Una figura popolarissima nel Mugello era
La Pia dei Tolomei: se ne cantavano le disavventure: Il libretto
circola ancora.
Pia era nata a Siena, come si sa, e morì in Maremma; che
ci faceva a Sant'Agata? Era una storia troppo bella per non raccontarla
cantando quando, per i più svariati motivi, ci si trovava
insieme.
In Maremma ce n'è una labile traccia.
Sono rimasti pochi ruderi, in cima ad una collinetta che si alza
nella pianura, di quello che, secondo la tradizione, fu il castello
dove si consumò, sul finire del '200, la tragedia della
giovane e bella Pia de' Tolomei, moglie - secondo la leggenda
- di Nello Pannocchieschi che la fece gettar giù da una
finestra di questo castello "per alcuni falli che trovò
in lei" scrisse un commentatore coetaneo di Dante o per
amore di un'altra donna, Margherita Aldobrandeschi, se vogliamo
credere alla fantasia popolare.
"Ricordati di me che son
la Pia: Siena mi fè, disfecemi Maremma salsi colui che inanellata pria disposando,
m'avea con la sua gemma"
scrive Dante nel "Purgatorio",
facendo suo quel che si sussurrava all'epoca, ma (probabilmente)
il poeta tradì la storia in quanto, secondo recenti studi,
la bella Pia de' Tolomei in effetti non sarebbe mai esistita,
almeno non visse sul finire del XIII secolo.
Altri studi sembrano accertare che il "fattaccio" in
questo castello, oggi ridotto a poche mura diroccate, ci fu davvero,
ma di un'altra Pia si sarebbe trattato; ad essere gettata giù
nel dirupo sarebbe toccato a Pia Malevolti, moglie di Tollo di
Prata, vittima delle alleanze fra Guelfi e Ghibellini.
Ma lasciamo la ricerca della storia e reimmergiamoci nelle credenze
popolari che parlano fra l'altro anche di fantasmi. Si dice in
giro che il fantasma della Pia appaia di notte a chi dorma per
la prima volta fra i ruderi del castello.
Per vedere i ruderi del castello della Pia (Castel di Pietra)
occorre uscire dall'Aurelia a Gavorrano Scalo e prendere la strada
per l'accesa, sulla destra c'è una strada sterrata. Va
percorsa e, ancora sulla destra, vi troverete una collina che
sale su ripida. In cima c'è il castello. Qualche muro
di recente restaurato, e uno stanzone con una finestra che dà
sulla "fratta", a picco sul dirupo. Proprio di qui
la disgraziata Pia sarebbe stata gettata di sotto dai sicari
di Nello. |
La Pia de'
Tolomei composizione in ottava rima
incipit Negli anni che de' Guelfi e Ghibellini Repubbliche a que' tempi costumava, Batteano
i Cortonesi e gli Aretini, Specie d'ogni partito
guerreggiava: I Pisani battean coi Fiorentini, Siena con le Maremme contrastava; E
Chiusi combattea contro Volterra... Non vi era
posto che un facesse guerra. |
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