Spigolature
Pensieri di San Tommaso Moro
"Fermiamoci un poco a riflettere devotamente sull'immagine
del nostro condottiero, Gesu' il Cristo, prostrato in preghiera.
Se vi rifletteremo con attenzione, un raggio di quella luce che
illumina ogni uomo che viene al mondo rischiarera' il nostro animo;
e riusciremo a vedere, riconoscere, deplorare e infine correggere
quel nostro abituale modo di pregare che non e' solo negligenza,
pigrizia o torpore, ma addirittura ottusita', insensatezza, insensibilita'
di pietra.
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Quasi tutti ci rivolgiamo a Dio onnipotente non con devota reverenza,
ma con assonnata pigrizia.
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Se una volta, appena finito di recitare le preghiere, provassimo
a ricostruire tutto quello che ci e' passato per la mente durante
quel breve tempo, quante sciocchezze emergerebbero alla memoria?
Quante futilita'? Certo ci stupiremmo che in quell'esiguo tratto
di tempo il nostro pensiero abbia peregrinato per tanti luoghi lontanissimi
l'uno dall'altro, perdendosi in tante disparate, varie e oziose
faccende.
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Credo che se per esperimento qualcuno si proponesse di far vagare
la mente nelle piu' svariate direzioni, probabilmente non riuscirebbe
a toccare in cosi' poco tempo tante cose e cosi' eterogenee come
quando la mente se ne va girovagando per conto suo mentre le labbra
mormorano meccanicamente le preghiere d'ora e quelle di uso comune.
Cosi', se qualcuno avesse curiosita' o desiderio di sapere quali
immagini affollano i nostri sogni mentre dormiamo, non saprei trovare
migliore similitudine che paragonare i fantasmi che occupano la
nostra mente nel sonno alle strampalate divagazioni che occupano
da svegli la mente di coloro che pregano in modo fiacco e torpido
(ammesso che pregare cosi' sia essere svegli); con la sola differenza
che le cervellotiche stravaganze che mulina il loro pensiero mentre
le labbra macinano vuoti suoni, sono a volte cosi' insensate e cosi'
sconvenienti che, se fossero sogni, nessuno di loro, svegliandosi,
avrebbe l'impudenza di raccontarle neppure a dei mozzi di stalla".
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