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Anno 2002 SCHEGGE di...

... MALIGNITÀ

 

 

di Giuliana Parigi     

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L'or di notte
Il meccanico
riccioluto

Villa Gialla
   

Occasione d'oro. Avevo "collaborato" alla stesura di un testo (pubblicato!) del famoso Professor P.
Imprevedibile carineria, il mio nome figurava all'interno della copertina.
Tutto ciò mi dette il privilegio di salire alla Villa Gialla, dimora storica della famiglia P: là sulle colline intorno alla città. Poiché tutti i componenti della famiglia P sono o Prof. o Dott. o Ing. ecc. ecc. mi apprestavo ad un pranzo da salotto culturale. Mi vestii di conseguenza: tailleur d'ordinanza con camicetta bianca.
Quand'ecco la prima sorpresa. Ad aprirmi il cancello, tutto volute e fiori stilizzati, c'era il Professore in persona in tenuta da tennis. Mi ci volle poco a capire che il suddetto non proveniva dai campi da tennis (in villa ce ne erano ben tre!), ma che avrebbe pranzato in questa tenuta ... informale.
Gli altri commensali non erano da meno. Per cui l'unica fuori posto risultavo io.
Il pranzo, come portate, servizio, quantità e qualità, fu all'altezza della fama della famiglia P.
Conversazione leggera, varia, attenzione all'ospite che sarei io. Piacevole.
Il caffè nel salotto all'aperto con vista panoramica.
Iniziò un chiacchiericcio generale: le voci, gli aneddoti, le battute, i frizzi s'incrociavano e si frammezzavano a risate, risatine, ad accenni, ammiccamenti.
Tutti parlavano di tutti, cioè di loro parenti, amici e conoscenti rinvangando ricordi, detti episodi, tic, manie.Un'ora e più di puro pettegolezzo, bonario quanto vuoi, ma una piccola dose di veleno pareva proprio circolare e ricoprire tutti quelli rammentati. Qualcuno si ricordò di me, che giacevo esausta su una poltrona di vimini ricoperta di un'imbottitura a fiori rosa. Bontà sua, mi fece fare il giro della villa. Davvero considerevole.
Al ritorno ognuno aveva preso la via dei propri alloggi. Il salotto era deserto. Il Prof si degnò di riaccompagnarmi al cancello, invitandomi a venire alla villa ogni volta che lo volessi.

Al bivio mi girai in su: era uno splendore quella villa che si chiamava Gialla dal suo primo proprietario. Un brivido mi percorse pensando che al dopo pranzo dell'indomani avrebbero fatto le "scarpe" anche a me.
Riguardando ancora, schegge di malignità mi parvero schizzare per ogni dove.
Di sicuro qualcuna avrebbe colpito e fatto male.


 

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