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 Il Velo di Sant'Agata
       

Chi va al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, ammirerà, fra le tante opere d'arte, capolavori come la Pietà di Michelangelo, la porta "del Paradiso" di Ghiberti, la Maddalena di Donatello, le cantorie di Luca della Robbia e di Donatello e... incontrerà anche, in un reliquiario, il Velo di Sant'Agata.

Il reliquiario in argento, bronzo e rame dorato, è uno dei capolavori dell'oreficeria barocca fiorentina per la ricca ed estrosa fantasia decorativa con cui sono ripartiti i ventiquattro gruppi di reliquie contrassegnati da cartigli: nel corpo centrale, nella base (contenente il "velum S. Agathae") e nella sommità dove una corona di foglie ed una conchiglia fanno da sfondo all'urnetta contenente le ceneri del Battista.
Tutte queste reliquie, conservate in cofani antichissimi di ebano intarsiati d'avorio, furono donate dall'Abate di San Benedetto, don Federico Chiaramonte, nel 1439, a Santa Maria del Fiore e riunite nell'attuale reliquiario il 3 settembre del 1714 per desiderio di Cosimo III de' Medici.