FATTORI   SOCIO - CULTURALI

 

Gloria: l'essenza luminosa e tragica

che per un attimo

significa Dominio,

scalda un povero nome

che non ha mai sentito il sole,

e dolcemente lo ripone

nell'oblio.

                    Emily Dickinson

 

1) Abbondanza di cibo: l’anoressia e la bulimia sono del tutto assenti o presenti in bassissima percentuale nei Paesi sottosviluppati, in cui il cibo disponibile è scarso.

2) Pressione sociale sulle donne ad esser magre: mass media, riviste, moda veicolano il messaggio che una donna "può" e "deve" rispondere ad un ideale di magrezza.

3) Cambiamento di ruolo per le donne: le donne sono culturalmente e psicologicamente preparate a servire i bisogni degli altri (emozionali, sessuali, nutrizionali) e, nello stesso tempo, spinte ad una maggiore autonomia e affermazione della propria vita.

4) Possibilità di scelta tra un gran numero di opportunità: spesso le persone che soffrono di anoressia o bulimia non hanno il coraggio di effetuare scelte che escano troppo dagli schemi tradizionali.

5) Forte impegno al miglioramento dello status sociale: esso prevede che una donna "competitiva" debba avere, oltre all’intelligenza, una figura attraente e scattante.

6) Mercificazione del corpo femminile: da parte delle multinazionali della moda e dell'estetica in genere, senza considerazione per la "persona" che c’è dietro tale immagine.

Le nostre considerazioni finali

 

Abbondanza di cibo

Oggi essere magri è simbolo di buona forma fisica e piacevole aspetto, ma le regole Allen Jones Man plaser min.jpg (12305 byte)che la società attuale impone non sono state sempre queste. Solo qualche decennio fa, la donna doveva essere formosa, perché il grasso corporeo era ancora un segno di abbondanza, indice della disponibilità di cibo. Anche ai nostri giorni, in molte culture, un corpo ben nutrito è apprezzato come indice di benessere fisico ed economico. Nei paesi occidentali, invece, attorno agli anni '60 e '70 cominciò a verificarsi la prima ondata dell'epidemia di casi di disturbi alimentari, scatenata dai media e dalla moda proposta dalla famosa modella anoressica Twiggy.

 

Pressione sociale sulle donne ad esser magre

La società in cui viviamo influenza notevolmente il modo in cui percepiamo la nostra immagine e come la valutiamo. Dai messaggi trasmessi dai media traspare che una donna magra, con una figura snella e scattante, è una donna più felice, sofisticata, che farà più carriera, avrà più successo nella società ed una vita migliore. Altrettanto irreali sono gli standard di bellezza che ci vengono proposti dalle copertine dei giornali, dai rotocalchi di moda e dalle riviste femminili.

Non è rara che nella famiglia vi sia una sorella maggiore o una cugina con eccedenza ponderale, e la figlia minore osservi quanto dolore provochi il fatto di essere grasse. Un messaggio analogo viene trasmesso dalle riviste e dai film, ma il più insistente è quello della televisione che giorno dopo giorno inculca l’idea che solo chi è sottile può essere amato e rispettato.

Inoltre, i media suggeriscono che questi corpi e queste forme perfette possono essere alla portata di tutte: basta un po’ di buona volontà e qualche rinuncia nell’alimentazione. Così propongono continuamente nuove diete, che battezzano di volta in volta nomi credibili e attraenti. In realtà nessuna di queste, a lungo termine, funziona.

Allo stesso modo, nei supermercati gli scaffali sono ricolmi di cibi e bevande "light", di volta in volta reclamizzati come meno "calorici", o "meno grassi", o "meno dolci".

 

Cambiamento di ruolo per le donne

duchamp readt-made rettificato min.jpg (16644 byte)In una società come quella di oggi, si è assistito inoltre ad un notevole cambiamento di ruolo per le donne: ad una donna viene richiesto di essere perfetta nelle sue tradizionali attività femminili (cura della casa, allevamento dei fogli, disponibilità versotutti i bisogni dei familiari ), e nello stesso tempo le si richiede che abbia sviluppato quelle capacità di penetrazione sociale e lavorativa (determinazione spregiudicatezza nel fare carriera dedizione al lavoro, indipendenza economica),prerogative queste che erano un tempo appannaggio del sesso maschile.

 

Possibilità di scelta tra un gran numero di opportunità

Le donne oggi possono sciegliere tra un vasto range di possibilità ,le scelte sono tante, ma non facili da farsi, in quanto ogni scelta comporta la rinuncia di aspetti ancora importanti: sono gli aspetti femminili, rappresentati dalla madre, ed anche quelli maschili, rappresentati dal padre . Spesso i due aspetti non sono integrati nella coppia genitoriale per cui il fatto stesso di scegliere provoca un effetto paralizzante, l'impressione di essere travolte da un eccessivo numero di potenziali aperture; le troppe opportunità aumentavano il timore di effettuare una scelta sbagliata.

