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PROFUMI e USI

Quelli del Mugello
   

Dolci e generose, dal gusto amabile, le castagne sono molto più di un frutto. Arrostite nei padelloni bucati (che bello sentire nelle mani il cartoccio tiepido delle caldarroste!), lessate nell'acqua o trasformate in gustosissimi dolci (come il castagnaccio), le castagne fanno parte dell'autunno, dei suoi sapori e dei suoi colori. Nelle zone di montagna hanno rappresentato per molto tempo uno dei principali alimenti: con la farina si preparavano infatti anche il pane, la pasta e la polenta. La castagna, ricca di amido, di calorie (un etto di prodotto fresco corrisponde a 200 calorie, secco arriva a 300), di proteine, sali minerali e vitamine, è infatti estremamente nutriente ed energetica, sana e facilmente digeribile.

QUELLI
DEL MUGELLO

Si distingue dalle castagne per la forma, la qualità della polpa e per dimensione,
il marrone. Questi ha una forma tendente al rettangolare, la polpa è a grana fine e di gusto molto dolce; inoltre, a differenza delle castagne, nel riccio si trova un solo frutto. Nel Mugello è sempre stato un prodotto prezioso, in quanto sostentava le popolazioni della zona che chiamavano il castagno l'albero del pane .La bontà e l'esclusività del marrone mugellese è stata riconosciuta dall'Unione Europea, che gli ha assegnato l'IGP (Indicazione geografica protetta) .Una zona vasta da proteggere: circa 88 mila ettari dell'Appennino tosco-romagnolo, che comprende i comuni della Val di Sieve per la parte toscana (Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano,San Godenzo, Rufina e Londa) ei comuni dell'Alto Mugello rivolti alla Romagna (Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio) .
Un altro primato della qualità il marrone del Mugello lo ha ottenuto nel 2001, al
Convegno Nazionale sul Marrone, quando, tra più campioni di provenienza, nazionale ed estera, è risultato il migliore per dolcezza, morbidezza e per la perfezione del suo interno, che lo rende adatto a qualunque tipo di lavorazione.

RACCOLTA
E CONSERVAZIONE

Essendo un prodotto estremamente delicato, il marrone viene seguito accuratamente in tutte le fasi, dalla raccolta alla lavorazione. Viene raccolto appena caduto dalla pianta, o al massimo il giorno successivo, altrimenti potrebbe fermentare, e per lo stesso motivo non può essere chiuso dentro i sacchi per tanto tempo, ma deve essere posto in acqua, nei seccatoi o in frigoriferi. I castagneti sono piccoli e vengono ispezionati ogni giorno; la raccolta avviene a mano.
La produzione del marrone è variabile: dipende dagli agenti atmosferici di ogni anno, dato che il marrone del Mugello è il frutto di una coltivazione naturale, senza aggiunta di fitofarmaci, fertilizzanti o concimi, essa dipende perciò esclusivamente da quello che offrono il cielo e la terra.

DAL RICCIO
ALLA FARINA

In molte zone della Toscana la lavorazione dei marroni e delle castagne avviene ancora oggi come da tradizione secolare, con essiccatura a fumo e macinatura a pietra. Una volta raccolte, le castagne (o i marroni) vengono portate nei seccatoi o "metati", delle piccole costruzioni in pietra su due piani. A pianterreno si trova il fuoco che viene alimentato costantemente per circa 40 giorni, e solo con legno di castagno; attraverso un graticcio, anch' esso di legno di castagno, il calore e il fumo passano ai frutti stipati al piano superiore. Una volta essiccate le castagne vengono stese sull'aia e pestate per liberarle dal guscio, quindi raccolte in sacchi e portate al mulino per la macinatura con macine in pietra. Queste metodiche di produzione, rimaste invariate nel tempo, conferiscono alla farina un gusto unico e una consistenza particolare, che la rendono completamente diversa da quelle industriali.

Rossana De Caro

 

uno "spuntino" di lusso, ma ...
nutriente, saziante, gustoso e calorico al punto giusto.

La castagna presenta una struttura semplice in quanto composta sostanzialmente da amidi.La diregibilità e l'apporto calorico variano a seconda dello stato e del tipo di cottura.
A "crudo" la digeribilità è piuttosto scarsa mentre l'apporto calorico si assesta intorno alle 150 calorie per etto. La bollitura ne aumenta la digeribilità e riduce l'apporto calorico a circa 120 calorie per etto, mentre l'arrostitura lo riporta intorno alle 200 calorie.
Una porzione di caldarroste ben cotte (intorno ai 50 g) può rappresentare un ottimo spuntino: infatti le proprietà sazianti della castagna abbattono i livelli dell'appetito e quindi fanno arrivare a tavola con meno fame, basterà poi ridurre la quantità di pasta, pane e patate per bilanciare il contributo calorico.

 

x 100 grammi netti

arrosto

bollite

secche

calorie

193

120

287

proteine (g)

3,7

2,5

6

carboidrati (g)

4,8

26,1

62

grassi (g)

2,4

1,3

3,4

fibre (g)

8,3

5,4

13,8

calcio (mg)

-

-

56

ferro (mg)

-

-

1,9

fosforo (mg)

-

-

131

potassio (mg)

-

-

738

sodio (mg)

-

-

17

vitamina A (mg)

-

-

0,15

vitamina B1 (mg)

-

-

0,52

vitamina B2 (mg)

-

-

-

vitamina C (mg)

-

-

-

acqua (g)

42,4

63,3

10,1