PATRIARCATO DI VENEZIA

PASTORALE SPOSI E FAMIGLIA

 

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Apertura dei lavori

Mario Spezzamonte – Presidente Istituto Casa Famiglia San Pio X

Giuseppe Caccia – Assessore alle Politiche Sociali e Rapporti con il Volontariato

 

CONVEGNO 6 MAGGIO 2005

 

LA FAMIGLIA ESTESA: CASA FAMIGLIA SAN PIO X

La donna – La ricomposizione – La rete di sostegno

 

Libero Majer - Diamo inizio ai lavori del Convegno che abbiamo voluto  intitolare “La Famiglia estesa: Casa Famiglia S. Pio X - La donna – La  ricomposizione – La rete di sostegno”. 

Il Convegno è stato pensato in occasione del 95° anniversario della fondazione  dell’Istituto Casa Famiglia S. Pio X. 

Ringraziamo fin d’ora quanti hanno reso possibile tale realizzazione, a partire  dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Venezia, la Scuola  Grande S. Giovanni Evangelista, che ci ospita in questa magnifica sala, tutti i  qualificati relatori che hanno accettato con entusiasmo il nostro invito a portare  la loro esperienza ad arricchire il dialogo per il confronto sugli argomenti  che verranno trattati in questa giornata. 

Apre i lavori Mario Spezzamonte, Presidente di Casa Famiglia S. Pio X, per  un breve saluto, cui seguirà il saluto del dr. Giuseppe Caccia che ha acquisito  una notevole esperienza nel campo delle politiche sociali. 

 

Mario Spezzamonte – Come Presidente di Casa Famiglia ho il piacere  di dare il benvenuto a tutti voi che avete accolto il nostro invito per partecipare  a questo Convegno con cui vogliamo ricordare il 95° anno di attività del  nostro Istituto. 

Il nostro Convegno da una parte si propone di presentare la storia, la metodologia  e l’organizzazione di una istituzione che avendo come obiettivo l’accoglimento  di future mamme, donne e donne con figli in situazione di difficoltà  ha cercato via via di adeguarsi ai mutamenti sociali verificatisi nel corso degli  anni e dall’altra vuol fare una seria riflessione sulle situazioni di disagio che  coinvolgono le famiglie dei nostri giorni. 

Verrà posta particolare attenzione alle situazioni di frammentazione del clima  familiare a cui sempre più assistiamo nella nostra società ed alle emergenze  sociali che si riscontrano nel territorio veneziano. 

Spero che le relazioni, gli interventi, la tavola rotonda di quest’oggi vi possano  d’essere d’aiuto nella comprensione e nella risoluzione dei problemi che  come operatori di settore affrontate ogni giorno. 

Desidero ringraziare vivamente tutti coloro che hanno collaborato per la buona  riuscita di questo Convegno. 

Un ringraziamento particolare va al Guardian Grande e ai Confratelli della  Scuola Grande di San Giovanni Evangelista che hanno messo a nostra disposizione  questa bellissima sala e al Comune di Venezia la cui collaborazione è  risultata essenziale per la riuscita di questa iniziativa. 

Non desidero rubare altro tempo ai lavori intensi di questa giornata e passo la  parola al dr. Giuseppe Caccia. 

 

Giuseppe Caccia – Buon giorno a tutti e a tutte. Veramente poche parole  per spiegare il senso per cui l’Amministrazione Comunale uscente, quella  che ha concluso il suo mandato con le elezioni del 17 e 18 aprile, ha scelto di  sostenere oltre che di patrocinare questa giornata di studio e di confronto. 

Lo ha fatto nel solco della collaborazione positivamente avviata, costruita e  pazientemente nutrita in questi anni con Casa Famiglia. 

E a partire da una condivisione forte e non occasionale, non episodica dei principi  che ispirano il lavoro di Casa Famiglia e che hanno guidato in questi anni  quanto le famiglie che lavorano all’interno e che sostengono questa stessa  esperienza hanno costruito. 

Credo che il segno più forte e chiaro di questo vostro impegno sia dato anche  dal senso che ispira questa giornata di confronto e di discussione. 

Certo, il festeggiamento dovuto per i 95 anni di vita di questa istituzione ma  anche il confronto nell’oggi, nella situazione attuale, nel contesto sociale dato,  il confronto con quelle che sono le problematiche emergenti, con quelle che  sono le novità nel bene e nel male di una situazione sociale in profonda, continua  e spesso molto rapida evoluzione. 

Da questo punto di vista Casa Famiglia porta con se un segno che io credo di  grandissima rilevanza: quella capacità continua di innovarsi, di innovare i propri  strumenti anche culturali e metodologici nell’approccio ai problemi della  famiglia e soprattutto delle madri sole e dei loro piccoli, quella capacità di leggere  con grande attenzione dentro la nostra comunità, dentro le sue trasformazioni  ciò che avviene e di cercare veramente con una testardaggine e con una  passione straordinarie risposte sempre nuove e più adeguate ai problemi che di  volta in volta si presentano. 

Io credo che è stato negli ultimi anni proprio su questo punto che ci siamo  incontrati, è stato proprio su questa passione per l’innovazione e per la comunità  in cui viviamo e per le sue trasformazioni che l’esperienza istituzionaleamministrativa  del Comune di questi anni e l’esperienza di volontariato della  Casa si sono in questi stessi anni incontrate. 

L’aver voluto un momento come questo di grande qualità anche dal punto di  vista delle persone, degli studiosi, degli operatori che sono coinvolti, di grande  qualità scientifica ma anche culturale oltre che umana, aver voluto un  11 momento di confronto di questo livello e portata testimonia proprio di questa  continua ricerca dell’innovazione e di risposte adeguate intorno ad un tema,  quello della famiglia, che credo sfidi chiunque in questa fase e in questo periodo  storico ad uno sforzo in più di fantasia, di creatività, di capacità di risposta.  Proprio perché la famiglia tradizionale è stata fortemente sollecitata dalle trasformazioni  sociali a cui accennavamo. É messa a dura prova di fronte a un  contesto sociale in una evoluzione che non sempre ci piace, che, anzi, spesso  porta dei segni negativi, che vede immiserirsi e inaridirsi il contesto sociale.  Ricercare, invece, un’idea di famiglia che coinvolga sempre più la comunità,  che la renda partecipe della cura e dell’attenzione nei confronti di chi è in difficoltà  e soprattutto di chi si trova in nuove e inedite difficoltà, credo che questo  sia stato in questi anni un grande e straordinario merito dell’esperienza di  Casa Famiglia e rispetto al quale non soltanto chi si occupa nello specifico di  questi problemi ma la città intera nella sue diverse articolazioni dev’essere  grata. 

Quindi mi associo ai ringraziamenti per il lavoro che avete fatto e spero che la  prossima Amministrazione, quella che oggi si insedia, sappia continuare, anzi  rafforzare il legame e il rapporto con la vostra esperienza. 

 

Libero Majer – Grazie dottor Caccia per le sue parole che ci servono  anche di stimolo per continuare ad operare come abbiamo fatto fino ad oggi.  Entriamo ora nello specifico del tema del convegno.  Un primo momento prevede la presentazione dell’attività di Casa Famiglia S.  Pio X. 

Nell’ordine interverranno il dr. Piero Martinengo, responsabile della Casa,  l’assistente sociale Paola Fattor, responsabile dei progetti educativi nell’ambito  di Casa Famiglia e quindi la dott.ssa Annalisa Davanzo, psicologa, supervisore  esterna dell’Istituto stesso. 

 

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