LEGGE ELETTORALE
 
UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE PER RISPETTARE LA SOVRANITA' POPOLARE.
Una nuova riserva di legge costituzionale: La riserva FONDAMENTALE.
 
http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=2&id_articolo=2168


Si dovrebbe riflettere bene sulla questione del turno unico su collegio uninominale, perchè questa formula elettorale è in verità fortemente antidemocratica e perciò non fedelmente rappresentativa della sovrana volontà popolare da esprimere nelle forme e nei limiti della Costituzione. Con i collegi uninominali in pratica un partito potrebbe impadronirsi del parlamento con appena il 30% dei voti contando sulla frammentazione degli altri partiti dato che non sarebbe giusto (ne costituzionale obbligare i partiti a formare due schieramenti contrapposti).

http://www.sdionline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4076&Itemid=126


SERVE UN GRANDE DIBATTITO POPOLARE SULLA LEGGE ELETTORALE

La segretezza del voto è un principio costituzionale che riguarda tutte le fasi del procedimento elettorale e quindi, anzi soprattutto quella dell’espressione di voto vera e propria dell’elettore, che deve avvenire nella cabina elettorale senza la possibilità che altri assistano e senza segni di riconoscimento sulla scheda. Altrimenti perché si proibirebbe agli elettori di portare il telefonino con videocamera nella cabina? Il cittadino emigrato che vuole votare può tornare in Italia e farlo come fanno tutti gli altri nel seggio della città d’origine, ricevendo anche un buon rimborso per le spese di viaggio, come prevede la legge da lei citata; ma il voto per posta è incostituzionale e deve reputarsi nullo, radicalmente nullo e quindi non esistente anche riguardo alle schede attualmente votate che sono determinanti al Senato).

http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=131828


http://www.kataweb.it/news/item/263491/legge-elettorale-di-pietro-da-casini-una-proposta-seria


http://www.kataweb.it/news/item/263492/legge-elettorale-casini-ok-a-unione-se-sistema-tedesco


Oggetto: Legge Elettorale. Nuove idee per il rispetto di tutti.

