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 La polizia contro Brunetta e Maroni

 

 

 

 Riceviamo dal sindacato di polizia la seguente pubblicazione in merito ai tagli che le forze dell'ordine hanno subito con la finanziaria 2008. le forze di polizia si sentono umiliate e lo scoramento e finanche la rabbia sono quanto mai manifestate in questa loro lettera ai rispettivi ministri competenti.

La testata de "la repubblica di tersite" è onorata di pubblicare tale civile e democratica istanza, pervenuta dal sindacato di categoria.

Prot. 723/08 S.N. Roma, 6 agosto 2008  

AL SIGNOR MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE

PROF. RENATO BRUNETTA

r.brunetta@governo.it

polizia_di_stato 

AL SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO

ON. ROBERTO MARONI

r.maroni@governo.it

 AL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE

ufficiostampa@funzionepubblica.it

e, p.c.,

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA – DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA

PREFETTO ANTONIO MANGANELLI

  

Egregio Prof. Brunetta ed egregio On. Maroni,

scriviamo questa lettera con l’intento di fare alcune considerazioni e poter avere alcune risposte su taluni provvedimenti, intrapresi dal Governo di cui fate parte con il D.L. 112/2008 appena convertito in legge, che noi riteniamo penalizzino oltremodo il personale della Polizia di Stato e quello delle Forze dell’Ordine e Forze Armate tutte.

            Premettiamo che non è nostra intenzione lamentarci per i tagli alle risorse economiche per l’efficienza dell’apparato sicurezza che pure ci sono stati, né per l’impiego, a nostro avviso palesemente pubblicitario, dei militari nelle città. Non è assolutamente nostra intenzione lagnarci di ciò perché siamo certi che i Poliziotti abbiano compreso che se non è nelle intenzioni del Governo garantire la sicurezza reale dei cittadini, allora tale questione non deve essere nemmeno tra le loro preoccupazioni.

            Oggetto della nostra lettera è quindi ciò che del D.L. sopra menzionato influisce direttamente sugli interessi di noi Poliziotti, sulla nostra persona, sulle nostre famiglie e sul dovere che abbiamo di garantire una vita quantomeno decente ai nostri figli, i quali - ce lo rammenteremo sempre più d’ora innanzi - debbono valere per noi più di chiunque altro e di qualunque altro valore o vincolo morale che può derivare dalla nostra attività al servizio dello Stato.

Grazie a Voi, ma più in generale a questo Governo di centro-destra che già seppe umiliarci nella sua precedente legislatura e che oggi sa ripetersi, stiamo comprendendo sempre più che non ha alcun senso la nostra spregiudicata avventatezza nel rischiare la vita per gli altri.

            Per dirla in altro modo, più continuate ad impedirci di lavorare in maniera efficace e più continuate ad umiliarci, meno lotteremo contro la Vostra volontà di garantire insicurezza e più ci preoccuperemo della nostra salute e di quella delle persone che amiamo evitando di destabilizzarle con ulteriori atti di eroismo (già tanti ce ne sono stati tra i Poliziotti) a favore di coloro che il Governo non vuole più tutelare, se non solo mediaticamente.

            Per dirla ancora in diverso modo, se a questo Governo non importa un fico secco della sicurezza dei cittadini e dei diritti di coloro che giornalmente rischiano la propria vita per garantirla, allora noi ci adeguiamo.

             Sapremo farlo!

             Impareremo ad adempiere ai nostri compiti con i mezzi che ci vengono forniti… e se non ne abbiamo……. pazienza! Impareremo a lottare per i soli nostri diritti e non più per la tutela di una sicurezza che evidentemente da parte del Governo non si vuole, ed impareremo ad evitare di farci ammazzare al posto di altri….. da adesso meglio altri che noi!

            Avreste dovuto comprendere, Egregi Ministri, e con Voi tutto il Governo, che le norme di cui ci avete fatto regalo in materia di assenze per malattia (art. 71 del D.L. 112/2008) ci umiliano oltremodo sia perché equiparano la nostra attività a quella di qualunque altro lavoratore, e così non è, sia perché esse incidono economicamente su di noi in misura insostenibile e di gran lunga maggiore rispetto al personale del rimanente pubblico impiego.

            Ammettere di aver compiuto un errore a tal riguardo ed impegnarsi per porvi rimedio, come ha fatto Lei Ministro Maroni quando ha inteso incontrare noi rappresentanti del personale della Polizia di Stato, non è servito certo a mitigare la nostra delusione nei riguardi di questo Governo. Peggio ancora quando abbiamo preso atto che potevate restituirci quella dignità che meritiamo, e riparare l’errore fatto, in sede di discussione del decreto presso il Senato della Repubblica, e non l’avete fatto.

