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COME UN ALBERO NUDO                                               


Verrà
la stagione del vento
e delle piogge,
verranno
i mesi delle foglie gialle.

Ed io,
come un albero nudo
a sorreggere- solo -
tutto il peso dei cieli.
 

 

 

 

 

 

NULLA E' PROVVISORIO                                             
        
         La luna bianca sopra i bianchi olivi
         assorti di settembre;
         la lepre che dai campi al covo sgroppa
         all'incalzare della muta; il tocco
         che vibra dalle crune
         dei campanili aerei; un volto caro
         custodito nel cuore;
         a notte il lento  ànsito
         dell'onda che sciaborda,
          tempo verrà che dissipi.
           
          Forse nulla è provvisorio: ogni essere,
          luce, suono, colore, volto, ritmo,
          ha una sua vita implicita: dall'ombra  
          a quando a quando emerge: la sua voce
          giunge per echi flebili
          e la segreta immagine
          al cuore in veglia

          ilare s'affabula

 

 

 

 

 

QUESTO FREDDO CHE PESA


Questo freddo che pesa
come gli anni ad un vecchio.
Questa solitudine greve
e stupefatta. Quest'attesa
che il grido dell'anima
fa emergere furtiva ed accende
ricordi, che resistono al tempo.
Questo camminare podagroso
lungo vie prigioniere dell'ansie,
che ognuno conduce con sé.
Questa spoglia stagione
che non scopre un barlume
a chi attende che un fiore
si schiuda e ravvivi la vita.

 

 

 

 

 

UNA VOLTA, NOI….


Noi,
la sera,
con una porta
chiusa,
sbarravamo
al buio
la paura.

Noi,
tutti attorno
alla fioca luce
d'un lume,
sembravamo
falene
accanto
al  fuoco.

Noi,
in quel tempo,
dormivamo
sereni
sul grembo
delle madri
respirando
gli umori
dei grembiuli,
pregni di nero
e di povertà.

Noi,
al lieto
canto del gallo,
dentro la stia
nell'orto,
risorto
il giorno,
imparavamo
a vivere.

 

 

 

 

 

 

 

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