, innamoramenti e indifferenze prima del 1955
 
 

ITALIA

 

PRIX DE BEAUTÉ

 
1.
A. Palma, "La Rivista Cinematografica", nr. 6, 30 Marzo 1932
 
"Augusto Genina ..., da valoroso artista quale egli è, ha saputo intessere una appassionante trama per lo schermo dallo spunto offerto dall'annuale concorso di bellezza muliebre, e prescegliendo a protagonista Louise Brooks, la quale oltre a campione di bellezza si è dimostrata anche una valida interprete cinematografica ... Ottima la recitazione della Brooks ..."
 

DIE BÜCHSE DER PANDORA

 
1.
Ettore Margadonna, Cinema ieri e oggi, Domus, 1932
 
"... Con Louise Brooks, attrice nord - americana incompresa e peggio usata dai suoi concittadini, Pabst ha modellato questa paurosa creatura [Lulu] col suo caratteristico procedimento (caratteristico anche del cinema, s'intende) di trarre dalla personalità e dalle attitudini dell'attore il vivo personaggio ..."
2.
Francesco Pasinetti, Storia del cinema dalle origini a oggi, Edizioni di Bianco e Nero, 1939
 
"... Bruna, coi capelli lisci, la frangetta sulla fronte, Louise Brooks aveva un atteggiamento fanciullesco, del tutto simile a quello delle ragazze dell'epoca, le cosiddette maschiette; era una garçonne: e perciò riusciva tanto più attraente e conturbante il rapporto tra la sua personalità fisica e il personaggio di Lulu, quintessenza femminile ..."
3.
Glauco Viazzi, Lulu, "Cinema", v. s., nr. 170, 25 Luglio - 10 Agosto 1943
 
"... Ad interpretare Lulu, Pabst chiamò l'attrice Louise Brooks, né migliore poteva essere la sua scelta: dotata d'una maschera mobilissima (certo più duttile di quella d'una Brigitte Helm o d'una Greta Garbo, che in quel periodo avevano già "fissato" sul volto il loro tipo, il carattere, l'interiore personalità) l'americana si prestava a dare al personaggio ideato da Pabst un fisico che oggi, ad una buona distanza d'anni, non ancora appare sommerso, e reso sgraziato dai costumi dell'epoca, e soprattutto un sicuro, caratteristico senso recitativo tutto fatto allusioni e sfumature, d'improvvisi e sconcertanti scatti posti (in contrasto o in aderenza) accanto a raffinate indolenze del gestire, dell'incedere ..."
4.
Vito Pandolfi, Wedekind, Berg, Pabst: tre Lulu, "Cinema", n. s., nr. 15, 15 novembre 1949
 
"... Pabst apre negli occhi di Louise Brooks dei segni di rivolta che si accendono continuamente ..."
5.
Francesco Savio, Omaggio a Miss Europa, "Cinema", n. s., nr. 76, 15 Dicembre 1951
 
6.

Luigi Rognoni, in Id., Cinema muto dalle origini al 1930, Edizioni di Bianco e Nero, 1952

 
"... Se v'è un caso nel quale l'arte interpretativa coincide con quella creativa del regista questo è perfettamente dato da Lulu  e dal Diario; la recitazione di Louise Brooks, sobria e intonata in ogni minimo particolare al personaggio, sostiene e dà anima a quest'ultimo film ..."
7. Tito Guerrini - Lino Dal Fra, Vita e morte dell'hidalgo, "Filmcritica", nnr. 34-35, Marzo-Aprile 1954

"Essere stato in grado di elevare l'interpretazione di un'attrice, la Brooks, a simbolo del proprio mondo poetico ... significava per Pabst aver raggiunto maturità ed equilibrio artistico. La recitazione concitata, mobilissima, nervosa di Louise Brooks il suo volto, e le spalle magre nella loro rotondità, ci tramandano così una Lulu, donna perduta che - confessiamolo - non si è alieni dall'amare se non dal comprendere. L'esistenza della Brooks appare di una bruciante realtà. Essa è la essenza stessa del peccato e del vizio di un'epoca e di una società"

 