            Ebbene, l’errore (sempre che di ciò possa ancora parlarsi) fatto da questo Governo nei riguardi dei Poliziotti costerà loro la media di 20,00 euro nette per ogni giorno di malattia (al personale degli altri comparti invece – come asserito nella relazione tecnica del provvedimento - saranno decurtate in media 6,50 euro giornaliere lorde), e chiunque altro avesse compiuto un’assurdità del genere se ne sarebbe già vergognato pubblicamente.

             Costretti a rischiare la vita ed a lavorare in condizioni ambientali disagevoli… e contestualmente umiliati da chi dovrebbe invece tutelarli: questo sembra essere il destino amaro dei Poliziotti quando al governo c’è il centro-destra, e tutto ciò nonostante le chiacchiere infinite, le promesse e gli impegni che scandiscono sempre le campagne elettorali della Vostra coalizione.

            Beh, grazie infinite per quanto avete fatto per noi! Vogliate però adesso, cortesemente, fornirci le risposte ad alcune domande che vertono sul come debbono comportarsi i Poliziotti quando incorrono in una malattia per evitare di vedersi rapinati di 20,00 euro al giorno.

            La disciplina introdotta dall’art. 71 del D.L. 112/2008, difatti, riferita al nostro tipo di lavoro, fa insorgere numerosi dubbi e qualcuno dovrebbe doverosamente fornire dei chiarimenti.

Chi meglio di Lei quindi egregio Ministro Brunetta, visto che è il Ministro della Funzione Pubblica, vale a dire di quell’Ufficio che definisce i dubbi interpretativi delle norme di legge applicate alla pubblica amministrazione? E chi meglio di Lei, egregio Ministro Maroni che dinanzi al Governo rappresenta tutti i Poliziotti ed il personale del Comparto Sicurezza, le loro esigenze, le loro preoccupazioni, le loro pretese, lo stato della sicurezza del Paese, le carenze varie, etc.. etc… (forse più etc.. etc.. che il resto)?

            Ebbene, ecco quanto vorremmo sapere…

            Premesso

·      che l’art. 71 del D.L. 112/2008 convertito in legge stabilisce che “Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio”,

·      che il comma 1 bis del medesimo art. 71 stabilisce che le citate disposizioni “non si applicano al comparto sicurezza e difesa per le malattie conseguenti a lesioni riportate in attività operative ed addestrative”,

·      che il Decreto del Presidente della Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, concernente “Approvazione del regolamento di servizio dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, stabilisce all’articolo 61 (malattie) che “Il personale della Polizia di Stato che per ragioni di salute non ritenga di essere in condizione di prestare servizio deve darne tempestiva notizia telefonica al capo dell'ufficio, reparto o istituto da cui dipende, trasmettendo, nel più breve tempo possibile, il certificato medico da cui risulti la diagnosi e la prognosi”,

cosa accade nelle seguenti evenienze?

            CASO NR. 1:

Costringete nr. x agenti della Polizia di Stato ad effettuare un servizio di ordine pubblico sotto la pioggia o sotto il sole cocente, ed uno di questi il giorno successivo si sveglia febbricitante a causa della sottoposizione alle predette condizioni atmosferiche avverse, ed è costretto a riposo e cure per poter guarire.

            Cosa gli accade?

    la malattia gli viene riconosciuta come “conseguente a lesione riportata in attività operative”, seppur tecnicamente non può parlarsi di “lesione” (ma voi vi apprestate a dare un’interpretazione estensiva del termine);

    gli viene applicata la normativa prevista dal citato art. 71 (d’ora in poi “tassa sulla malattia”) e gli vengono detratti dai 15,00 ai 30,00 euro netti (a seconda della qualifica che riveste) per ogni giorno di assenza dal servizio. Peggio per lui che non è stato capace di schivare la pioggia o creare uno schermo invisibile contro i raggi solari. Alla seconda volta che si verifica viene anche punito e gli vengono abbassate le note caratteristiche per dimostrata grave incapacità a tutelare la sua salute;

    non ve ne frega nulla;

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia” che gli verrà prontamente restituita attingendo da un Fondo speciale sovvenzionato con gli stipendi, gli incentivi, le indennità e quant’altro percepiscono ogni mese i parlamentari che hanno approvato la norma summenzionata senza averne compreso l’assurdità di una sua applicazione al personale del Comparto Sicurezza e Difesa.