Condivido in parte le tesi sul modello tedesco (sul “proporzionale puro”), ma sono contrario allo sbarramento per "far fuori i piccoli" (perché rappresenterebbe una contraddizione al principio di eliminazione del premio di maggioranza, dato che una barriera antiproporzionalistica posta sulla soglia d’accesso parlamentare sarebbe un premio di maggioranza implicito per coloro che riuscissero a superare lo sbarramento). Semmai introdurrei una norma per garantire la coerenza di chi riuscisse ad ottenere anche un solo deputato per impedire che possa cambiare dopo l'elezione le intenzioni espresse nel programma (norma anti volta gabbana). Poi introdurrei anche l'istituto del vicariato parlamentare per consentire la continuazione dei lavori del parlamento anche in caso di maggioranze numericamente risicate. In pratica i deputati che non possono intervenire alle sedute per giustificabili motivi, dovrebbero avere la possibilità di nominare dei sostituti con vincolo di rappresentanza ovviamente molto rigoroso. Inoltre per il voto dei residenti all'estero toglierei la possibilità di votare per posta perché in quel modo la segretezza del voto non è garantita. Infine se nei due rami del parlamento dovessero esserci due diverse maggioranze prevedrei per legge un governo tecnico a legislatura abbreviata prima di far tornare i cittadini alle urne.
...Vorrei aggiungere che sarebbe importantissimo unire alla nuova legge elettorale un regolamento esecutivo moderno che permetta la verifica veloce precisa imparziale ed affidabilissima del risultato elettorale. Tale verifica dovrebbe essere effettuabile a richiesta di qualunque partito partecipante alla competizione elettorale e dovrebbe avvenire con un riesame centralizzato di tutti i voti della repubblica. Inoltre i verbali delle oltre 60 mila sezioni elettorali dovrebbero essere messi a disposizione di chiunque chieda di esaminarli. Il controllo centralizzato del risultato elettorale dovrebbe avvenire tramite personale specializzato appartenente all'esercito (in pratica le schede dovrebbero ricontrollarle i Carabinieri, i Finanzieri ecc...) il riesame dovrebbe durare al massimo un mese e le proclamazioni ufficiali dovrebbero avvenire soltanto a controllo ultimato. Adesso i controlli della Cassazione si svolgono soltanto sui verbali delle commissioni elettorali centrali e provinciali e riguardano perciò pochi (relativamente) dati sui quali possono già essersi sviluppati errori di conteggio nelle singole sezioni periferiche. Inoltre in fase di verifica sezionale e centralizzata si dovrebbero scansionare e catalogare su memoria informatica tutte le schede che dovrebbero essere visionabili da qualunque cittadino tramite appositi programmi di riconteggio automatico.Per quanto riguarda poi la determinazione delle liste di partiti da includere nelle schede elettorali, si dovrebbe seguire un criterio di consultazione primaria frutto di un'evoluzione delle attuali sottoscrizioni. In pratica si potrebbe permettere a chiunque di presentare la propria candidatura per le elezioni politiche (o d’altra natura) semplicemente sottoscrivendo un documento dove l'interessato indichi oltre al proprio nome un partito alternativo a cui trasferire il proprio sostegno in caso non dovesse riuscire ad essere incluso nella lista elettorale nazionale. Tale lista che poi diventerebbe la scheda elettorale per motivi di dimensione e quindi per limitazione fisica potrebbe contenere non più di 30 partiti quindi, sarebbero i 30 soggetti politici che ricevono più sottoscrizioni ad avere diritto di farne parte.
Siccome il successo delle primarie dipenderebbe dall'impatto mediatico dei candidati ogni candidato, per evoluzione della par condicio, dovrebbe poter avere uno spazio madiatico individuale corrispondente ad un frammento millesimale dello spazio complessivo (siccome se si supponessero 50 milioni d’elettori ed un minuto ciascuno di mini spot elettorale occorrerebbe più di un secolo per farli parlare su di un canale mediatico teorico unificato, anche in questo caso si dovrebbe trasferire lo spazio mediatico individuale ai partiti appoggiati dai singoli sottoscrittori considerando neutro e quindi ripartibile tra i trenta partiti della scheda, lo spazio dei cittadini che non intendono candidarsi). I partiti (30 più o meno) inclusi nella scheda dovrebbero poi determinare la maggioranza necessaria per governare; tale maggioranza sarebbe la media d’ogni maggioranza indicata dai singoli stabilendo per legge che nessuno possa esprimere una maggioranza di riferimento inferiore al 51 % e superiore al 60 % dei voti validi.
La legge dovrebbe stabilire inoltre che nessuno potrebbe formare un governo senza aver conseguito la maggioranza concordemente stabilita in tutti e due i rami del Parlamento.
Se nessuno riuscisse a conseguire la maggioranza stabilita si procederebbe alla formazione di un governo tecnico di confluenza il cui programma sarebbe stato predisposto comunemente dai 30 partiti all'avvio della competizione secondaria.
I partiti sarebbero obbligati soltanto a presentare un programma elettorale individuale (di partito singolo) ed un programma di confluenza (o programma di Stato e di governabilità) avrebbero comunque la facoltà di presentare altri programmi di governo relativi ad alleanze con uno o più degli altri partiti partecipanti alla competizione elettorale (in pratica Casini potrebbe presentare sia un programma con la CDL che uno con Mastella; Bertinotti potrebbe presentare sia un programma con Fassino e Prodi che uno diverso e più massimalista con Diliberto) ma in caso di raggiungimento della maggioranza stabilita da parte di più coalizioni dovrebbe avere diritto di formazione di Governo la coalizione che ottiene più voti (se una coalizione dovesse ottenere la maggioranza assoluta con un programma e parte della stessa coalizione riuscisse ad ottenere la maggioranza qualificata con un altro programma, avrebbe diritto di formare il governo quest’ultima coalizione anche se formata da un numero inferiore di partiti perché il criterio guida democratico è quello numerico-quantitativo dei voti conseguiti).
Così come al partito che relativamente ottiene più voti dovrebbe spettare un diritto d’opzione sulle cariche di Governo e di Stato questo sia in caso di governo di confluenza che in caso di Governo di coalizione semplice (o di partito singolo) con la precisazione in caso di raggiungimento di maggioranza assoluta ma non qualificata (cioè la maggioranza stabilita dai trenta) anche se il partito relativamente più grande non dovesse essere quello appartenente al gruppo che ha conseguito la maggioranza, il diritto d’opzione spetterebbe al partito relativamente più grande interno al gruppo che ha conseguito la maggioranza assoluta (se per es. Bertinotti, Prodi e Fassino conseguono il 50,001 % dei voti e Fassino il 25% senza riuscire a raggiungere il 52 (per es.) stabilita dalla conferenza dei 30 partiti della scheda, mentre Berlusconi dovesse conseguire il 26 % dei voti; dovendosi realizzare il Governo tecnico di confluenza l'opzione della prima carica di Stato e/o di Governo spetterebbe a Fassino.
Stessa cosa se la maggioranza fosse conseguita dal gruppo di Berlusconi).
Al Capo Dello Stato spetterebbe il compito di vigilare sull'osservanza dei programmi presentati dai partiti esercitando il potere di revoca del mandato verso quei parlamentari e quei ministri che dovessero tentare di "fare i furbi", non rispettando gli accordi.
Comunque voglio aggiungere una cosa: Ma possibile che a distanza di quasi nove mesi dalle elezioni ancora non si sia riusciti a verificare i voti?! Ma ci troviamo in un paese civilizzato oppure in una sede distaccata del Borneo?! E poi vogliamo cominciare a pensare che il fondamento della legge elettorale è l'articolo 1 (uno) della Costituzione, nel suo recitare:
"...La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"! In questo limitare secondo la Costituzione e non secondo la legge (ordinaria e costituzionale) è contenuta una riserva esclusiva, superiore alla riserva di legge costituzionale. Questa riserva implicita (RISERVA FONDAMENTALE) la dobbiamo al Senatore Fanfani che s’impose alla Costituente su ogni altra ipotesi di disciplina della Sovranità popolare, salvando la nostra democrazia.
Mi sono permesso di chiamare questa nuova riserva di legge: RISERVA FONDAMENTALE, proprio perchè riguarda la disciplina di una materia (LA SOVRANITA' POPOLARE) incorporata ai Principi Fondamentali della nostra Costituzione.
Questo dobbiamo ricordarcelo e sicuramente lo ricorderanno di persona sia il Senatore Andreotti, che l'Emerito ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (verificare nella relazione dei lavori preparatori).

LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO E SOLTANTO CAMBIANDO I LIMITI E LE FORME COSTITUZIONALI CHE LA DEFINISCONO PUO' ESSERNE
CAMBIATO L'ESERCIZIO. QUINDI SMETTIAMOLA CON I DOGMI DEL BIPOLARISMO (ANCHE PERCHE' PER FORZA IN CONDIZIONI NORMALI DEVE
ESSERCI UNA MAGGIORANZA ED UN’OPPOSIZIONE MA SE IL POPOLO NON DA' SUFFICIENTE FORZA AD UNO SCHIERAMENTO NON SI PUO' FARE UN
COLPO DI MANO PER METTERE A COMANDARE UN OLIGARCHIA NON LEGITTIMATA!) A TUTTI I COSTI, E CON QUELLI DEL TERZO, QUARTO E
CENTESIMO POLO... SI DEVE FARE CIO' CHE IL POPOLO CHIEDE CON LE FORME ED I LIMITI DELLA COSTITUZIONE.
FORME E LIMITI: VOTO PERSONALE, UGUALE, LIBERO E SEGRETO (QUINDI NIENTE VOTO PER POSTA SENNO' ANCHE IO VADO A VOTARE CON LA
MACCHINA FOTOGRAFICA E SPEDISCO UNA FOTO RICORDO DEL MIO VOTO AL DEPUTATO CHE HA PROMESSO DI DARMI UNA MANO PER RISOLVERE
QUALCHE PROBLEMA. E NESSUN SEGNO DI RICONOSCIMENTO SULLA SCHEDA; QUINDI NIENTE NUMERI NE’ NOMI DI PREFERENZA CHE PERMETTONO
DI RICONOSCERE TUTTI I VOTI DELLA SEZIONE ELETTORALE D’APPARTENENZA).
POI TUTTI (LA COSTITUZIONE DICE TUTTI E NON QUALCUNO O QUASI TUTTI MA TUTTI POSSONO ORGANIZZARSI IN PARTITI PER CONCORRERE
CON METODO DEMOCRATICO A DETERMINARE LA POLITICA NAZIONALE) QUINDI BASTA CON GLI OSTACOLI AI PARTITINI O AL SINGOLO CHE VUOLE

PROVARE AD ENTRARE IN PARLAMENTO PERCHE', SE RIESCE AD OTTENERE UN POSTO NELLA SCHEDA ED I VOTI NECESSARI DAGLI ELETTORI, ANCHE L'ULTIMO DEI CITTADINI ITALIANI HA IL DIRITTO DI DIVENTARE PARLAMENTARE.
OVVIAMENTE PER LA CAMERA DEI DEPUTATI (IN ORDINE ALL’ORIENTAMENTO COSTITUZIONALE) L’ASSEGNAZIONE DEI POSTI NELLA SCHEDA ELETTORALE DOVREBBE AVVENIRE IN BASE AL CRITERIO DEL COLLEGIO UNICO NAZIONALE (PER GARANTIRE IL CALCOLO COMPLESSIVO DEI VOTI), MENTRE PER IL SENATO IN BASE AL CRITERIO DEL COLLEGIO UNICO REGIONALE (PER LA CAMERA LA COSTITUZIONE NON VIETA LA FORMAZIONE DI TRE MACRO COLLEGI, UNO AL NORD, UNO AL CENTRO ED UNO AL SUD).

Angelo Gaudenzi
 
 
 
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