DAS TAGEBUCH EINER VERLORENEN

 
1.
Renato Maj, Il diario di una donna perduta, "Bianco e Nero", nr. 8, 31 Agosto 1938
 
"... la banalità della trama, un sentimentalismo sfruttato, il contrasto facile fra l'ipocrisia e la dirittura e la generosità che può invece avere una donna perduta, renderebbero il film ridicolo, se la recitazione degli attori fosse non mediocre, ma anche semplicemente abbastanza buona. Essa è invece veramente eccezionale. Sotto la regia di Pabst tutti recitano bene, e la mediocrissima Louise Brooks, mal compresa e mal diretta dagli americani suoi connazionali, diventa in questo film una rivelazione ... ottima tra tutte ci appare la recitazione di Louise Brooks nel ruolo di Mary [Thymian]. La folla si agita attorno a lei. Gli avvenimenti si succedono cambiando la sua vita, i suoi costumi. Da fremiti impercettibili, da un giuoco delicato di sguardi, si indovinano i suoi pensieri. Ella è una donna perduta, bella ed immobile. Ella soffre e rimane impassibile. E appunto questo ciò che più conta: con una quasi totale "assenza di recitazione", ella ha saputo creare attorno a sè un'atmosfera densa di intense emozioni ...
2.

Luigi Rognoni, in Id., Cinema muto dalle origini al 1930, Bianco e Nero, 1951

 
"... Se v'è un caso nel quale l'arte interpretativa coincide con quella creativa del regista questo è perfettamente dato da Lulu  e dal Diario; la recitazione di Louise Brooks, sobria e intonata in ogni minimo particolare al personaggio, sostiene e dà anima a quest'ultimo film ..."
3.
Francesco Savio, Omaggio a Miss Europa, "Cinema", n. s., nr. 76, 15 Dicembre 1951
 
 

CRITICHE VARIE

 
1.
Massimo Mida, Louise Brooks antesignana del sex appeal, "Sipario", nr. 57, Gennaio 1951
 
"Louise Brooks è l'ultima eroina, la più vivida di tutte e la più significativa, dell'altro dopoguerra, quello che seguì la prima guerra mondiale; e,sebbene americana, divenne un simbolo per le donne europee, e in particolare del centro del continente ... Possiamo anche dire che Pabst trovò nella Brooks un'ispirazione veramente insolita per tratteggiare gli uomini che si muovevano nel clima torbido del dopoguerra tedesco, per dipingere il ritratto di certi vizi e delle magagne di una società che pareva codificata da cinquant'anni di civiltà e che si minava - come i suoi dongiovanni bevitori e pieni di tare - con le proprie mani ... Louise Brooks fu un'antesignana del sex appeal che fu portato più tardi da Jean Harlow nel linguaggio comune; ma più della Harlow, Louise Brooks appartenne al mondo della cultura, e fu perciò doppiamente simbolico il suo breve passaggio sullo schermo ... Un'attrice, Louise Brooks, che ebbe una vita cinematografica  brevissima e pure intensissima: una stella che brillò davvero di luce autentica. La sua recitazione, ridotta all'essenziale, era tutta fresca e guizzante, come il suo sguardo e la superba dosatura istintiva di tutti gli effetti della recitazione; portava poi, con un ritmo che solo le attrici d'America sanno, il suo passo negli ambienti che sembravano incorniciarla, con una padronanza e una valorizzazione dei suoi mezzi fisici, veramente eccezionale."
2.
Francesco Savio, Omaggio a Miss Europa, "Cinema", n. s., nr. 76, 15 Dicembre 1951
 
 

FRANCIA

 

A SOCIAL CELEBRITY

 
1.

Anonimo, Au suivant de ces messieurs, "Cinémagazine", 6 Mai 1927

"Louise Brooks est tout à fait charmante"

2. Anonimo, Les films de la semaine, "Cinémagazine", 2 Septembre 1927

"... c'est un des premiers films de Louise Brooks et la nouvelle star de la Paramount est une bien jolie fille"

 

A GIRL IN EVERY PORT

 

1.