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia” ma viene concessa al poliziotto la possibilità di non assentarsi dal servizio e proseguire la sua attività anche se ciò può comportare rischi per la sicurezza dei cittadini stessi (si pensi all’autista di una Volante, ad un intervento per rapina, ad un conflitto a fuoco, etc… con ad intervenire un poliziotto febbricitante e quindi non completamente idoneo al tipo di servizio)

    non ve ne frega nulla.

            CASO NR. 2:

Un agente della Polizia di Stato in forza alla Squadra Volanti si rompe una gamba mentre è libero dal servizio. Non potendo permettersi (bollette della luce, del gas e mutuo o affitto da pagare, figli che vorrebbero mangiare almeno a pranzo oppure a cena, etc..) di vedersi decurtate 20,00 euro nette al giorno per la “tassa sulla malattia” (che diventerebbero 200,00 euro per quel mese dovendo lo stesso assentarsi di sicuro per un periodo lungo), si presenta in Ufficio con la gamba ingessata e manifesta la propria volontà di prestare comunque servizio.

            Cosa gli accade?

    l’Amministrazione della P.S. ha l’obbligo di impiegarlo in un’attività di Ufficio che possa conciliare il suo particolare status di menomazione;

    viene obbligato dal medico della Polizia ad assentarsi dal servizio con relativa decurtazione dello stipendio (ciò non accadrebbe per altri impiegati della pubblica amministrazione che possono anche lavorare con una gamba o un braccio ingessato);

    non ve ne frega nulla;

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia” che gli verrà prontamente restituita attingendo da un Fondo speciale sovvenzionato con gli stipendi, gli incentivi, le indennità e quant’altro percepiscono ogni mese i parlamentari che hanno approvato la norma summenzionata senza averne compreso l’assurdità di una sua applicazione al personale del Comparto Sicurezza e Difesa.

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia”. Viene anche punito per essersi rotto una gamba e dichiarato “fannullone” con pubblico editto;

    non ve ne frega nulla.

            CASO NR. 3:

Un agente della Polizia di Stato impiegato in attività antimafia subisce un attentato mentre è libero dal servizio ad opera di due malavitosi di un clan nei cui confronti il poliziotto svolge indagini.

  1. Viene ucciso. Cosa gli accade?

    vi presentate tutti al funerale per qualche foto e qualche discorso di circostanza;

    non andate al funerale (e forse visto il trattamento che ci riservate sarebbe anche meglio);

    non ve ne frega nulla.

  1. Non viene ucciso ma rimane gravemente ferito ed è costretto ad assentarsi dal servizio per malattia. Cosa gli accade?

    poiché al momento dell’attentato il poliziotto non stava svolgendo alcuna “attività operativa o addestrativa” gli viene applicata la “tassa sulla malattia” con l’aggravante del 200% (farà parte di un prossimo imminente Decreto legge) per ogni proiettile che non ha saputo evitare. Viene classificato “super fannullone” ed il provvedimento pubblicato in tutti i quotidiani del mondo a spese del poliziotto stesso;

    non ve ne frega nulla;

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia” che gli verrà prontamente restituita attingendo da un Fondo speciale sovvenzionato con gli stipendi, gli incentivi, le indennità e quant’altro percepiscono ogni mese i parlamentari che hanno approvato la norma summenzionata senza averne compreso l’assurdità di una sua applicazione al personale del Comparto Sicurezza e Difesa.

    gli viene applicata la “tassa sulla malattia” e viene dimesso dalla Polizia di Stato con demerito senza diritto ad alcun trattamento pensionistico, e ciò anche per tre generazioni a seguire.

    non ve ne frega nulla.

Etc. etc. etc…

Beh, forse siamo stati poco diplomatici, ma Voi Ministri, per i ruoli che ricoprite, qualche risposta a noi poliziotti dovete pur darcela! Vi preghiamo di iniziare dalle domande sopra rappresentate.

Grazie.

 Roma, 6 agosto 2008

Il Segretario Generale del Co.I.S.P.

Franco Maccari

 ( la repubblica di tersite giovedì 7 agosto 2008)

 

link collegato:

Coisp, attacca Brunetta

La polizia di stato contro Brunetta e Maroni

La polizia vuole il sangue di Brunetta

Sciopero e manifestazioni a Roma della polizia di stato

 

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