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Visita al Museo del MART a Rovereto ( TN )

 

Sale 4 - 6 - 7 Lo splendore geometrico e meccanico

Giacomo Balla, Vladimir Baranov-Rossinè, Fortunato Depero, Iwan Kljun, Fernand Lèger, Casimir Malevich, Enrico Prampolini, Gino Severini

 

L’arte meccanica futurista. nei suoi protagonisti. si modula attraverso vari ritmi strutturali, caratterizzandosi gradualmente in un "purismo” costruttivo che trova, agli inizi degli anni Venti, il suo fondamento ideologico nella logica della struttura meccanica piuttosto che nell’aspetto della macchina. I vari modi dell'essenzialità meccanica sono evidenziati dalle opere di Depero, Prampolini, Balla ( con il gioco della strutturalizzazione plastica di lettere dell’alfabeto e numeri ) e Severini, che rappresenta in quel torno di tempo la punta più avanzata delle sinergie avanguardistiche italiane e francesi. Sulla scena europea, la poetica quanto la realizzazione dell’arte meccanica futurista hanno affinità d’origine con svolgimenti della ricerca cubista di Léger.

 

Fortunato Depero - Architettura sintetica di uomo ( 1916 - 17 )

 

Archivio del '900 - Seminterrato - Frammenti di Metropoli

E' davvero possibile e quasi certo che il traffico aereo, che viene sempre più usato ( perfino per la circolazione nelle città ), porterà un vero cambiamento nello sviluppo stradale. Come conseguenza di questo l'urbanistica si svilupperà in un'altra misura. Il "tetto" diviene "facciata", la "strada" può svilupparsi in più piani una sopra l'altro, in proporzione al traffico. L'architetto italiano Sant'Elia fu il primo che nei suoi progetti particolarmrnte geniali, per la "Città Nuova " del 1913 - 14, dette forma a questo pensiero.

 

 

E dunque nell’idea di un organismo urbano concepito anche in funzione della visione dall’aeroplano, ma soprattutto nello studio approfondito  dell’integrazione tra architettura e infrastrutture dei sistemi di circolazione, che Van Doesburg ha scorto il peculiare valore di anticipazione dei disegni di Sant’EIia, che non può invece essere individuato in certe proiezioni avveniristiche relative ai mezzi di trasporto e all'organizzazione delle arterie di traffico, e neppure nella ricerca tecnologica. Nei suoi disegni per la Città Nuova, l’aspirazione a una città “simile ad un immenso cantiere tumultuante. agile, mobile. dinamico in ogni sua parte” e a una “casa moderna simile ad una macchina gigantesca”, viene concretizzata in vere e proprie architetture cinetiche, alle quali il movimento in atto di tram, treni, cremagliere e ascensori, conferisce l'aspetto di macchine che esibiscono il perfetto ingranaggio dei loro organi in funzione, alimentate dall'energia di quelle centrali idroelettriche sulle quali spesso si è concentrata l'inventiva del loro autore.