Anche la maggiore libertà sessuale potrebbe contribuire alla crescente frequenza dell'anoressia mentale. Ci si aspetta che le giovani comincino ad uscire con ragazzi o ad avere esperienze eterosessuali molto prima che in passato.

Una ragazza di quattordici-quindici anni, e certamente una di sedici anni, che non abbia appuntamenti si sente o viene trattata come un'emarginata.

 

Forte impegno al miglioramento dello status sociale

Molti hanno creduto di poter rintracciare nell'eterno conflitto uomo-donna la causa di una errata percezione della propria immagine fisica. Studi più approfonditi hanno, però, sfatato le considerazioni semplicistiche di chi credeva che l'attenzione esasperata per il corpo fosse unicamente legata alla ricerca di una bellezza effimera e terrena; le ragazze che soffrono di anoressia o di bulimia non sono solo persone che vogliono piacere di più, e il loro problema non e' quello di attirare a tutti i costi l'attenzione degli uomini. La sfida, semmai è con le altre donne, e soprattutto con se stesse, con le loro aspettative, con il loro rigido perfezionismo. Il corpo diventa uno strumento per la sfida, perché sembra facilmente modificabile e manipolabile a seconda dei gusti e delle mode del momento, permette di capire quanto uno sia bravo, caparbio, risoluto; basta calcolare i centimespoerri min.jpg (17136 byte)tri che spariscono, i chili che si perdono. Non e' pero' questo il modo vero per affermare se stesse con il proprio valore

 

Mercificazione del corpo femminile

E’ il mercato delle industrie multinazionali della moda, dei cosmetici, dei prodotti dietetici, degli alimenti "light", delle cliniche della salute, che spinge a credere che essere magri sia sempre possibile, anzi sia una regola. Trasgredirla significa essere persone trascurate, sciatte, prive di volontà e di carattere. Il corpo diventa al pari di un nuovo modello di automobile o di un sofisticati tipo di telefono cellulare, qualcosa da esibire come status symbol, un bene di consumo, che obbedisce più alle leggi del gratificare che del gratificarsi.

 

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI: COSA CONTA VERAMENTE NELLA VITA

Sarebbe un discorso retorico dire che nella vita l’aspetto fisico non conta, specialmente se a dirlo siamo noi adolescenti, che spesso tendiamo a sopravvalutarne l’importanza. Forse il nocciolo della questione è proprio questo, siamo noi stessi fare sì che conti tanto, siamo noi ad ingigantirne il valore.

E’ innegabile che il primo impatto è quello legato a l’immagine che una persona sa dare di sé. E’ però sbagliato pensare che tale immagine dipenda esclusivamente dal suo peso. Avevano ragione gli Antichi Egiziani che ritenevano importante il magnetismo che si riesce ad emanare, ed il magnetismo ha vie diverse, che non passano attraverso la misura di qualche centimetro in più sui fianchi. Il magnetismo emana da tutta la persona, da ciò che ha dentro. Non vorremmo finire in un altro luogo comune, "l’importante è essere belli dentro", ma piuttosto vorremmo far capire che spesso si è belli se ci si sente belli. Il magnetismo nasce da una convinzione interiore nelle proprie capacità di piacere, che non dipendono esclusivamente dall’aspetto fisico, quanto da altri fattori, come la capacità di stare con gli altri, la spontaneità, la sincerità, la fiducia che sappiamo isrosa min.jpg (11275 byte)pirare, e tante altre piccole sfumature che ognuno sa cogliere in modo diverso.

Un discorso analogo si può fare per il successo.

Innanzi tutto, cosa si intende per successo? La nostra società tende a confondere questo termine con l’ostentazione dei famosi status symbol, una invidiabile posizione sociale, un auto di grossa cilindrata, vestiti griffati, vacanze esotiche…

Ma noi, che siamo solo all’inizio della nostra vita, crediamo che il successo possa essere anche la realizzazione delle proprie aspirazioni: seguire quegli studi per i quali ci sentiamo più portati, trovare un lavoro che sia adatto alla nostra personalità e, perché no, avere accanto degli amici sinceri ed un compagno o una compagna con cui volersi bene. Questo probabilmente è il successo più vero ed è alla portata di ognuno di noi.

Quell’altra concezione, quella che si mostrano continuamente i media, è piuttosto un’immagine falsa, usata per condizionarci e farci acquistare un determinato prodotto. Non tiene conto delle personalità individuali, fornisce modelli standardizzati. Non tutte le ragazze, ad esempio, saranno destinate a diventare "donne in carriera", non tutte ne hanno le caratteristiche. Ognuna deve seguire la propria strada, le proprie aspirazioni, senza pensare ci siano lavori "di serie A" ed altri di "serie B". Ogni lavoro è dignitoso ed è stimolante se è quello che noi abbiamo scelto.

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