Jean-George Auriol, A girl in every port, "La Revue du Cinéma", Decembre 1928

"... la perfection athletique de Louise Brooks"

 

DIE BÜCHSE DER PANDORA

 
1. P. Falkenberg (Paul Falkenberg), La boîte de Pandore, "Cinémonde", 7 Mars 1929

"Louise Brooks a fait du personnage de Lulu une création vraiment sensationelle. G. W. Pabst, grâce à sa connaisance de l'anglais, a pu rester en contact étroit avec son interprète et il n'a pas tari d'éloges à son [r]égard: 'Je n'ai jamais rencontré' dit-il 'une artiste d'un talent si sincère, possédant un tempérament d'une si infinie sensibilité. A titre d'exemple, lorsq'elle avait à donner une scène de larmes, j'étais obligé de la modérer, car sou désespoir durait parfois très longtemps. Lorsq'elle pourra maîtriser un peu son tempérament, nous obtiendrons d'elle des choses extraordinaires, c'est une artiste au sens européen du mot, qui n'a aucun des défauts reconnus généralementchez les Américains. J'espère que ce ne sera pas mon dernier film avec elle ...' "

2.
L. C. (L. Chapeau?), Loulou, "Cine-Journal", 26 Avril 1929

"Loulou, c'est Louise Brooks qui a interprètè avec beaucoup de talent son rôle delicat et difficile. Elle s'y montre tout à fait remarquable. Elle est séduisante, troublante et cruelle, surprenante de vie et d'intensité expressive"

3.
Janine Bouissonnouse, "L'Ami du Peuple", 26 Avril 1929

"Louise Brooks a fait de Loulou  une petite fille perverse et irresponsable"

4. René Olivet, La boïte de Pandore, "Cinémonde", 5 Decembre 1929

"Cette scene permet à Louise Brooks, par ailleurs assez nulle, d'affirmer les dons qui l'ont fait célébrer dans Une femme dans chaque port. Mais la gentille comédienne américaine n'a pas cette familière étrangeté qui serait si nécessaire dans ce rôle de Loulou où Asta Nielsen fut remarquable. Elle manque de force, et son petite sourire figé, toujours le même, n'est pas suffisant pour composer  la perverse séduction de Loulou, séduction à laquelle ne résiste nul homme. Pendant le procès, Louise Brooks reprend ses avantages. Elle a un air prude, faussement ingénue, des petites mines sournoises de chatte. Ensuite, c'est tout à fait la cire molle qu'un modèle, et G. W. Pabst a trouvé quelqu'un de passif et sans mordant, je le suppose, car ce que nous voyons de son jeu est bien peu convaincant"

 

BEGGARS OF LIFE

 
1. René Olivet, On verra cette semaine a Paris, "Cinémonde", 26 Decembre 1930

"... et par Louise Brooks gentile et piquante"

2.
R. P. - B., Les mendiants de la vie, "Le Figaro", 29 Decembre 1929
 
"On est difficilement plus jolie que Louise Brooks; mais l'on troverait facilement, j'en suis sur, meilleure occasion de le montrer"
3. Jean-George Auriol, Les mendiants de la vie, "La Revue du cinéma", Fevrier 1930

"Louise Brooks a plusieurs mouvements émouvants et se debrouille bien dans son costume de garçon"

 

