Fede e ragione
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Il conflitto, a volte tragico, tra scienza, pensiero e il tradizionale insegnamento della Chiesa in quell’età di radicale trasformazione, tra fine ‘500 e inizi ‘600, che vede formarsi l’età moderna, trova esemplare espressione in alcune figure chiave di scienziati (Galileo Galilei) e pensatori (Giordano Bruno, Niccolò Machiavelli) che hanno segnato una svolta evolutiva.

La concezione del rapporto tra teologia e scienza è stata negli ultimi secoli in continuo mutamento e all'inizio del nuovo millenio si aprono nuove prospettive di dialogo. 

Risale al 14 settembre 1998 l'enciclica  Fides et ratio che ha aperto un dibattito su alcune questioni di fondamentale importanza

  • Ragione e fede sono  inconciliabili? 
  • E se così fosse, cosa fare? 
  • Rinunciare a capire razionalmente e rifugiarsi nel fideismo? 
  • Salvare la ragione e porre la fede su un piano inaccessibile?
  • C’è una divaricazione tra indagini scientifiche e misticismo sovrarazionale?

Il dibattito ha dato voce alle posizioni laiche e a quelle legate alla Chiesa cattolica.

Nel mese di maggio 2000 si è svolto il Primo Congresso Internazionale sul dialogo Scienza-Fede (Vaticano, 23-25 Maggio 2000)

Contemporaneamente è uscita la rivista Micromega in un numero monografico con la tematica Dio esiste? In alcuni articoli si dibatte sui contenuti dell'enciclica Fides et ratio e sul rapporto tra scienza e fede.

  • Bruno Forte, Ragioni di un dialogo possibile, Il Sole-24 ore, domenica 4 giugno 2000
  • Norberto Bobbio, Lettera ad alcuni amici su Fides et Ratio, Micromega 2/2000
  • Paolo Flores d'Arcais, Dio esiste?, ibidem.
 

 

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