"La Primulina"


 

La fotocopiatrice prima e il Pc poi hanno tolto parte del piacere nella  realizzazione del  multiplo fotografico. I più anziani ricordano le copie eliostatiche, quelle che si realizzavano quando si dovevano produrre disegni anche di grandi dimensioni, come ad esempio  i progetti di costruzione per abitazioni. Avevano un colore strano, assai vicino al viola e un affatto simpatico odore di ammoniaca.

Le carte per realizzare questo processo si trovano ancora in commercio perchè ancora oggi usate per la riproduzione di disegni tecnici. Queste carte vengono generalmente denominate carte "eliografiche" così come i negozi che eseguono le copie, la denominazione è tuttavia errata.  Chi conosca la storia della fotografia sa che fu lo stesso NIEPCE nel lontano 1821 a ideare il processo eliografico che utilizzava il Bitume di Giudea come elemento reagente, quindi qualche cosa di assai diverso dal procedimento attuale. Altre volte queste carte che correttamente si definiscono DIAZO  vengono, sempre erroneamente dette cianografiche.  I manuali del tempo chiamano queste carte alla Primulina  a sviluppo ammoniacale perchè le prime carte vennero realizzate a partire da un pigmento ottenuto dalla primula sinensis.  Nel famoso manuale NAMIAS (Enciclopedia fotografica) si può leggere: " ... queste carte hanno ottime caratteristiche di sensibilità e tono e rispetto alla carta cianografica hanno il vantaggio importantissimo di fornire una riproduzione positiva anzichè negativa..." ," ...lo strato sensibile contiene insieme un composto diazoico sensibile ed un fenolo e una piccolissima quantità di acido citrico che impedisce la combinazione delle due sostanze. Dopo la esposizione alla luce avviene che il daizoico resti distribuito in corrispondenza del fondo ed allora esponendo la carta a vapori di ammoniaca, si neutralizza l'acido opresente e con ciò avviene rapidamente la produzione della materia colorante in presenza di linee e delle tonalità del fototipo...".

E' possibile acquistare presso  i negozi di articoli tecnici per disegnatori (o  farsi regalare dai laboratori eliografici le carte con alcuni falli, difetti che spesso non interessano tutta l'altezza della carta e che quindi possono essere usate  per  piccole dimensioni).  Sono disponibili diversi colori in grado di fornire riproduzioni in bianco e nero, in rosso, giallo, verde o a due colori.

Strumenti  occorrenti:

Materiali occorrenti:

 

                 Imm.A   Imm.B    Imm.C      

 

A.      Come si procede per realizzare il  FOTOTIPO

(le riproduzioni migliori si hanno a partire da disegni al tratto, anche se la riproduzione di una fotografia è di buon livello; decidiamo quindi di porci l'obiettivo di riprodurre una incisione del pittore cinquecentesco tedesco A.DURER.)

  1. Stabilita la incisione da riprodurre la si SCANSISCA nel modo consueto, ottenendo così un file di immagine che possiamo con nostro programma di fotoritocco preferito elaborare o semplicemente "aggiustare";(Imm.A_B)

  2. Si proceda poi a stampare il file inserendo nella nostra stampante a getto d'inchiostro un foglio di carta da lucido (trasparente- opalescente);(Imm.C)

  3. Si ritagli il FOTOTIPO così ottenuto, lasciando un margine di un centimetro intorno all'immagine.

 

B.      Come si procede alla esposizione della carta DIAZO

  1. Ritagliare la carta DIAZO (nella penombra di un interno) delle dimensioni necessarie: un centimetro superiori a quelle del nostro fototipo; (Imm.D)

  2. Inserire la carta DIAZO all'interno del TORCHIETTO FOTOGRAFICO con la parte contenente i sali verso l'alto;(Imm.E)

  3. Sovrapporre a questa il FOTOTIPO trasparente;  (Imm. F)

  4. Esporre al sole diretto per un tempo variabile dai 15 ai 30 secondi, (a seconda dell'intensità del sole e della trasparenza del fototipo). E' importante ricordare che la carta diazo è a "sviluppo" evidente , è cioè possibile controllarne il progressivo "annerimento" all'esposizione e quindi interrompere a piacere il procedimento. (Imm. G)

Imm.D   Imm.E   Imm.F

                                                                            Imm. G    

 

C.        Come si sviluppa la carta DIAZO ottenendo la riproduzione

  1. Aprire il torchietto in un ambiente interno a limitata luce e recuperare la carta diazo "impressionata", ricordando che si ha a che fare con un positivo;

  2. Predisporre una bacinella dalle dimensioni superiori a quelle della carta DIAZO,  con un dito sul fondo di AMMONIACA (per usi domestici - reperibile al supermercato); (Imm. H)

  3. Fare aderire la carta diazo impressionata ad una seconda bacinella, con il semplice uso di nastro adesivo, naturalmente la carta deve avere la superficie impressionata rivolta verso l'alto;

  4. Fara sovrapporre le due bacinelle in modo che combacino e che quindi la carta impressionata possa venire  a contatto con i vapori di ammoniaca; (Imm. I)

  5. Procedere per un tempo sufficiente a vedere comparire la immagine definitiva (è possibile controllare il processo e la sua durata semplicemente togliendo la scatola superiore e verificando lo scurimento);

  6. Verificare il prodotto finale. (Imm

(Imm. H)             (Imm. I)          

 

                (Imm. L)     

 

D.  Virare il prodotto finale

E' possibile mutare colore alla riproduzione ottenuta sottoponendo la carta DIAZO "sviluppata" ad un bagno ACIDO o BASICO, il procedimento è ancora una volta semplice:

  1. Prendere il prodotto appena sviluppato e immergerlo in un bagno di acqua e aceto nelle percentuali volute o di acqua e limone;

  2. Il prodotto cambia colore... verificare.

  3. Prendere il prodotto e immergerlo in un bagno di acqua e detersivo per piatti nelle percentuali volute;

  4. Verificare il cambiamento di colore.

     

 


 

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