Clima

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IL CLIMA


Definizione di clima
:

Il clima viene definito come l'insieme delle condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, pressione, venti...) medie che caratterizzano una determinata regione geografica ottenute da rilevazioni omogenee dei dati per lunghi periodi di tempo, determinandone la flora e la fauna, influenzando anche le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che vi abitano.

I fattori climatici che modificano il clima:

Si chiamano fattori climatici le condizioni che producono variazioni sugli elementi del clima; si distinguono fattori zonali che agiscono con regolarità dall'Equatore ai poli e fattori geografici che agiscono in modo diverso per ogni località.

Fattori zonali
(influiscono all’equatore e ai poli):

-         Latitudine:

La latitudine (o latitudine geografica) è la coordinata geografica pari all'altezza del polo celeste sull'orizzonte. La latitudine è pari all'angolo che la verticale di un punto sulla superficie della Terra (o di un pianeta) forma con il piano equatoriale. Tale angolo viene misurato in gradi sessagesimali e può assumere valori nell'intervallo da 0 a 90° N e da 0 a 90° S. I punti la cui latitudine è un angolo retto sono detti poli. Il polo dal quale la rotazione del pianeta è vista come antioraria è detto polo nord, l'altro polo sud. La latitudine nell'emisfero centrato sul polo nord si indica come latitudine nord, l'altra come latitudine sud, e i rispettivi emisferi come boreale e australe. I punti che hanno la stessa latitudine si trovano sullo stesso parallelo. A causa dello schiacciamento dei poli terrestri i meridiani non sono dei cerchi perfetti, bensì delle ellissi. Questo implica che i gradi di latitudine non hanno lunghezze uguali.

 

-         Circolazione generale atmosferica:

Nell'osservare le carte del tempo si nota la presenza di centri di alta e di bassa pressione che abbracciano aree geografiche anche molto estese e nell'ordine di migliaia di chilometri di diametro. Alcuni di questi centri barici non rilevano considerevoli cambiamenti di posizione, fra una carta e la successiva, mentre altri centri, con estensioni più ridotte, mostrano dei movimenti più o meno regolari. Il mutamento e lo spostamento di questi ultimi è associato al contemporaneo spostamento delle perturbazioni. Le condizioni meteorologiche, nella fascia delle medie latitudini, dipendono essenzialmente da questi centri di azione che fanno spostare le masse d'aria. Come dallo scontro fra queste masse di aria, aventi caratteristiche fisiche diverse, si originano le depressioni mobili ed i fronti responsabili del maltempo generalizzato su vaste aree delle medie latitudini.

 

Fattori geografici:

-       Altitudine:

L'altitudine è la misura della distanza verticale di un oggetto da un livello noto (di riferimento), chiamato livello zero. Nella maggior parte dei casi, questo livello è quello del mare (m s.l.m.). Questa è detta altezza assoluta, mentre l'altezza è detta relativa quando è il risultato della differenza tra le altezze di due luoghi.

La pressione atmosferica diminuisce con l'altitudine.

Le maggiori altitudini terrestri sono rappresentate dalle montagne, la cui cima più elevata, l'Everest raggiunge circa gli 8.850 metri dal livello del mare, praticamente quasi nulla rispetto al raggio terrestre (6.378,14 km). Se si rappresentasse il globo terrestre con una sfera di un metro di raggio si dovrebbe rappresentare l'Everest con appena un rilievo di un millimetro, dato che in proporzione è circa 1/720 del raggio terrestre.

-       La distribuzione delle terre e dei mari:

La distribuzione delle terre e dei mari provoca notevoli modificazioni dei valori della temperatura alle diverse latitudini. Il suolo ha scarsa capacità termica e si riscalda velocemente, ma altrettanto rapidamente cede il calore agli strati atmosferici; i continenti sono quindi soggetti a sbalzi termici notevoli sia giornalmente sia durante l'anno; al contrario il mare, potendo trasmettere il calore attraverso moti convettivi, ha una notevole capacità termica e può quindi cedere lentamente il calore ricevuto attenuando le oscillazioni di temperatura. Si possono perciò distinguere due tipi climatici: il continentale e il marittimo; il primo è caratterizzato da forti escursioni termiche, da scarsa umidità e da limitate precipitazioni, mentre il secondo è caratterizzato da una certa uniformità tra estate e inverno, da deboli escursioni e da maggiore umidità e piovosità.

-         Le correnti marine:

Sono qualsiasi movimento di massa d’acqua, persistente nel tempo, indotto da diverse cause, capace di mobilitare o di trasportare volumi importanti di sedimento

Le correnti marine agiscono sul clima delle regioni costiere interessate: le correnti calde lo rendono costantemente caldo-umido, mentre quelle fredde lo rendono freddo-umido.

 

-       La vegetazione:

Gli effetti della vegetazione sulle condizioni meteorologiche presenti nelle immediate vicinanze delle piante sono molteplici e dipendono dal tipo di vegetazione. Prendendo come riferimento l'esempio l'aria fresca presente in un bosco, rispetto a un'area esposta al sole, gli alberi del bosco impediscono alla radiazione solare di raggiungere direttamente il terreno, quindi di riscaldare fortemente il suolo, che a sua volta riscalda l'aria vicina, cioè quella in cui noi ci muoviamo e viviamo. Evidentemente il confronto va fatto tra la temperatura misurata nel bosco e quella misurata in una radura a esso adiacente, in quanto se poniamo a confronto le nostre sensazioni di caldo e fresco sperimentate in aperta pianura e in un bosco montano, la differenza avvertita è sicuramente amplificata dalla normale differenza di temperatura esistente alle diverse quote. Si tenga anche presente che la sensazione di caldo e fresco è determinata non solo dalla temperatura dell'aria, ma anche dall'umidità relativa in essa presente.

