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L' influenza del clima antartico sul pianeta terra |
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L'Oceano Meridionale o
Antartico svolge un ruolo di primo piano nella regolazione del clima a
scala globale; interagendo con la circolazione atmosferica e con le acque
di scioglimento dei ghiacciai antartici, funge da
motore della circolazione
delle correnti oceaniche del pianeta.
L'Antartide è uno dei luoghi chiave degli equilibri ambientali della Terra. Il clima
dell'Antartide è freddo, secco e ventoso, con precipitazioni molto scarse.
Il volume dei ghiacci è quindi dovuto non all'intensità o frequenza delle
nevicate, ma piuttosto al persistere delle nevi negli anni, in assenza del
fenomeno del disgelo. La temperatura tende a diminuire verso il centro del
continente. la regione antartica, come quella artica, riceve soltanto una piccola quantità di radiazione solare diretta, a causa della bassa incidenza con cui tale radiazione colpisce la terra alle latitudini polari. Il risultato della perdita di calore è un forte raffreddamento della superficie, sicché le temperature al suolo sono molto più basse di quelle dell’atmosfera.
Il nostro pianeta è organizzato in due emisferi tra di loro alquanto differenti. La regione antartica è molto più fredda di quella artica, a causa della differente distribuzione tra terre emerse e mari che c’è fra l’emisfero australe e quello boreale.
LE CORRENTI MARINE
Nell'Oceano Meridionale avviene un notevole scambio di energia fra le acque fredde antartiche e quelle settentrionali più calde. Si tratta di un processo che tende a compensare il surplus di energia prodotto nelle acque equatoriali e fondamentale per il mantenimento del sistemo climatico globale. Lungo la corrente circumpolare si realizza, infatti, lo scambio di energia e del contenuto di sali che regola e condiziona il trasferimento delle sostanze chimiche e delle specie biologiche, consentendo all'ecosistema antartico di mantenere le sue peculiari caratteristiche. La zona che meglio manifesta questi fenomeni è la convergenza antartica dove l'acqua superficiale antartica molto fredda, ma di minore salinità, incontra l'acqua superficiale sub-antartica più calda e più salata. La zona polare frontale è definita in superficie dall'isoterma di 2° C ed in profondità da un minimo di salinità.
Il quadro sintetico
della circolazione termoalina nell'Oceano Meridionale vede acqua profonda,
calda e salata, che fluisce verso l'Antartide. La zona della convergenza è caratterizzata dal succedersi di sistemi ciclonici che causano tempeste con vento di grande intensità ed onde gigantesche tanto da essere nota nella letteratura come i 50 ruggenti ed i 60 urlanti. Al centro del continente, l'atmosfera è stratificata e stabile ed i venti sono, in genere, deboli con velocità attorno ai 15 km/h durante tutto l'anno. L'aria fredda e più densa di quella delle zone circostanti tende a scendere dall'interno del continente dando origine ai ben noti venti catabatici, che raggiungono velocità molto elevate, anche superiori a 300 km/h.
La Convergenza Antartica,
nota anche come Fronte Polare Antartico
oppure Zona Frontale Polare, é la frontiera biologica che limita a nord
l'oceano Australe. In realtà, le acque dell'Oceano antartico vanno un po'
più a nord ma non è possibile definire i confini.
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LA CIRCOLAZIONE TERMOALINA
Per circolazione termoalina si intende la circolazione globale
oceanica
causata dalla variazione di densità
delle masse d'acqua. I VENTI L’origine dei venti in Antartide e’ fortemente influenzata dalle masse fredde di ghiaccio alle alte quote. La perdita di calore per irraggiamento produce uno strato superficiale di aria molto fredda, che scorre in modo strettamente condizionato dalla superficie topografica del ghiaccio. Questi venti di caduta o catabatici, sono generalmente i più importanti e caratteristici dell’Antartide. Essi possono diventare particolarmente forti lungo il pendio ed ai piedi del pendio che dal plateau centrale porta alle zone costiere. Essi sono la causa delle condizioni quasi costanti di vento forte e tormente di neve (blizzard) registrate in molte stazioni costiere in Antartide. Nelle regioni più interne del continente , questi venti sono solitamente meno forti, ma spesso essi si dispongono dalla stessa direzione , dando origine alle caratteristiche configurazioni a duna della superficie nevosa (sastrugi).. Il flusso di aria uscente nei bassi strati, causato dei venti catabatici, e’ bilanciato dalla massa d’aria entrante negli strati alti della troposfera, proveniente da regioni ancora più a nord, che trasporta sufficiente calore da compensare in parte la perdita per irraggiamento ed a mantenere in equilibrio le basse temperature caratteristiche dell’Antartide. La circolazione in quota gioca un ruolo fondamentale, sia per quanto riguarda la quantità delle precipitazioni, che per la loro composizione chimico-fisica. Intorno ai margini costieri, l’influenza dei venti catabatici viene attenuata a causa dell’aumento dell’influenza dei cicloni che si muovono da ovest verso est. Sia la Penisola Antartica, che si protende in seno a questa circolazione, che le altre regioni costiere sono particolarmente interessate da queste perturbazioni. In queste situazioni, anche dei venti deboli possono apportare quantità considerevoli di aria relativamente calda e umida dal mare e di conseguenza maggiori quantità di precipitazioni.
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IL LAGO DI VOSTOK
Un'immensa
distesa di acqua dolce sotterranea. Un lago lungo 280 Km "dorme"
profondamente - è proprio il caso di dirlo - a quasi 3600 metri sotto le
nevi del Polo Sud e rischia un brusco risveglio.
La stazione russa di Vostok, posta in prossimità del
lago, che già in passato aveva detenuto il primato di aver registrato la
temperatura più bassa mai misurata sulla Terra (-126.9 gradi Fahrenheit,
che corrispondono a -52.7 gradi Celsius), ha ospitato il progetto
statunitense, francese e russo che, tramite trivellazioni, ha raggiunto il
ghiaccio sovrastante il lago, a una profondità di 3623 metri (a questo
proposito, si veda la Home Page dello
SCAR,
Scientific Committee on Antartic Research). |
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