DAS TAGEBUCH EINER VERLORENEN

 
1. Jean Mitry, Le journal d'une fille perdue, "Cinemonde", nr. 59, 5 Decembre 1929

"Dans un lieu d'ironies incomparables, sur un ïlot monstreux,, de joies et de rocailles, seule, moderne Calypso, Louise Brooks, petite fée de Wichita, demeure.
Elle attend en vain le Télémaque désespéré que quelque naufrage sentimental viendra jeter à ses pieds pour la combler de jouissances divines, et qu'elle saura troubler des mystères qui s'étiolent au fond de ses yeux noirs.
Sople, féline, elle foule les horizons brülants de son domaine aride et roule une soif étrange.
Hantée de voluptés fantömes, elle abandonne son corps, le soir, au vent glacé des songes, et berce sa tristesse au rhytme des vagues lentes. Parfois à son chante monotone, l'écho réponde d'une candeur amère et ds sanglots s'élèvent contre la nuit trop longue. Elle erre vers l'azur où l'horizon se meurt et, secrètement, dans l'ombre, entretient des amours choyées. Mais, seules sur cet ïlot stèrile, poussent les fleurs empoisonnées. Baiser tordus, tendresses déchirées où l'espoir agonise.
Pauvre sourire espiègle clos dans le destin des émotions, l'oiseau bleu s'est envolé. Seule, la mélancolie demeure. Et la prison.
Quelquefois, un souvenir égaré, l'illusion d'un bonheur apparaisseut dans le silence des eaux troublées où les instincts se rougent. L'amout s'élève dans l'innocence de certains reflets - le vol de mouettes. Alors, la petite fée voluptueuse pleure. Ses larmes tombent. Et le silence s'émeut d'une sonorité de cristal.
Tonte sa fierté se mire dans le miroir du vice. La liberté acceptera-t-elle ce babillage impudique, ces lèvres cruelles, ces lèvres dures en marge d'une chimére? Mais la liberté court au  bord du précipice. Et, peureuse, brülante de rëves exaltés, ardente de tiédeurs calmes, de joies abandonnées, meurtrie de tous ses espoirs inviolés, de ses amours dechues, la petite fée épanche sa fièvre et les fremissements de son âme dans le flot d'un désir torturé.
Cependant, comme au fond du brouillard où le soleil a lui, la danse est venue la cueillir à l'ombre d'une chanson.
Puis, dans un réseau de lumières, la mobilité des silences a capté son émoi.
C'est pourquoi ces sanglots echouent de film en film par delà les songes. Et l'enfant de Wichita promène sur les drames fugitifs le lourd diamant de ses prunelles sombres"

2.
René - Girard, Trois pages d'un journal, "Cinemonde", nr. 79, 24 Avril 1930
 
"... Mais le miracle, c'est l'interprétation par Louise Brooks du rôle de Mary. La foule s'agite autour d'elle. Les événements passent, changeant sa vie, ses moeurs. A d'infimes frémssement, a un jeu subtil de yeux, on devine ses sentiments. C'est une fille perdue. Elle est belle et immobile. Elle souffre et elle est impassible. Louis[e] Brooks, avec une presque totale absence de jeu, a créé une emotion intense"
3. M. C. (Marcel Carné), Les films du mois,  "Cinèmagazine", Mai 1930

"Le rôle de Lucienne, très complexe, est bien interprété par Louise Brooks. Dans les scènes où il lui fait exprimer le dégoût, la fureur ou la rancune, elle est excellente. Mais plaire, être enjouée l'indiffère: on sent un effort et, le plus souvent, un mépris pour ce qu'on lui fait interpréter"

4.
Philippe Soupault, Trois pages d'un journal (Le Journal d'une fille perdue), "L'Europe Nouvelle", nr. 638,
          3 Mai 1930. Ripubblicato in Id., Ecrits de cinéma 1918 - 1931, Plon, 1979

"... Il [Pabst] a su admirablement utiliser l'indiscutable talent de Louise Brooks qui est décidément une actrice de premier ordre ..."

5.

Crainquebille, "Cine-Journal", 30 Mai 1930

"... Excellente de Louise Brooks, très à sa place dans le rôle de Mary"

6.

Louis Chavance, Trois pages d'un journal, "La Revue du Cinéma", nr. 11, 1er Juin 1930

"... Louise Brooks, dans sa pâleur et son indifférence, laisse couler les heures et les malheurs autour d'elle ..."

 
PRIX DE BEAUTÉ
 
1. Anonimo, "Le Journal des Debats Politiques et Littèraires", 30 Mars 1929

"René Clair, le brillant réalisateur de Chapeau de paille d'Italie, travaille actuellement au découpage de son nouveau: Prix de beauté, qu'il va tourner pour la Sofar. Il compte prendre les premières prises de vues au debut d'Avril. On sait que la vedette feminine de cette production sera Louise Brooks, l' étonnant interprète da A girl in every port"

2. François Vinneuil, Prix de beauté, "L'Action Française", 16 Mai 1930

"Nos avons souhaité, il n'y a guére, que Louis[e] Brooks trovât enfin un rôe de veritable ingénue. Elle joue le 'prix de beauté, et, comme nous en étions certain, son rire et son entrain sont charmants. On ne regrette plus que sa coiffure de bal-musette, sacrifice d'un joli visage à la célébrité"