 

-       L’attività umana:

 

ELEMENTI DEL CLIMA:

 Si chiamano elementi del clima tutti quei fenomeni meteorologici che nelle loro diverse combinazioni definiscono il clima; essi sono considerati nei loro valori medi ottenuti attraverso osservazioni durante numerosi anni. I principali elementi climatici sono: l'insolazione, la temperatura, la pressione, l'umidità , le precipitazioni e la nuvolosità.

-         L’insolazione:

È elemento di fondamentale importanza in quanto da esso dipendono direttamente   o indirettamente tutti gli altri fenomeni atmosferici: dell'energia solare che arriva nell'atmosfera, una parte (radiazioni più corte) viene diffusa dalle nubi e dalle molecole dei gas costituenti l'aria , una parte è assorbita dal vapor acqueo e dall'anidride carbonica, una parte (radiazioni lunghe) arriva al suolo dove viene assorbita e nuovamente irradiata nell'atmosfera. L'entità dell'insolazione misurabile sulla superficie terrestre durante il giorno dipende dall'angolo di incidenza dei raggi solari e dalla durata del dì; notevole influenza è esercitata dalla nuvolosità: l'insolazione, che teoricamente diminuisce dall'Equatore ai poli, non ha infatti il suo massimo all'Equatore, ma in corrispondenza dei tropici, dove la trasparenza dell'aria è maggiore.

 

-         Temperatura:

La distribuzione della temperatura sulla superficie terrestre viene rappresentata mediante le isoterme annue, linee che uniscono tutti i punti di egual temperatura media annua, ridotta a livello del mare; esse indicano che la temperatura, seguendo l'andamento dell'insolazione, diminuisce dall'Equatore ai poli: la zona più calda non è però quella equatoriale dove l'abbondante vegetazione e la forte umidità provocano l'abbassamento dei valori medi, ma una zona continentale (equatore termico) spostata verso il Tropico del Cancro; così i poli del freddo non coincidono con i poli geografici, ma sono spostati nelle regioni circumpolari continentali. Per gli studi climatici hanno anche grande interesse le escursioni termiche tra le medie dei massimi e dei minimi diurni, mensili e annui.

 

-         Pressione:

È importante soprattutto per l'influenza che esercita su molti fenomeni atmosferici, quali i venti, le precipitazioni, i moti convettivi dell'aria; notevole importanza ha anche per i cosiddetti climi di altitudine, poiché la diminuzione di pressione con l'altezza influisce non solo su alcuni parametri fisici (temperatura, umidità ecc.) ma ha anche notevoli effetti fisiologici sugli organismi viventi.

 

-         Umidità:

Quanto all'umidità, si possono considerare sia l'umidità assoluta sia quella relativa; agli effetti di uno studio climatico si preferisce considerare l'umidità relativa, la cui variazione provoca effetti sensibili anche sugli organismi. L'umidità varia in continuazione con l'evaporazione e con le precipitazioni atmosferiche; le regioni meno umide sono quelle lontane dai mari e prive di vegetazione. L'umidità diminuisce anche con l'altezza, quella assoluta molto rapidamente, mentre l'umidità relativa decresce lentamente poiché diminuisce contemporaneamente la temperatura.

 

-         Precipitazioni:

Sono un elemento climatico, dipendente soprattutto dalla temperatura e dall'umidità dell'aria, molto usato nelle classificazioni climatiche. Vengono usati i totali mensile e annuo di tutte le precipitazioni, la frequenza e l'intensità delle piogge, i valori medi mensili e, in particolare, il regime delle precipitazioni, cioè la loro ripartizione mensile e stagionale.

 

-         Nuvolosità:

Influisce sulla temperatura in quanto impedisce a gran parte della radiazione solare di giungere al suolo; d'altra parte trattiene le radiazioni caloriche emesse dal suolo impedendo un forte raffreddamento notturno e riducendo quindi l'escursione termica diurna.

 

 

 
Zone climatiche

La Terra è suddivisa in zone climatiche:

la zona torrida, compresa tra i due tropici
le zone temperate, comprese tra i tropici e i circoli polari
le zone polari, situate oltre i circoli polari
 

Le zone climatiche terrestri possono essere distinte nelle seguenti tipologie:
 
LE ZONE CLIMATICHE
  Equatoriale Precipitazioni abbondanti, umidità e temperature elevate, breve stagione asciutta.
  Tropicale Escursioni termiche elevate tra il giorno e la notte. Stagione delle piogge e stagione asciutta di durata simile.
  Arida Piogge costantemente scarse. Escursioni termiche molto accentuate tra il giorno e la notte e fra la stagione estiva e quella invernale.
  Semiarida Condizioni meno estreme che nelle regioni aride. Precipitazioni un po’ più abbondanti ed escursioni termiche meno marcate tra i mesi estivi e invernali.
  Mediterranea Estati calde e asciutte, inverni non molto freddi ma umidi.
  Temperata Precipitazioni relativamente uniformi con quattro stagioni distinte. Estati abbastanza calde e inverni freddi e nevosi.
  Temperata boreale Simile alle regioni temperate ma con stagione invernale più lunga, fino a nove mesi. Precipitazioni nevose più abbondanti.
  Alpina o di montagna Temperature basse. Costante presenza di neve. Precipitazioni variabili in relazione all'esposizione dei versanti ai venti umidi.
  Polare Stagione invernale estremamente lunga e rigorosa. Estati brevi appena tiepide. Frequenti nevicate, piogge trascurabili.
  Oceanica Escursione termica più limitata rispetto alle zone interne. Clima locale condizionato dalla temperatura superficiale del mare.