3.
R - P. B. (Richard - Pierre Bodin), Prix de beauté, "Le Figaro", 18 Mai 1930
 
"... Une trés jolie femme - Louise Brooks - et une trés jolie idée: l'artiste qu'une balle de revolver abat landis qu'elle chant sur l'écran, et vit, et saurit, et qui, trovée, sanglante, morte, continue, à trois mètres de là, sur l'écran, à chanter, à sourire, à vivre"
4. M. C.(Marcel Carné), Les films du mois, "Cinèmagazine", Juillet 1930 - FRANCIA

"On ne résiste pas à la monotonie qu'on retrouve à chacune des créations de Louise Brooks. Jouant avec une nonchalance, un mauvais vouloir évident, elle n'arrive pas à abdiquer sa personnalité au profit du personnage qu'elle a à interpréter; c'est toujours le contraire qui se produit, et c'est ainsi qu'elle arrive à concevoir de façon absolument identique deux rôles aussi différentes que ceux de Loulou et des Trois pages d'un journal"

 

THE CANARY MURDER CASE

 

1.

Mario Verdone - Jean - George Auriol, La valeur expressive du costume dans le style des films, "La Revue
          du Cinéma", nr. 19 - 20, Automne 1949

 
"... Dans un vieux film parlant sans importance, une des actrices le plus excitantes de son époque, Louise Brooks, apparaissait un instant nue sous une sorte de cuirasse de plumes. On la voyait en plane d'ensemble, donc d'assez loin et on la devinait plutôt. Au plan suivant, moyen, elle était coupée juste au - dessus de la taille. D'un bond, dans la salle en plen air d'Afrique où nous vîmes naguère ce Canary murder case, tout un rang d'adolescents arabes se leva, d'instinct, pour pouvoir voir plus bas, confondant l'écran avec une fenêtre. Éloquence brûlante du costume ..."
 
CRITICHE VARIE
 
1.
Lotte Eisner, L'écran démoniaque, André Bonne, 1952
 
"... Le miracle de Louise Brooks, qui a su stimuler à l'extreme un metteur en scéne inégal. La remarquable évolution de Pabst se réduira à la rencontre d'une actrice qu'il suffisait de laissez évoluer sur l'écran  sans qu'il fut nécessaire de la diriger, sa seule présence réalisant l'essence de l'oeuvre d'art. Enigmatiquement impassible, est - ce une grande artiste, ou simplement une artiste éblouissante? ..."
2.
Ado Kyrou, Le surrealisme au cinéma, Arcanes, 1953
 
"... ni Greta Garbo, ni asta Nielsen, ni Brigitte Helm ne remplacent l'étonnant Louise Brooks, source de ce terrifiant magnétisme. Dés qu'elle apparaît l'écran se déchire, le drap blanc devient paysage désespéré, soleil dangereu, perspective sans fin. Elle est éblouissante; Mélusine, femme animale, femme enfant, amante, elle est la femme belle. ... Le lèvres de Louise Brooks sont des appels au meurtre de tout ce qui n'est pas amour, ses seins à peine voilés par des plumes ou des tissus soyeux sont la provocation la plus flagrante, ses cuisses, ses jambes ... ses jambes ... Il y des  gens qui osent contester la beauté des femmes ... Ne fréquentent - ils que la folle de Chaillot? Louise Brooks est l'apparition cinématographique la plus scandaleuse; son moindre gest est chargé d'un tel pontiel de beauté qu'il en devient une invite désespérée à l'amour le plus fou. Sa crise de larmes (dans Loulou) avec battements de pieds et mouvements savamment désordennés de tout le corps, n'est que le prologue à une scéne de passion. ... Louise Brooks est une créature issue de mon imagination, un rêve réel, une réalité onirique, une femme irrationelle qui, pour sauver et libérer les hommes, lance dans le quotidien, l'amour dans sa forme la plus explosante. Le fait qu'elle exist est une preuve supplémentaire et triomphale de ceque la vie n'est pas une "vallée de larmes" et que l'amour et le bonheur sont ici - bas. Que les croyants de n'importe quelle religion aillent voir ses films; ils devraient convenir avec moi qu'une seule mistique existe, celle de la femme et de l'amour.
Louise Brooks est tout cela et beaucop plus encore ..."

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